Nel corso della mattinata
odierna,la Squadra Mobile di Caserta e l'aliquota Polizia di
Stato della Sezione di P.G.
presso la Procura di Santa Maria C. V. (CE) hanno
eseguito due Ordinanze di
custodia cautelare emessa dal G.l.P. presso il Tribunale di
S. Maria C. V. (CE), Tommaso
Perrella, su richiesta di questo Ufficio, che disponeva
la misura degli arresti
domiciliari nei confronti di:
1. FERRARA Giovanni, nato a Capua
(CE) il 31.07.1963, ivi res., Assistente
Capo della Polizia di Stato in
servizio all'Ufficio Servizi della Questura di
Caserta;
2. RUOTOLO Alessandro, nato a
Caserta il 27.07.1976, res. a Casagiove
(CE), avvocato del Foro di Santa
Maria C.V. (CE).
Le indagini coordinate da questa
Procura - Sezione reati contro la P.A., delegate alla
Squadra Mobile di Caserta e
all'Aliquota della P.S della Sez. di P.G. della Procura
della Rep. di S. Maria C.V.,
hanno consentito di acquisire gravi indizi di
colpevolezza a carico dei
suddetti indagati, nonché di numerosi stranieri di
nazionalità cinese interessati
alle pratiche in parola di competenza della Questura di
Caserta, in ordine ai reati di
corruzione propria (art. 319 c.p.), di falsità ideologica e
materiale in atti pubblici, di
falsificazione di atti pubblici e di omissione di atti di
ufficio (artt. 479, 321, 328
c.p.), reati finalizzati al rilascio di permessi di soggiorno o
di rinnovi degli stessi a persone
prive dei requisiti e commessi dietro corresponsione
di tangenti.
Le indagini hanno accertato la
strumentalizzazione delle attività professionali dei
destinatari delle misure
cautelari,la funzione pubblica per il Ferrara (addetto
all'Ufficio Immigrazione della
Questura di Caserta con il compito di istruire le
pratiche in parola esprimendo poi
il parere circa l'accettazione della domanda
dell'interessato), ed il servizio
di pubblica necessità per il Ruotolo (avvocato), che
per illecite finalità di lucro
avevano dato vita ad un vero e proprio sistema corruttivo
ben consolidato.
La misura cautelare costituisce
l'epilogo di una meticolosa indagine che traeva
spunto da un esposto
anonimo,relativo a presunte condotte illecite poste in essere dal
citato poliziotto all'epoca in
cui prestava servizio presso l'Ufficio Immigrazione della
Questura di Caserta,e sviluppate
attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali
(in particolare nell'autovettura
del Ferrara),e successive dichiarazioni testimoniali e
verifiche documentali svolte su
pratiche trattate dal Ferrara,che permettevano di
acquisire inequivocabili
riscontri agli elementi offerti dalle
intercettazioni,appurandosi anche
il coinvolgimento del citato legale del Foro di
Santa Maria C.V. (CE) che
discuteva (in particolare nell'autovettura del Ferrara)
delle pratiche oggetto delle
imputazioni anche con riferimenti ai versamenti di
somme di denaro richieste agli
interessati.
In particolare,le indagini
rilevavano che l'Avv. Ruotolo si rivolgeva alPAss. C.
FERRARA per agevolare (anche
attraverso la produzione di documenti falsi (ad es.
buste paghe,accettate dal Ferrara
anche se relative a periodi) in ordine all'attività
lavorativa svolta dagli stranieri
nonché la distruzione o l'occultamento da parte del
Ferrara di richieste di
accertamenti volte a verificare la veridicità dei requisiti indicati
nella documentazione prodotta
dagli interessati a sostegno della domanda di
permesso o di rinnovo oppure non
evidenziando nella ed scheda di decretazione
anomalie impeditive
all'accoglimento della domanda,e dunque) sebbene non ne
ricorressero i requisiti e le
condizioni di Legge per il rinnovo o il rilascio di permessi
di soggiorno di stranieri di cui
il Ruotolo aveva assunto, informalmente, il patrocinio,
ricevendo in cambio somme di
denaro che divideva con il Ferrara.