Con grande soddisfazione e con grande spirito di cronaca, anche se noi non abbiamo offeso nessuno, abbiamo raccontato una favola di Santa Maria Capua Vetere, una storia di un palazzetto che è franato sulla strada, dove nessuno dei citati era in ogni caso preso di mira, ma si raccontava il fatto così come era . Qualcuno ha voluto strumentalizzare la cosa dicendo che non ci azzeccava niente, mandando allo sbaraglio chi voleva fargli un piacere , ma è ritornato indietro, minacciando querele . Ci riferiamo a piccoli professionisti i quali invece di aspettare o togliersi di mezzo,perché sono fatti che non li appartengono, ci sono andati con il dito nella marmellata. Non abbiamo mai detto che Cesare Iossa fosse indagato o addirittura finito nel giro oleario , ma nessuno può intimidire chi scrive un libero pensiero che è stato già appurato dagli organi inquirenti prima , e ci riferiamo ad una grande operazione edilizia venuta fuori prima crollo del palazzo e successivamente dopo quando in via di restauro sabato mattina è venuto giù .
Come molti già sanno la collega Tina Palomba con molto coraggio sul Corriere di Caserta ha scritto i nomi degli indagati , ciò conferma che qualcosa nell’aria c’era, ma non avevamo gli elementi per individuare i soggetti. Quindi a quel professionista che per nome e per conto di Cesare Iossa si è messo in mezzo è meglio che stia tranquillo , perché gli alterchi e le minaccie – mi toglie quel nome perché lui non ci azzecca niente non è inserito nel sistema oleario – io rispondo che il suo nome in quel contesto non è stato scritto perchè erano fatti generici e per giunta non può minacciare di querele.