La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 28 giugno 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - SALVATE IL SOLDATO RYAN!!!!


Come spesso accade nella realtà quotidiana, a volte poche parole messe insieme a caso o per scelta voluta da parte di personaggi di spicco, diventano modi di dire che vanno ben al di là del loro intrinseco significato.
E’ ciò che è accaduto negli ultimi tempi nel nostro ambiente attento e fervente di queste associazioni apartitiche, che hanno sostenuto la carica di Biagio Di Muro a sindaco di questa città.
Le poche parole del titolo del romanzo di Max Allan Collins, assurto all’attenzione mondiale nella rappresentazione scenico cinematografica dal grande regista Steven Spielberg “Salvate il soldato Ryan”, hanno assunto per tutti noi un significato ben preciso;  è indispensabile, in questo particolare e delicato momento di politica locale, che il sindaco (soldato Ryan) sia salvato. Salvato dai tanti pericoli che sta correndo nelle mani di quanti tramano sulla sua ingenuità e nella sua ormai decisa convinzione di dover comunque ”salvare la patria” da solo.
 Ciò che egli pensa di fare con il suo tono passivo è mera utopia, perché il soldato Ryan resta sempre più solo, perché tutti intorno a lui dormicchiano volutamente o non volutamente sui problemi della città, che, comunque, spuntano da ogni parte. Costoro non riescono nemmeno ad accorgersi che la causa del loro insuccesso complessivo, che dura ormai da due anni, non è la mancanza di finanziamenti e le difficoltà finanziarie, non sono le beghe amministrative, non è il dominio sistematico nelle scelte della burocrazia comunale; la verità è ben altra il soldato Ryan è circondato da compagni di avventura che non hanno alcuna intenzione di voler ben amministrare o per incapacità obbiettiva o per pochezza di idee o per motivi che vanno ben al di là di ogni possibile immaginazione.
Negli ultimi giorni gli avvenimenti che denunciano tale incapacità si sono susseguiti a raffica ed è ben difficile capire dove prevalga l’incompetenza o la mala fede da parte di alcuni amministratori. Gli eventi di questi ultimi giorni che hanno destato maggiormente l’interesse dei cittadini sono stati molti e vanno dalla crisi del servizio di N.U., allo spuntare spontaneo di un “monolite fumoso” dinanzi all’anfiteatro campano; ma purtroppo dietro questi casi, che, in verità, sono solo episodi di normale cattiva amministrazione, che possono essere risolti, comunque, con i mezzi a disposizione e con la necessaria esperienza amministrativa, ve ne sono altri che fanno profondamente riflettere.
Infatti gira negli ambienti comunali una proposta di deliberazione, che riesuma una vecchia iniziativa, che va indietro nel tempo: la riduzione della distanza cimiteriale da 200 a 50 metri. La bozza di deliberazione, che è stata imbastita certamente in fretta e da qualche funzionario sprovveduto, porta avanti un discorso equivoco che vorrebbe indirizzare il lettore verso un giudizio positivo sulla bontà del provvedimento, in sostanza resta un atto equivoco, dubbioso e fumoso, peggiore di un auspicio funesto della “Sibilla Cumana”.
Pertanto, rinviando questo argomento e tanti altri ad altre pubblicazioni, ci preme di chiedere subito e prima che sia troppo tardi, indistintamente a tutte le forze politiche presenti in consiglio di maggioranza e di minoranza, a tutti coloro che coprono cariche politiche importanti, a tutti i funzionari comunali ed al corpo impiegatizio di salvare il soldato Ryan, perché salvando lui salveremo la nostra città.
Gli ultimi due anni sono andati ormai perduti e l’insuccesso dell’intera amministrazione non può essere addebitata solo al soldato Ryan, che viene ormai usato come scudo o capro espiatorio per tutto quello che hanno promesso e non mantenuto. Il soldato Ryan non rappresenta alcun partito, ma la reazione di un popolo, sfruttato e venduto per venti anni; un popolo che aspettava un cambiamento, una rinascita.
Dove sono il P.D., il Rinnovamento, che fa la “zavorra” di fronte ad un programma elettorale, che indica chiaramente gli indirizzi più sani per questa città? In questi ultimi due anni vi era tutto il tempo di impostare e programmare cose veramente serie per l’interesse comune, per ritornare alla grande nello scenario provinciale; al contrario si sono inventate la città di cinquanta o sessantamila abitanti, che ci costringerà a vivere in un habitat che non è auspicabile nemmeno per gli animali.
Abbiamo ancora il tempo di riscattarci, di ritornare alla grande e ricoprire il  ruolo che ci meritiamo. Non devono essere più commessi gli errori, perché di errori si tratta, che hanno portato al trasferimento di parte del tribunale ad Aversa. Dobbiamo risvegliarci tutti ed in particolare devono assumere le loro responsabilità coloro che vivono di politica nel nostro scenario comunale.
Per questi motivi se siamo veramente pronti a cambiare indirizzo di governo alla nostra città, per la quale siamo disponibili a dare qualunque forma di contributo, con il presente intervento vogliamo invitare in particolare la prof.ssa Camilla Sgambato, il cui risultato elettorale ottenuto nelle ultime elezioni è di assoluto significato e rispetto, di farsi promotrice e ambasciatrice di una rinascita a favore della classe dei lavoratori, dei socialmente deboli e di quanti credono nel vero bene della città, che non è certamente la speculazione edilizia.
Noi crediamo nel suo programma e siamo sicuri che nei prossimi tre anni si possa attuare quello che la città si aspetta per risollevare  e far risorgere questa povera, vecchia, gloriosa, storica Capua Antica.
Solo così finiranno i saccheggiamenti.

Per le associazioni Nicola Cantone

giovedì 27 giugno 2013

OPERAZIONE NORMANDIA 2 LA DDA DI NAPOLI ESEGUE 57 ORDINANZE




I CARABINIERI DEL ROS E DEL COMANDO PROVINCIALE DI CASERTA, CONGIUNTAMENTE ALLA GUARDIA DI FINANZA E ALLA POLIZIA DI STATO, STANNO ESEGUENDO IN DIVERSE REGIONI D’ITALIA 57 PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI, RICHIESTI DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI NAPOLI, NEI CONFRONTI DI ESPONENTI DEL “CLAN DEI CASALESI”.

SONO IN CORSO SEQUESTRI DI BENI MOBILI ED IMMOBILI NELLA DISPONIBILITÀ DEGLI INDAGATI, VALUTATI IN DIVERSE CENTINAIA DI MILIONI DI EURO.

TRIBUNALE S.MARIA CAPUA VETERE- CARLO AMOROSO - LA VERA SCONFITTA E' QUELLA DEL PDL


In considerazione del particolare momento critico che vive la politica in ogni suo ordine e grado, dagli amministratori dei piccoli comuni, ai parlamentari ed ai partiti e gruppi politici di tutto l’arco costituzionale, era maturata in me la decisione di “disintossicarmi” dalla stessa dedicando la maggior parte del mio tempo tra famiglia e lavoro. Ma, purtroppo, quando nel tentativo di rilassarmi leggendo qualche giornale o curiosando su internet leggo ho letto di argomenti che riguardano la città in cui ho vissuto ed ho amministrato, la città in cui attualmente vivo ed il mio mondo lavorativo, istintivamente si è risvegliata in me una certa curiosità politica in cerca di capire alcune cose.
In primo luogo vorrei capire la vittoria politica della creazione ad Aversa del Tribunale del Tribunale di Napoli Nord, tanto ostentata dall’ex senatore Paquale Giuliano, attuale coordinatore provinciale del PdL, perché viene continuamente definito come uno “scippo” da parte del PdL sammaritano ? Mi sfugge qualcosa o ancora S. Maria C.V. si trova in provincia di Caserta? Diamo per buono che gli esponenti politici del centrosinistra in provincia di Caserta non sono stati all’altezza politica nel difendere il territorio e che la stessa amministrazione sammaritana non appartenendo ad una parte politica facilmente identificabile non ha trovato politici di alto livello in grado di sostenere la propria posizione a difesa della città del foro, ma cosa ha fatto il PdL sammaritano, che, mi risulta, ha ottimi rapporti con i vertici del partito e con i vertici della politica regionale in Campania per tutelare il buon nome della giustizia sammaritana ? Ho letto solo di interventi mediatici pieni di demagogia e populismo, volti solo a cercare di infangare l'amministrazione comunale sammaritana, ma senza mai essere propositivi sull'argomento (ai lettori l'ardua sentenza se per incapacità o per connivenza con l'ala aversana del partito).
La mia disamina a questo punto appare alquanto scontata. Infatti, l’unica parte politica realmente sconfitta a S. Maria C.V. rimane il PdL, in quanto totalmente non considerato dai propri vertici provinciali e ritenendoli meritevoli di un tale “scippo” sotto lo sguardo impotente di autorevoli politici dello stesso partito che in diverse occasioni sono venuti a S. Maria C.V. a proporsi come garanti del territorio, raccogliendo un migliaio di voti e che oggi si rifugiano in un silenzio sull’argomento poco “onorevole”.
Gli elettori del PdL sammaritano terranno bene a mente questo sgarro politico partorito all’interno del proprio partito e avranno il modo per manifestare tutta la loro gratitudine già dalla prossima tornata elettorale per le elezioni al parlamento europeo e per tutte le altre elezioni che verranno.
Carlo Amoroso

(ex assessore del Comune di Aversa e cittadino sammaritano)

mercoledì 26 giugno 2013

CASTELVOLTURNO - OMICIDIO CAROLINA MARESCA- ERGASTOLO A BIDOGNETTI E DELL'AVERSANO 13 ANNI PER I PENTITI


Castel Volturno, camorra, omicidio Maresca, 20 anni dopo l’arresto il tribunale di Santa Maria Capua Vetere condanna all’ergastolo Francesco Bidognetti e Giuseppe Dell’Aversano

Castel Volturno (Caserta) –  E’ stata la seconda corte di assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a condannare  Francesco Bidognetti e Giuseppe dell’Aversano alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per l’omicidio di Carolina Maresca avvenuto il 4 luglio del 1992 . per i quattro collaboratori di giustizia Domenico Bidognetti , raffaele cantone, pasquale Giovanni Vargas e Verde Enrico la pena è stata di 13 anni di reclusione. Furono   gli agenti della squadra investigativa di Pubblica sicurezza di Castel Volturno (Caserta), diretti dal Vice Questore dr. Davide Della Cioppa, ad eseguire  le   ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei responsabili dell’omicidio di Carolina Maresca, la donna barbaramente uccisa il 4 luglio 1992 in Castel Volturno), colpevole solo di essere l’amante di Raffaele Venosa, nipote del ben più noto boss del clan dei casalesi Luigi Venosa, detto “ò cucchiere”, all’epoca latitante perché colpito da provvedimento restrittivo per associazione mafiosa.

Venti  anni da quel triste giorno, le indagini, condotte dagli investigatori della polizia locale e dirette dal sostituto procuratore presso la DDA di Napoli d.ssa Anna Maria Lucchetta, e dal procuratore aggiunto dr. Federico Cafiero de Raho, hanno consentito di far luce sulle modalità e sulle ragioni di quell’efferato delitto, consumato in pieno giorno, in estate avanzata, nell’’affollatissima strada Domitiana. I provvedimenti sono stati possibili anche grazie all’importante apporto informativo di alcuni collaboratori di giustizia.

La storia

L’omicidio di Carolina Maresca avvenne il 4 luglio 1992 alle 17 circa, presso l’esercizio commerciale “Alimentari Sangermano”, sito al Km 32+400 della SS. Domitiana. All’arrivo sul posto, dopo pochi minuti, degli agenti del commissariato di Castel Volturno, trovarono uno scenario da brivido: la giovane giaceva a terra senza vita, in una pozza di sangue, colpita alla testa da un colpo si pistola sparato a bruciapelo, un proiettile, come provato dai due bossoli cal. 9 Parabellum e dall’ogiva sequestrati dagli agenti sul luogo del delitto.
A sottolineare la chiara matrice camorristica dell’esecuzione, fu il rinvenimento sotto il corpo della donna di una foto che ritraeva il suo amante Raffaele Venosa, lasciata dai killer come messaggio per il latitante la sfortunata aveva in qualche modo, anche indirettamente, favorito o agevolato, Luigi Venosa detto ‘O Cucchiere.

In quel periodo, infatti, nell’intero Agro aversano era un atto una vera e propria faida di camorra, che vedeva contrapposte due diverse fazioni del clan dei casalesi. Da una parte il gruppo facente capo ai boss Schiavone Francesco detto “Sandokan” e Bidognetti Francesco detto “cicciotto e mezzanotte”, dall’altro il gruppo facente capo alle famiglie De Falco– Venosa – Quadrano – Esposito e La Torre.

E nello stesso tempo, il territorio di Castel Volturno, vedeva contrapporsi, a colpi d’arma da fuoco, il gruppo facente capo all’emergente boss Giulio Luise, poi assassinato nel marzo del 2001, aderente al gruppo Venosa –De Falco e Pasquale Morrone, deceduto in carcere nel 2006, affiliato al gruppo Schiavone –Bidognetti.

Maresca Carolina era stata arrestata, qualche anno prima, in flagranza di reato perché trovata in possesso di circa 1,5 Kg. di hashish, inoltre la donna, ea conosciuta perché appartenente ad una nota famiglia malavitosa napoletana, proveniente dai “quartieri spagnoli”, tutta decimata in agguati camorristici.

Ultimo, in ordine di tempo, il fratello Giuseppe Maresca, soprannominato “Babà”, considerato il re indiscusso del contrabbando in quel quartiere, assassinato in un agguato verificatosi a Napoli, alla Salita Pontecorvo, il 19 settembre 1987.

L’omicidio della Maresca fece allora scalpore perché a cadere vittima della camorra, era una madre, ed era la seconda donna a rimanere vittima di un agguato mafioso in “Terra di Lavoro”.
La prima, infatti, fu Caterina Mancini, uccisa in un agguato camorristico il 5 marzo 1992 ed il cui cadavere, crivellato da numerosi colpi, unitamente a quello di De Falco Giuseppe, detto “barbacane” e fratello dei boss De Falco Vincenzo, detto “ò fuggiasco”e De Falco Nunzio detto “ò lupo”, venne rinvenuto all’interno di una Fiat Uno, alla cui guida vi era proprio la Mancino, lungo l’asse mediano in direzione di Castel Volturno.

Le indagini condotte all’epoca, pur delineando il quadro all’interno del quale l’omicidio era da inquadrarsi, non consentirono di acquisire elementi probatori riguardo ai mandanti ed agli esecutori materiali del barbaro assassinio anche per il clima omertoso che interessava, e purtroppo interessa tuttora, l’agro aversano.

Le indagini, l’arresto

La d.ssa Anna Maria Lucchetta, p.m. presso la Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, assumeva, nello scorso agosto, la direzione delle indagini relative all’omicidio della Maresca, e, sollecitati dal Magistrato, alcuni collaboratori di giustizia rendevano interessanti dichiarazioni che, opportunamente suffragate da riscontri investigativi, consentivano, seppur a distanza di venti anni, di fare giustizia per quell’efferato delitto.

Nonostante il lungo lasso di tempo trascorso, che avrebbe potuto vanificare l’attività di Polizia Giudiziaria, per l’omicidio Maresca il Gip, presso il Tribunale di Napoli d.ssa Giuliana Pollio, ha emesso ordinanze cautelari, eseguite dagli uomini della pubblica sicurezza di Castel Volturno e la squadra mobile di Caserta nei confronti di:

Bidognetti Francesco, alias “cicciotto è mezzanotte”, Schiavone Francesco, alias “cicciariello”, posizione stralciata Dell’Aversano Giuseppe, alias “peppe ò diavolo” e Vargas Pasquale Giovanni.




 

DEDICATO A CHI MI VUOLE INTIMIDIRE , E HA SBAGLIATO PALAZZO



Non teng paura


No teng paura e scrivere chell’ che penze

Non teng paura dà cuscineza mia

Non teng paura e parlà , raccuntà e fa capi chi vo sapè, pe’ nun sbaglià

Nun teng paura e ricere a verità

Non teng paura ri prufessionist che s’ piglien i sord’ ra i mangiafranc e chi fravc u cemento

Nun aggi avut paura ri signori magistrati perché so comm a nui e comm a tutt quant sentn , fann funziona’ a cervell e con u liber convincimento scrivono i provvedimenti

Non agg avut paura di scrivere i pruciessi e camorra che s so fatt int a città dove camp’ e fatic

Nun agg avuto paura e abbiaà ru cap a scrivr ccomp’ o carteceo ra Freccia int o ciang, chell che succer inta a città e Santa Maria Capua Vetere e paisi atturn

Non teng paura ri forz meie pecchè sacc arò pozz arriva’

Ma invece agg paura di chi non vò tutelare gli interess ra povera gente, a rò a Costituzione talian’ c’à fatt’ uomini e donne, pecchè e lobbi ri signuri e femmene  appezzutat e mez tacca, compres e sindacati, s fann semp e fatt lloro e ammiscn’ semp e’ carte .

QUESTIONE TRIBUNALE - ECCO COSA NON HANNO DETTO I POLITICI SAMMARITANI , PROVINCIALI E REGIONALE - NON SANNO UNA MAZZA - SVEGLIATI SOLDATO RAYN !!


Il destino della città di Santa Maria Capua Vetere sarebbe legato soltanto a 4 lunghissimi giorni . Non a caso il 2 luglio 2013 si svolgerà l’udienza davanti ai giudici della Consulta della Corte Costituzionale l’ordine del giorno – la nuova giurisdizione degli uffici giudiziari in relazione ai provvedimenti emanati dal ministero della giustizia e dai provvedimenti dettati dagli organi amministrativi quali tribunali amministrativi regionali per i quali è in corso un giudizio, come quella instaurata anche da alcuni avvocati matesi che hanno ottenuto una sospensiva dal Tar Campania in seguito all’accorpamento della strutture giudiziarie delle sezioni staccate come quella di Piedimonte Matese con il tribunale di Santa Maria Capua Vetere   .

L’assemblea consiliare che si è svolta ieri non ha portato nulla di buono all’orizzonte, solo chiacchere e distintivo e richieste di incontri che non servono a niente, poichè adesso è tutto inutile.

Santa Maria Capua Vetere si lecca le sue ferite, poiché sembra essere un cane bastonato, dove tutti desiderano fare qualcosa , ma le sole richieste vengono soltanto da ordini professionali e più precisamente dall’ordine degli avvocati di Napoli di cui è presidente l’avvocato Francesco Caia. L’organo istituzionale, già prima della firma della nuova giurisdizione degli Uffici Giudiziari, iniziò la sua battaglia contro l’apertura del tribunale di Napoli di Nord ,portandosi appresso anche le carenze che vi erano per la nuova istituzione di un nuovo palazzo giustizia basate soprattutto su un dispendio di risorse sul territorio napoletano e più precisamente in provincia di Napoli, cosa che a Santa Maria Capua Vetere non è avvenuta o addirittura in sordina senza che nessuno sapesse in questo frangente cosa . A questo aggiungiamo che la classe politica che ha amministrato la città dal 1998 ad oggi non è stata in grado di provvedere e soprattutto di puntare i piedi e i pugni sui tavoli importanti di farsi rispettare ecco che la giurisdizione degli uffici giudiziari per la città diventa un miraggio in deserto pieno di insidie.

Sarebbe il caso che l’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere si affiancasse agli organi istituzionali di Napoli , poiché all’uopo, mentre scriviamo. Il provvedimento del ministero ha delle carenze organizzative : alcune di queste sono l’istituzione di Corte di assise e il conseguente trasferimento di alcune di esse , forse, al nuovo tribunale di Napoli Nord. Alcuni giurano che di questa organizzazione, nel nuovo provvedimento non c’è traccia, anzi sembra che le stesse non siano state neanche menzionate . Ed allora ?? Cosa si aspetta ad unire le forze contro uno smembramento che assume sempre di più le tesi di una disfatta politica ed imprenditoriale , dove Santa Maria capua Vetere raccoglierà soltanto debiti fischi e pernacchi !!!

martedì 25 giugno 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE – QUESTIONE TRIBUNALE ……. E TUTTO FINI’ A TARULLUCCI E VINO .

Da Roma :Gli amministratori locali , provinciali e regionali sono degli incapaci
Siti munnezza!!!
C’è un vecchio detto napoletano che recita “ Santa Chiara  Dopp’ arrubbat’ mettett e port e fierr “. Più di un consiglio comunale sembrava, per la verità, un vero e proprio funerale ad una città che ha sempre combattuto a denti stretti la sua autonomia di centro culturale , professionale ed imprenditoriale , ma soprattuto politico ma che  oggi, invece ha , per certi versi, fatto vedere il rovescio della medaglia con personaggi politici locali, provinciali e regionali che non sono stati neanche presi in considerazioni dalle alte cariche dello stato. Santa Maria Capua Vetere e il suo tribunale è diventato di serie B. Stasera si è assistita  alla vendita di una città . E’ inutile che l’avvocato Stellato, L’avvocato Simoncelli , il presidente dell’ordine degli avvocati Alessandro Diana , il consigliere Antonio Mirra si  sono alternati per far capire agli intervenuti che c’è ancora uno spiraglio – non è vero – non si può andare contro un provvedimento  del Ministro della Giustizia, quando poi si afferma che non  un problema campanilistico , non è un problema politico ,ma allora spiegatemi una cosa perché avete convocato un consiglio comunale?? La storia la sappiamo , ma voi cosa avete fatto in tutti questi anni e più precisamente dal 2005 ad oggi quando si avanzò l’idea di costruire la cittadella giudiziaria ?? la verità è un’altra, ed adesso ve la diciamo . Il tribunale si sa per gli amministratori locali provinciali e regionali è una cosa scomoda quindi è meglio pensare al mattone. Infatti  non a caso, tutti gli amministratori che si sono succeduti nell’assise comunale di Santa Maria Capua Vetere tutti hanno cercato di alzare palazzi  , furchè  di interessarsi alla questione tribunale . In realtà hanno pensato bene a cercare di costruire palazzi e case nell’ex tabacchificio , nella ex Siemens, a dare due milioni di euro a Mastrominico per costruire una scuola , a formulare delibere in favore della Stu , per ben due volte hanno dato mandato ad un professore universitario per il piano regolatore  daccordo con Mazzetta, attuando poi successivamente la curva Mazzotti dulcis in fundo  lo scempio in piazza Padre Pio, tutto in  funzione di un  laterizio che si chiama mattone . Hanno speso più di quanto hanno speso in quarant’anni di giunte municipali della prima repubblica, come i  lavori al Santa Teresa, tutti in favore di  personaggi poco chiari e sanzani  non pensando al vero problema quello  della cittadella giudiziaria e degli uffici giudiziari che oggi hanno soltanto un lontano ricordo . Gli amministratori locali hanno pensato soltanto a concedere a pioggia denari senza fine e conto a dirigenti comunali che hanno allargato soltanto il loro portafoglio a descapito delle famiglie bisognose che non possono mettere il piatto a tavola. Le amministrazioni che di sono succedute dal 1998 ad oggi, hanno confermato che la maggior parte  dei componenti dell’assise   sono sempre gli stessi dove non vi è una maggioranza e opposizione , ma vi è un trasversalismo non solo politico , ma anche imprenditoriale dove tutto che si fa per soldi, ed adesso ci provano anche cimitero. Questi personaggi hanno buttato al vento anni di storia della città pensando soltanto al business dei palazzi ed anche delle licenze date per costruire supermercati e far entrare la camorra casalese. Questi personaggi che siedono fra i banchi dell’assise hanno voluto la morte di una città dove stasera si è assistito al suo funerale . A nulla possono avvalersi i proclami e i documenti per inviarli a Roma al Ministro  della giustizia ed una manifestazione con sindaci con in testa il primo cittadino che ha minacciato dimettersi.  Evidentemente quei documenti già inviati sono serviti come carta igienica così come in un film di Totò .Ma la cosa che fa pensare ancor di più e quella di come i dirigenti nazionali di un partito come il Pd hanno burlato i rappresentanti locali, provinciali e regionali .

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA


  1. I Carabinieri di Cesa hanno tratto in arresto D’AGOSTINO Michelangelo, cl. 84 del posto per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, nella tarda serata di ieri, alla guida di un ciclomotore poi risultato privo di copertura assicurativa, forzava un posto di controllo dei Carabinieri, in via Atellana, dandosi alla fuga. Prontamente inseguito dai militari dell’Arma è stato dapprima raggiunto e poi, dopo breve colluttazione, bloccato. L’arrestato, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito per direttissimo previsto per l’odierna mattinata. Il ciclomotore, invece, è stato sottoposto a sequestrato.

  1. Decorsa notte, in Caivano (NA), i carabinieri del Comando Stazione di Marcianise hanno tratto in arresto, in flagranza del reato, ESPOSITO Felice, cl. 91 di San Vitaliano (NA) e SCOGNAMIGLIO Giuseppe, cl. 91 di Marigliano. I due sono stati bloccati dai militari dell’Arma mentre transitavano in quella via Pascoli bordo autovettura Citroen C3. Nel corso di una perquisizione personale e veicolare, il citato ESPOSITO, è stato trovato in possesso di un involucro in plastica contenente gr. 1,5 di “marijuana”, nonché nr.10 semi da coltivazione, mentre nel sottofondo del bagagliaio dell’autovettura sono state rinvenute due buste in plastica contenenti complessivamente gr.148 della medesima sostanza stupefacente. Gli arrestati sono stati associati presso Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale.

In Gricignano di Aversa, i Carabinieri della locale stazione sono intervenuti, congiuntamente a personale medico del servizio 118 e personale della locale ASL, dipartimento di prevenzione servizio SPSAL di Caserta, presso il deposito “R.G. Eco Transider s.r.l.” (stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio materiale ferrosi), già sottoposto ad amministrazione controllata per infiltrazione camorristica, su provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, sito in zona ASI, ove, poco prima, Lauria Rocco, cl. 1995, di Potenza, studente, sprovvisto di documenti di lavoro, è deceduto a causa di un incidente sul lavoro. Nella circostanza si è accertato che la vittima, mentre si trovava, nell’area di scarico dei materiali ferrosi, intenta ad aprire la sponda posteriore di un camion di proprietà e condotto dal titolare della ditta autorizzata al trasporto materiali ferrosi, veniva violentemente colpito all’altezza della base del cranio, dalla leva di apertura della predetta sponda, azionata da un malfunzionamento della molla del sistema di bloccaggio. Immediatamente soccorso da personale medico, il Lauria decedeva poco dopo. Il decesso è stato constatato dal personale medico del servizio 118, intervenuto sul posto. Il mezzo, invece, è stato posto sotto sequestro. La salma, sarà traslata presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale civile di Caserta per il successivo esame autoptico. I rilievi del caso sono stati eseguiti dalla sezione operativa del Reparto Territoriale Carabinieri di Aversa. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte del servizio prevenzione ASL di Caserta.


TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPèUA VETERE - IL PUNTO DEL CONSIGLIERE UDC GAETANO RAUSO


E’ ora di avere coraggio!!!
Tanto tuonò che venne giù il temporale.
Le avvisaglie del depauperamento del Tribunale di S. Maria a vantaggio di quello Aversa (Napoli nord era solo un nome di facciata)erano nell’aria da tempo e le chiacchiere , le effimere manifestazioni di protesta non sono servite a far ritirare un provvedimento che tanti si erano impegnati a far modificare.
TUTTE CHIACCHIERE SENZA UN COSTRUTTO!!!
Tanto chi ci rimette è la città. Il gioco degli intrallazzi e degli interessi convergenti, i trasversalismi di politicanti che per vent’anni hanno solo badato a propri interessi senza un po’ di rispetto di una città che per più di duecento anni ha avuto il privilegio di essere la sede del Tribunale della Provincia di Caserta ed ha sopportato tanti oneri come quello di un credito di 10 milioni di € e più che impediscono all’amministrazione di offrire servizi miglio alla popolazione.
Ora a che serve convocare un’altra riunione, chiamare all’appello sindaci e parlamentari che verranno solo a fare passerella come altre volte. Come possono gli esponenti del PdL andare contro ad desiderata del proprio coordibnatore?
Ci si dimetta in massa per dimostrare che si vuole bene alla città e non alla poltrona o ci si rifiuti di anticipare altre spese e si ponga direttamente a carico del Ministero la gestione del Tribunale o, addirittura, vi si rinunci. Tanto la città, in questo modo casa ci guadagna? Solo così potremo dimostrare di saper rivendicare i diritti di una città millenaria, piena di storia e di tradizioni fulgide che ed ora è mortificata da incapaci ed intrallazzatori che non guardano al bene della collettività e della Giustizia per avallare interessi campanilistici.
Gaetano Rauso

CALCIO- GATE - TRENTADUE SOCIETA' SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO DELLA FINANZA


La Procura della Repubblica di Napoli ha delegato al Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Napoli della Guardia di Finanza l’esecuzione di un’articolata attività di acquisizione documentale presso società di calcio professionistico, ne1l’ambito di indagini in corso per i delitti di associazione per delinquere finalizzata all’evasi0ne fiscale mediante sistematica fatturazione di operazioni negoziali inesistenti. Allo stato delle attività, infatti, é emersa la necessità di procedere alla verifica di modalità ed estensione pratica di alcuni meccanismi di aggiramento delle regole di tassazione dei contratti, prescelti per sottrarre al fisco ingenti quantita di denaro in relazione a ciascuna operazione di trasferimento di tesserati della Federazione Italiana Giuoco Calcio. E altresì in via di accertamento il trattamento fiscale applicato ai rapporti di lavoro di numerosi calciatori, sia con riferimento ai compensi qualificati come ‘friget benefit", sia in relazione ai profili di fiscalità interazionale.
La documentazione acquisita mira ad una completa ricostruzione dei rapporti professionali fra società di calcio ed i calciatori cui, direttamente o indirettamente, si riferiscono le attività dei procuratori sportivi Alejandro Mazzoni ed Alessandro Moggi, attraverso:
le modalità di trasferimento dei calciatori e la sottostante attività di intermediazione da parte dei relativi agenti;
l’esame dei contratti, delle operazioni di compravendita e di rinnovo del rapporto di prestazioni sportive a livello nazionale e internazionale, eventuali diritti di opzione
la gestione del patrimonio aziendale e le modalità di inserimento in bilancio dei giocatori professionisti;
le modalità di utilizzo dei diritti pluriennali riguardanti le prestazioni oggetto di "rivalutazi0ne";
le eventuali transazioni intercorse tra le diverse società calcistiche con finalità cd. "spalma debiti";
l’attività cd. di "scouting”;
la gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi;
il trattamento tributario delle operazioni di compravendita dei calciatori ed eventuali fenomeni di "estero-vestizione".
Le società di calcio interessate alle acquisizioni documentali oggi in esecuzione sono: Parma, Pescara, Napoli, Palermo, Atalanta, Lazio, Juve Stabia, Benevento, Genoa, Juventus, Milan,Catania, Spezia, Piacenza, Livomo, Genoa, Bari, Vicenza, Genoa, Siena, Reggina, Parma, Chievo, Cesena, Grosseto, Gubbio, Lecce, Ternana, Sampdoria, Triestina, Fiorentina, Portogruaro, Brescia, Mantova, Torino, Albinoleffe, ed alcune societa straniere.


LITORALE DOMIZIO. SABATO L’INAUGURAZIONE DELL’IMPIANTO DI GRIGLIATURA ALLA FOCE DEL CANALE DEI REGI LAGNI A CASTEL VOLTURNO





Sabato 29 giugno, alle ore 10,30, sarà inaugurato l’impianto di grigliatura realizzato dalla Provincia di Caserta nel Comune di Castel Volturno alla foce del Canale dei Regi Lagni. Il sistema avrà il compito di trattenere i rifiuti grossolani e surnatanti dalla corrente che verranno appropriatamente separati in impianto per poi essere periodicamente avviati a recupero e smaltimento. L’opera contribuirà a supportare il settore turistico ed economico locale che beneficia del risanamento del Litorale Domizio, con significativi tratti di costa balneabile recuperati negli ultimi due anni.

All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, l’assessore provinciale all’Ambiente, Paolo Bidello, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente del Consiglio Regionale, Paolo Romano, il prefetto di Caserta, Carmela Pagano, il commissario prefettizio del Comune di Castel Volturno, Antonio Contarino, il procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, e le massime autorità istituzionali regionali e provinciali.

La messa in funzione dell’impianto di grigliatura - ha dichiarato il presidente della Provincia, Domenico Zinzi – consentirà il recupero della balneabilità del mare e rafforzerà l’impegno da noi assunto per la rinascita e la promozione del Litorale Domizio”.

A TEANO IL FESTIVAL DELL'IMPEGNO CIVILE DOMENICA 30 GIUGNO CON IL COMITATO MILLE SCOPI IN PIU'


Per il secondo anno consecutivo il "Festival dell'impegno civile" fa tappa in terra sidicina. Il giovane gruppo del comitato "Mille Scopi più Uno", guidato da Diego Chece, con impegno e professionalità è riuscito a riportare a Teano un'importante vetrina di lotta civile e contrasto all'illegalità. La giornata di impegno e crescita culturale è in programma per domenica 30 giugno, presso il campo sportivo di Pugliano di Teano (via San Marco) dove, a partire dalle ore 9 del mattino, si partirà con "L'impegno dà i suoi frutti", un'escursione in compagnia dell'agronomo Roberto Fiorillo alla scoperta del campetto sportivo e del frutteto confiscati alla criminalità organizzata. Alle ore 18 si proseguirà, poi, con "Il Bene prima di tutto", un convegno sulla storia della struttura confiscata al clan Magliulo, con l'ausilio da un'audio mostra che ne sintetizzerà le fasi. Durante l'atteso incontro, moderato dall'attivista di "Libera" Alessandra Tommasino, interverranno Raffaele Magi (magistrato, giudice processo Spartacus), Roberto Fiorillo (agronomo coop. Le Terre di Don Peppe Diana), Simmaco Perillo (responsabile della coop." Al di là dei Sogni") e Ciro Corona (presidente di (R)Esistenza). La riappropriazione e il riutilizzo degli spazi, specie quelli sequestrati alla malavita nostrana, è proprio l'obiettivo in cui i ragazzi del "Mille Scopi" sono riusciti per il secondo anno; in un territorio in cui in questi anni si è parlato forse troppo poco di camorra, un luogo "dimenticato" si animerà, dando vita a uno spazio di cultura e confronto sociale e incarnando quella politica del riutilizzo dei beni confiscati tanto auspicato. Il merito di ciò va certamente agli attivisti teanesi, che grazie alla sinergia attuata con i referenti casertani di "Libera", hanno reso possibile la realizzazione di una nuova grande giornata di legalità e cultura a Teano, oltre a contribuire a resistituire ai cittadini informazione e verità sulla criminalità locale e sui tanti terreni che ora il territorio possiede. Insomma, perchè sia una vera e propria festa, oltre che momento di confronto, è necessario che siano i cittadini a partecipare alla manifestazione, in un unico grande spirito di svolta e sviluppo del microsistema sociale di Teano. L'accorata chiamata a residenti e a tutte le persone interessate è quindi per domenica 30 giugno presso il campo sportivo di Pugliano di Teano (via San Marco).

CASERTA - ECCO IL DOCUMENTO VERTENZA PER SALVARE L'INDUSTRIA DI TEVEROLA INDESIT



Premesso che:
  • lunedì 03\06\2013, l’Indesit Company ha presentato ai sindacati un piano di salvaguardia e di razionalizzazione che prevede un taglio di 1425 posti di lavoro sul territorio nazionale, di cui 540, interamente, per gli stabilimenti di Caserta;
  • al suindicato taglio occupazionale si aggiungono i gravi effetti sull’indotto di filiera, che coinvolge altri 400 addetti, circa, di decine di piccole e medie imprese fornitrici;
  • si tratta di un vero e proprio processo di deindustrializzazione e di desertificazione produttiva del territorio casertano, già in ginocchio sotto i colpi della grave recessione economica;
  • peraltro, la produzione a Teverola e Carinaro era un elemento centrale dell’accordo di programma stipulato nel novembre del 2001 tra il Ministero delle Attività Produttive e la Società Distretto Industriale dell’Elettrodomestico S.C.A.R.L;
  • tale Accordo prevedeva un articolato piano di investimenti e, precisamente, 121 milioni di Euro, di cui 27 a carico del ministero, 26 a carico della Regione Campania ed il resto a carico della parte imprenditoriale;
  • tale investimento era destinato sia ad innovare le produzioni realizzate in Campania e nelle Marche, sia a realizzare una occupazione aggiuntiva non inferiore a 387 addetti;
  • anche nel 2010 l’azienda ha presentato ai sindacati ed al governo un altro piano industriale, denominato “ Piano Italia”, con il quale l’Indesit Company si proponeva di riorganizzare la produzione in Italia;
  • esso prevedeva la chiusura degli stabilimenti di Brembate (BG), Refrontolo(TV) ed il trasferimento delle produzioni negli impianti di Teverola e Fabriano;
  • con tale piano l’azienda si impegnava con il governo, le parti sociali e gli enti locali a:
    1. Consolidare la presenza industriale dell’Indesit Company in Italia ed, in particolare, in Campania e nelle Marche;
    2. investire 120 milioni di Euro, con i quali realizzare produzioni ad alto contenuto tecnologico, onde rendere gli stabilimenti italiani del gruppo più competitivi;
    3. garantire la tutela del posto di lavoro di 510 lavoratori di Brembate, Refrontolo e None.
Ebbene, l’Indesit Company, non solo non ha onorato gli impegni assunti con i lavoratori e le istituzioni, ma ha la pretesa di ridimensionare l’occupazione e di chiudere gli stabilimenti di Melano, nelle Marche e di Teverola in Campania.
Tale decisione è stata confermata nella riunione del 21/6/2013, tenutasi a Roma con le parti sociali.
Difatti, i vertici della Indesit Company hanno confermato ai sindacati la loro volontà di procedere con il piano di ristrutturazione, che prevede 1425 esuberi.
L’atteggiamento dell’Azienda è inaccettabile sia dal punto di vista morale che economico. Un’impresa che, per anni, ha fatto profitto e che non è in perdita, non può, in alcun modo, tenere una tale posizione. Non solo. Non può neanche pensare e decidere di utilizzare gli utili prodotti dai lavoratori per fare investimenti in Turchia e in Polonia, chiudendo due stabilimenti in Italia e, precisamente, in Campania e nelle Marche. In questo contesto è necessaria un’azione sinergica da parte delle Regioni Campania, Marche ed Umbria nei confronti del Governo, a sostegno della battaglia che i lavoratori e i sindacati hanno intrapreso per la tutela e le salvaguardia di un intero comparto industriale del nostro paese.
L’Indesit Company deve comprendere che, tutto ciò, fa precipitare, ancora di più, nel baratro quel minimo di produzione industriale oggi esistente sul territorio della Provincia di Caserta e del Sud Italia.
L’amministrazione provinciale, unitamente a quella regionale, ai sindaci del territorio ed ai parlamentari, si impegna a sostenere le iniziative di lotta promosse dalle organizzazioni sindacali, dalle R.S.U. e dai lavoratori, per contrastare il piano. Sosterranno il proseguimento della mobilitazione locale e nazionale, delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivo di convincere il gruppo e la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti. L’Indesit Company deve ritrovare l’orgoglio di essere una grande azienda italiana. Tra l’altro, all’Italia deve le sue origini ed il suo stesso successo e, pertanto, deve modificare le proprie scelte industriali, continuando ad investire nel nostro Paese. Tutto ciò per il futuro dell’industria italiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel territorio. Il Consiglio Provinciale si impegna, altresì, a farsi promotore, presso i Parlamentari Nazionali e Regionali, di tutte le iniziative tese ad istituire il tavolo nazionale con il Ministro del Lavoro, della Coesione Sociale e dei Sindacati per risolvere le problematiche della Indesit Company. Tutto questo allo scopo di salvaguardare l’occupazione del gruppo Indesit in provincia di Caserta e per garantire, in particolare negli stabilimenti di Teverola e Carinaro, investimenti di innovazione e ricerca, a partire dalle attuali lavorazioni (lavaggio e freddo).

lunedì 24 giugno 2013

MADDALONI SCACCO AI BELFORTE LA DDA DI NAPOLI EMETTE 5 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE


In data odierna è stata data esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa - su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli - dal GIP del Tribunale di Napoli
nei confronti di 5 indagati appartenenti ad un gruppo camorristico di Maddaloni, affiliato al clan "Selforte" operante nei comuni di Marcianise, Capodrise, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada e comuni limitrofi, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di tentata estorsione ed incendio, aggravati dal metodo mafioso.
Le ordinanze di custodia cautelare, che discendono da attività investigativa diretta dai magistrati della DDA di Napoli - condotte congiuntamente da personale della Squadra Mobile della Questura di Caserta e da militari della Compagnia Carabinieri di Maddaloni anche attraverso l'utilizzo di attività tecniche di intercettazioni telefoniche, ambientali e video - sono state eseguite nei territori di Maddaloni e Marcianise.
Le ordinanze riguardano in particolare:
· Tre persone, le cui ordinanze sono state eseguite dalla Polizia di Stato, le quali nel mese di novembre del 2011, tentavano di estorcere la somma contante di € 3000 ad un imprenditore di Marcianise. L'evento, nella circostanza, non si concretizzava per cause indipendenti dalla loro volontà poiché vi fu un netto rifiuto della persona offesa;
· Due persone - di cui una donna posta agli arresti domiciliari - arrestate dai Carabinieri, le quali nell'aprile del 2013, in Maddaloni, come conseguenza del rifiuto di sottostare alla richiesta estorsiva, incendiarono uno dei negozi della catena di esercizi commerciali riconducibili al medesimo imprenditore di Marcianise.

sabato 22 giugno 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - COME PRIMA , PIù DI PRIMA ............ MA VI POTETE SALVARE!!!!

SANTA MARIA CAPUA VETERE -  COME PRIMA , PIù DI PRIMA ............ MA VI POTETE SALVARE!!!!

E adesso c’è chi ha rilanciato, nuovamente, l’idea di rivedere le distanze cimiteriali con una delibera di giunta pronta per dare il via libera ad una ulteriore speculazione edilizia a Santa Maria Capua Vetere nei pressi del cimitero . A nulla sono serviti i proclami delle associazioni in occasione della Campagna elettorale che ha consentito di vincere le ultime elezioni amministrative e che avrebbero dovuto non solo permettere il rinnovo del consiglio comunale ma il rinnovamento della politica locale. Nel programma elettorale vi erano tutti buoni propositi per un cambiamento che, per volontà dei voltagabbana politici di turno, non è avvenuto , anzi si è continuato con la politica della speculazione edilizia, tralasciando ciò di cui la città ha bisogno. Il lavoro rimane un miraggio, nè posti di lavoro per i sammaritani, se non per gli amici e familiari dei soliti noti, vengono prodotti dalle numerose speculazioni edilizie che stanno distruggendo, letteralmente ( vedi crolli e incendi sospetti) la nostra città; e le famiglie che in questo periodo hanno difficoltà a mettere un piatto a tavola per nutrirsi almeno una volta al giorno, sono sempre piu' numerose . Chi c’è dietro queste speculazioni ?? Quali proprietari terrieri hanno bisogno di rendere edificabile i loro terreni ?? perché la zavorra non apre bocca nonostante abbia fatto una battaglia contro la speculazione nel comune di Santa Maria Capua Vetere??

Dov'è finita la battaglia per la rotazione dei dipendenti ? e quella contro i 430 appartamenti nell'ex Tabacchificio ? E ancora quella contro gli sprechi dei dirigenti esterni ? E la doppia problematica riguardante il dirigente dell'ufficio tecnico che, da una parte essendo distaccato presso il comune di S. Maria C.V. part time non potrebbe ricoprire l'incarico dirigenziale ma al massimo quello di componente dello staff del sindaco e dall'altra in base al recente decreto anticorruzione dovrebbe essere sospeso da ogni incarico dirigenziale avendo riportato una condanna in primo grado seppur non definitiva ? Adesso che hanno ottenuto l'assessorato si appiattiscono sui progetti della vecchia amministrazione come il project financyng per i 2000 loculi nel cimitero e come il restringimento della fascia di rispetto cimiteriale . Vergogna , vergogna, vergogna !!!

Eppure i componenti della zavorra dopo aver tirato i piedi all’assessore alla cultura Mario Tudisco avevano cercato di piazzare un loro esponente al suo posto che guarda caso non ha certamente abbassato la testa alle loro richieste . Ed allora che si fa ?? Si va all’attacco con l’allargamento di giunta. E così in seguito hanno piazzato un altro loro esponente , questi cosa fa ?? Emana un comunicato stampa speculando sui loculi cimiteriali, affermando che vi sarà un nuovo progetto per allargare il cimitero costruendo 2000 loculi cimiteriale , tralasciando la manutenzione ordinaria all’interno del plesso, dove, per la verità, le 2000 nicchie si potevano ricavare attraverso la ristrutturazione delle cappelle cadenti da 30 anni , vedi Cappellone, ma non contenti di ciò adesso avanzano l’idea di accorciare a 50 metri invece dei 250 la distanza cimiteriale per costruire ed eseguire ancor di più quella speculazione edilizia sia all’interno che all’esterno del plesso che vi è alle porte di Santa Maria Capua Vetere. Tutto questo per favorire chi vuole costruire un distributore di carburanti o addirittura palazzi e case di abitanzione E mentre si fanno questi giochetti di piccolo potere speculativo , i grandi problemi come quello del tribunale sono rimasti irrisolti, anzi sembra che i consiglieri comunali se lo siano proprio dimenticati, imbambolati da componenti che prima erano nel centro sinistra e poi sono passati nel Pdl e che, in lungo e in largo, hanno gestito da 20 anni la città di Santa Maria Capua Vetere , completamente saccheggiata dal cemento, facendo morire tutte le strutture che avevano portato benessere e cultura alla città come l’aula bunker costruita in 90 giorni , come la caserma Pica, come il Dea di secondo livello, come la cittadella giudiziaria. I soldi c’erano per eseguire tutti questi progetti , invece cosa è accaduto che i responsabili del pdl casertano e aversano , mentre i consiglieri comunali di Santa Marai Capua Vetere “si sfidavano” a suon di richieste per far costruire palazzi case e quant’altro, davano modo ad Aversa con i propri rappresentanti di intensificare i contatti politici romani ,giocandosi la carta dell’istituzione del tribunale di Napoli Nord con sede nel castello aragonese . Ma dove erano quei politici sammaritani che avevano governato per 20 anni, che hanno fatto il salto della quaglia saltando da uno schieramento all’altro pensando soltanto alle speculazioni?

Eppure le Associazioni, all'inizio della consiliatura avevano avvertito che l'operazione di Grattapulci era deleteria, ed avevano fortemente avversato tale speculazione in favore dell'utilizzo di immobili comunali che oggi sarebbero stati completamente ristrutturati e pronti ad ospitare tutti gli Uffici Giudiziari ad un costo contenuto per le casse Comunali e sarebbe stata una soluzione appetibile anche per il Ministero alla pari del Castello Aragonese ad Aversa.

All'epoca, pur essendosi impegnato a tentare nuovi incontri con i vertici del Tribunale per trovare soluzioni alternative ai capannoni di Grattapulci, nulla ha più fatto il leader cittadino del PD. E l'Amministrazione come unica soluzione ha tentato in tutti i modi di tacitare e convincere i consiglieri recalcitranti per perorare la causa dei costruttori di Orta di Atella.
Le Associazioni, ancora una volta hanno dimostrato di avere a cuore solo l'interesse della città e di essere state, purtroppo lungimiranti. Peccato che incantino di piu' le sirene della speculazione rispetto alle ragioni del buon senso e del bene comune .

Siete ancora in tempo a rispolverare il programma elettorale, ad abbandonare i cattivi consiglieri del mattone a tutti i costi e a lavorare per il Rinnovamento della politica e della città. Gli interessi personali a detrimento della città pagano solo nel breve termine , prima o poi ciò che avrete fatto nel bene e nel male per la città vi sarà restituito .

LE ASSOCIAZIONI

LA FAI, LUNEDI’ 24 GIUGNO, PRESENTERA’ IL PRIMO ELENCO NAZIONALE DEL CONSUMO CRITICO

‘PARTONO I 1000’, GUIDA PER IL CONSUMATORE CRITICO ANTIRACKET


429 in Campania, 472 in Sicilia, 85 in Puglia, 155 in Calabria.

Sono gli oltre 1000 operatori economici del primo elenco nazionale del Consumo Critico ‘ Pago chi non paga’, promosso dalla Federazione Nazionale delle associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane e realizzato nell’ambito del Pon Sicurezza.

Sono i nuovi 1000 dell’economia italiana che non pagano il racket, che non hanno mai pagato o che hanno denunciato i loro estorsori.

L’elenco dei commercianti, degli artigiani, degli imprenditori e dei professionisti sarà reso presentato lunedì 24 giugno, alle ore 11, nella Sala Renato Profili della Prefettura di Napoli. L’elenco rappresenta una vera e propria guida per il consumatore antiracket che con i propri acquisti ha la possibilità di contribuire al risanamento del mercato, libero dagli interessi criminali che ne inquinano le regole e la qualità.

Interverranno: Silvana Fucito coordinatrice del Coordinamento campano delle associazioni antiracket ed antiusura, Tano Grasso presidente onorario FAI, il prefetto di Napoli Franco Musolino ed il prefetto Elisabetta Belgiorno, commissario straordinario di governo per le iniziative antiracket ed antiusura.



CARABINIERI IN AZIONJE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA


CARABINIERI IN AZIONJE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA

1.      I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno hanno tratto in arresto GRECO Michele, cl. 68, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di furto aggravato in concorso. Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per evasione emessa dall’ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

I Carabinieri di San Cipriano D’Aversa (CE), hanno tratto in arresto SERAO Michele, cl. 58, di Casapesenna. Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del  Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), dovendo espiare una pena di 4 (quattro) anni, 5 (cinque) mesi e 28 (ventotto) giorni  di reclusione per i reati di ricettazione commesse in Parete e Casapesenna nell’anno 1990, falsità in scrittura privata ed evasione. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato  tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE).
. Decorsa notte, in Grazzanise (CE), durante un servizio preventivo di controllo del territorio, i militari del locale Comando Stazione hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, MEZZERO Attilio cl. 79, pregiudicato del posto. L’uomo, in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal 05 giu 2012 per “estorsione”, è stato sorpreso dai militari operanti mentre si trovava fuori dalla propria abitazione senza la prescritta autorizzazione. L’arrestato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo previsto per mattinata odierna.

venerdì 21 giugno 2013

Tribunale, assemblea pubblica martedì 25 giugno in sala consiliare Il sindaco: “Bisogna unire le forze, resisteremo fino all’ultima speranza”

L’amministrazione comunale chiama a raccolta tutte le forze politiche, sociali, associative e di categoria per un confronto sulla vicenda dello smembramento del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

In queste ore sono partiti gli inviti per un incontro, fissato per martedì 25 giugno alle ore 19 in sala consiliare, finalizzato a mettere in atto un percorso di protesta e di proposta concreta per scongiurare, in extremis, un colpo ferale all’unitarietà dei processi contro la criminalità organizzata, nonché all’unità della funzione giudiziaria in provincia di Caserta. Gli inviti saranno estesi ai rappresentanti politici comunali, provinciali e regionali, ai parlamentari, agli esponenti della magistratura e dell’avvocatura sammaritane, ai lavoratori della giustizia, alle forze dell’ordine e a tutte le forze sane della città (associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria, studenti).

“Il consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere – spiega il presidente Dario Mattucci – si è già espresso due volte, con atti formali e votati all’unanimità, contro il provvedimento di riordino della geografia giudiziaria, evidenziandone le molte criticità. La nostra amministrazione è stata, fin dal primo momento, al fianco della magistratura e dell’avvocatura, partecipando a manifestazioni di protesta e compiendo passi ufficiali per scongiurare lo smembramento del tribunale sammaritano”.

“Continuare sulla strada indicata dal provvedimento del governo – aggiunge il consigliere Giuseppe Stellato – è segno di una caparbietà svincolata da un qualsivoglia esame concreto della realtà. Si tratta di un progetto che non ha alcuna razionalità e che non risponde a esigenze strutturali e organizzative, non prevedendo tra l’altro nessun aumento di risorse, né migliora, ma anzi peggiora l’efficacia dell’azione giudiziaria”.

“Qui – conclude il sindaco Biagio Di Muro – non si tratta delle mere istanze di un territorio, dettate da ragioni campanilistiche miopi, ma dell’esigenza di garantire un ordinato svolgimento della funzione giudiziaria che, a parere della stragrande maggioranza degli operatori del settore, sarebbe penalizzata fortemente da un provvedimento illogico. Il nostro obiettivo non è tutelare il tribunale di Santa Maria Capua Vetere in quanto tale, ma difendere il diritto di un’intera provincia a una giurisdizione efficace contro delinquenza e criminalità. E su questo non ci fermeremo fino all’ultima speranza”.



AMBIENTE. ZINZI: “LA PROVINCIA DI CASERTA VA AVANTI CON GLI IMPIANTI, L’UNIONE EUROPEA CI DA’ RAGIONE. BASTA CON GLI SPOT POLITICI, IL PROBLEMA VA RISOLTO”


“La Provincia di Caserta va avanti nell’attività di completamento del ciclo integrato dei rifiuti attraverso la realizzazione di un impianto di gassificazione nel Comune di Capua. Siamo confortati dal fatto che sia l’Unione Europea - che ha ribadito l’improcrastinabile necessità di dotare i territori di un’impiantistica adeguata, pena l’irrogazione di una sanzione pari a circa 90milioni di euro l’anno - che il Ministro Orlando, il quale ha ribadito quanto in ritardo sia la Campania nell’adeguarsi agli standard utilizzati in tutta Europa, concordino con la linea seguita dalla Provincia di Caserta”.A dichiararlo è il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi che interviene all’indomani della visita del Ministro all’Ambiente, Andrea Orlando.“Al Ministro però – ha aggiunto Zinzi - chiedo di prestare attenzione alle insensate e strumentali iniziative poste in essere da qualche rappresentante del suo partito che ha addirittura avanzato una proposta di legge regionale volta ad evitare la costruzione di impianti, compreso quello in previsione nella città di Capua. Non è tollerabile che per perseguire obiettivi di mero ed effimero tornaconto politico si intralci un percorso normale e adottato da tutti i Paesi civili”.
“Il nostro obiettivo – ha concluso Zinzi – è quello di completare il ciclo dei rifiuti portando fuori dall’emergenza la provincia di Caserta ed evitando l’irrogazione di sanzioni che danneggerebbero l’intera attività e l’immagine di un territorio già duramente provato. Con la costruzione di un’adeguata impiantistica la provincia di Caserta sarà la prima realtà in Campania a risolvere definitivamente la problematica. Per questo motivo la Provincia andrà avanti con il piano rifiuti, a giorni partirà il bando per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione del gassificatore a Capua”.



UDC E PRESIDENTE SULLA STESSA LINEA PER DIFENDERE I GIOIELLI DI CASERTA


L’intervento del Presidente della Provincia, Domenico Zinzi, fortemente contrario ad ogni ipotesi di accorpamento della Reggia di Caserta al polo museale di Napoli, è in linea con il lavoro del gruppo consiliare Udc al Comune di Caserta che è da sempre impegnato sul tema della tutela dei beni culturali della città, considerati fonte imprescindibile di sviluppo del territorio. L'attività del gruppo continua malgrado le difficoltà politiche evidenti e non ancora superate, reagendo con le azioni a chi impropriamente e strumentalmente accusa lo stesso di aver creato ad arte un disagio politico.


A temi e problematiche del territorio il nostro partito risponde con azioni concrete e con proposte, come quella di applicare il modello di 'Venaria Reale' alla Reggia di Caserta per realizzare un raccordo tra i beni culturali e monumentali di Terra di Lavoro, sfruttando anche l’area costiera e le eccellenze enogastronomiche.

Napoli ha le sue bellezze e le sue sedi di discussione, Caserta altrettanto. Sulla Reggia non si fanno battaglie di retroguardia e di parte, ma attività di lungo respiro basate sulla sinergia istituzionale.



Per il gruppo consiliare UDC al comune di Caserta

Il capogruppo

Dr. Pierpaolo Puoti



CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA


1.    Nel primo pomeriggio in Falciano del Massico, sulla S.P.7 nel tratto località Cappella Reale, si è verificato un’incidente stradale nel corso del quale ha perso la vita CAGGIANELLI Michael cl. 87 di Carnate d’Adda (MI). L’uomo, che viaggiava a bordo di una Fiat Panda, si è scontrato con un’ autocarro Fiat Iveco. Il CAGGIANELLI nello scontro è morto sul colpo. Sul posto  sono giunti i carabinieri della Stazione di Falciano del massico che hanno eseguito i rilievi del caso. Ancora sconosciuta la dinamica del sinistro.   
1.    I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno hanno tratto in arresto il pregiudicato ZAGARIA Marcello, cl. 89 del posto nei cui confronti i militari dell’Arma hanno notificato un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli. Lo stesso deve espiare la pena complessiva di anni 7 (sette) e mesi 4 (quattro) di reclusione per i reati di rapina in concorso,  danneggiamento ed interruzione di pubblico ufficio, lesioni personali ed omicidio colposo aggravati, commessi dal 2003 al 2010. L’arrestato è stato Associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

     I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno, hanno tratto in arresto DE MASI Mario, cl. 79, pregiudicato del posto. All’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, i militari dell’Arma hanno notificato l’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere emessa dalla 5^ sezione penale della Corte di Appello di Napoli. Il provvedimento restrittivo è scaturito dall’inosservanza, accertata dalla citata stazione, delle prescrizioni imposte dalla predetta misura detentiva. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE).
Decorsa notte, in Castel Volturno, i Carabinieri del locale Comando Stazione unitamente a personale della C.I.O. 6° battaglione “Toscana” e dell’ 8° Reggimento Bersaglieri di Caserta, hanno tratto in arresto ANNUNZIATA Ciro, cl. 69, ANNUNZIATA Emilia, cl. 79 e PESACANE Daniele, cl. 78, tutti pregiudicati del posto. I tre sono stati bloccati ed arrestati mentre tentavano di dileguarsi dopo aver asportato un personale computer dall’interno di un’abitazione di via Domitiana, di proprietà di un 44enne del posto. Nell’abitazione i tre si sono introdotti previa effrazione del vetro della finestra. La refurtiva recuperata è stata riconsegnata all’avente diritto. Gli arrestati sono stati ammessi al beneficio della detenzione domiciliare nell’attesa di essere giudicati con rito direttissimo.



CROLLO PALAZZO A SANTA MARIA CV - LE MINACCIE DI QUERELE CI FORTIFICANO ANCORE DI PIU'

Con grande soddisfazione e con grande spirito di cronaca, anche se noi non abbiamo offeso nessuno, abbiamo raccontato una favola di Santa Maria Capua Vetere, una storia di un palazzetto che è franato sulla strada, dove nessuno dei citati era in ogni caso preso di mira, ma si raccontava il fatto così come era . Qualcuno ha voluto strumentalizzare la cosa dicendo che non ci azzeccava niente, mandando allo sbaraglio chi voleva fargli un piacere , ma è ritornato indietro, minacciando querele . Ci riferiamo a  piccoli professionisti  i quali invece di aspettare o togliersi di mezzo,perché sono fatti che non li appartengono, ci sono andati con il dito nella marmellata. Non abbiamo mai detto che Cesare Iossa fosse indagato o addirittura finito nel giro oleario , ma nessuno può intimidire chi scrive un libero pensiero che è stato già appurato dagli organi inquirenti prima , e ci riferiamo ad una grande operazione edilizia venuta fuori prima crollo del palazzo e successivamente dopo quando in via di restauro sabato mattina è venuto giù .


Come molti già sanno la collega Tina Palomba con molto coraggio sul Corriere di Caserta ha scritto i nomi degli indagati , ciò conferma che qualcosa nell’aria c’era, ma non avevamo gli elementi per individuare i soggetti. Quindi a quel professionista che per nome e per conto di Cesare Iossa si è messo in mezzo è meglio che stia tranquillo , perché gli alterchi e le minaccie – mi toglie quel nome perché lui non ci azzecca niente non è inserito nel sistema oleario – io rispondo che il suo nome in quel contesto non è stato scritto perchè erano fatti generici  e per giunta non può minacciare di querele.

 

giovedì 20 giugno 2013

LA DDA DI NAPOLI CHIEDE LE CONDANNE PER IL PROCESSO FACCIA D'ANGELO

Operazione Faccia D’Angelo la Dda di Napoli in persona del pm Maurizio Giordano chiede la condanna per Franco Cecere, Vittorio Casertano e Antonio Amato davanti al presidente Dottor Picardi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La pena più alta è per l’ex consigliere comunale  Franco Cecere – chiesti per lui 14 anni di reclusione , per Vittorio Casertano  invece sono 12 gli anni di reclusione , mentre per Tonino Amato divenuto oggi collaboratore di giustizia il pm Maurizio Giordano ne ha chiesti 8 con l’attenuante generica.     
Parola alla difesa .

TRIBUNALI, CONTRASTO ALLA CAMORRA CAPACCHIONE (PARTITO DEMOCRATICO): DA RIORGANIZZAZIONE TRIBUNALI IN CORSO GRAVE PERICOLO DI AGEVOLAZIONE AI CLAN


INASCOLTATI INDICAZIONI DDA DI NAPOLI E RILIEVI DEL CSM


"Apprendo con grande disappunto che le obiezioni mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dagli organismi investigativi in merito al contrasto alla camorra nell'area al confine tra le province di Napoli e Caserta sono state trasformate in una banale e anacronistica questione di campanile". Lo dichiara la senatrice del Partito Democratico, Rosaria Capacchione. "L'annuncio dato dal Guardasigilli al Csm in merito alla dislocazione della sede dell'istituendo Tribunale di Napoli nord ad Aversa va in direzione contraria ai rilievi mossi nell'autunno scorso dalla Dda e ad aprile del 2013 dallo stesso Csm: il contrasto al clan dei casalesi, con il suo carico di processi e attività di indagine, è stato così consegnato a due distinti tribunali che avranno competenze su aree strettamente collegate, che sono un unico territorio di conflitto da parte del clan dei casalesi. T anto per citare un esempio - spiega l'on. Capacchione -, i luoghi delle stragi del 2008 sono stati separati dai luoghi in cui quelle stesse stragi sono state decise".
"Ancor più grave appare la decisione, in quanto presa nel mezzo di una delicata trattativa tra il parlamento e lo stesso dicastero, in merito alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie di cui proprio quella di Santa Maria Capua Vetere è punto centrale. Decisione che cade, inoltre, proprio quando quest'ultimo Tribunale in cui sono stati celebrati tutti i più importanti processi contro il clan dei casalesi sta ospitando i procedimenti a carico di esponenti politici imputati di reati di camorra. S e il ministro dovesse confermare questa volontà - conclude la senatrice casertana -, le organizzazioni criminali che operano nel casertano ne trarranno un sicuro giovamento; allo stesso tempo l'istituendo Tribunale avrà un tale carico di lavoro da rendere impraticabile sin da ora ogni previsione di rapida celebrazione dei processi".