Ormai la gente ha capito quali sono gli interessi in campo dei personaggi che stanno ponendo in essere azioni diffamatorie ai danni di Biagio Di Muro, di Giuseppe Stellato e di Dario Mattucci con l’intenzione di screditare la loro immagine, cercando di ribaltare un risultato che sembra scontato: La vittoria di Biagio e della sammaritanità.
Tutti hanno capito che queste azioni meschine sono i colpi di coda di personaggi che si sentono mancare il terreno sotto i piedi; che sentono vanificarsi i propositi affaristici e di sfruttamento del territorio che già pregustavano essersi realizzati quando avevano ribaltato la volontà popolare ed cooptato, in modo così subdolo e squallido, l’amministrazione Giudicianni, mettendo la città di Santa Maria alla ribalta, in modo negativo, della cronaca politica nazionale.
Questi metodi li riconosciamo, sono propri delle organizzazione camorristiche e sono stati sperimentati in tante occasioni per far fuori i nemici scomodi.
Ma la città ha capito e voterà Biagio Di Muro ed i suoi alleati. Lo hanno capito tanti dell’UDC che non possono appoggiare coloro i quali sono stati definiti “indegni Perpetui” e si sono messi, in tanti, a disposizione di un progetto sano e lungimirante, così come l’hanno fatto Stellato e Matuuci.
La città voterà loro perché ha bisogno di dare una speranza ai suoi figli e la dignità ad una collettività che è stata ghettizzata per l’azione politica ed governata da amministratori che, per quindici anni non hanno pensato ad altro che disamministarla.
Mi fa specie che questo bisogno di riscatto che questa necessità non sia sentita anche dai rappresentati della Chiesa che, in diverse occasioni, si sono prestati a manovre poco chiare di alcuni candidati che hanno sfruttato il loro carisma per propagandare le loro candidature in modo, a dir poco, poco corretto.
La Chiesa che è la più vicina al Popolo e ne conosce le speranze , le istanze ed i bisogni, dovrebbe schierarsi con coloro che hanno come unico obiettivo quello di cambiare questo stato di cose , questa realtà in cui versa una popolazione lasciata a se stessa e senza speranza per il futuro.
Gaetano Rauso