La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 5 maggio 2011

ERA STATO ACCUSATO DI AVER COMPRATO UN GOMME - ASSOLTO

San Cipriano
Una ricettazione insolita, vale a dire quella di un gommone da mare con il relativo motore: questo l’oggetto del reato contestato a Mario Maisto, 42 anni di San Cipriano.
L’uomo, attualmente detenuto per favoreggiamento, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei “Casalesi”, ha subito un processo per ricettazione, una accusa, però, dalla quale è stato assolto. L’altra mattina il Giudice Monocratico di Aversa dottore Picardi ha infatti emesso un verdetto di assoluzione a carico di Maisto. Questi, difeso dagli avvocati Enzo Guida ed Amalia Caliendo, si era difeso durante il processo sostenendo di aver acquistato il gommone da una persona. Sulla base di questa dichiarazione, la difesa aveva chiesto che il giudice esaminasse il testimone indicato. Da una serie di ricerche, però, è emerso che questi nel frattempo era deceduto. Nel corso del processo non è stato mancato di sottolineare come l’indicazione della provenienza del bene era avvenuta solamente durante il processo, e non anche in precedenza, vale a dire durante la fase delle indagini, quando il Maisto, ascoltato dalle forze dell’ordine, aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. L’imputato ed i difensori hanno segnalato come, nel periodo in cui il Maisto fu interrogato, questi aveva altri problemi giudiziari, per cui non aveva dato conto a questa indagine. Ma in ogni caso la difesa ha fatto leva su un altro dato, vale a dire la circostanza in base alla quale, al momento della vendita del Maisto ad un altro soggetto del gommone, l’imputato aveva regolarmente sottoscritto una scrittura privata, fornendo i propri documenti di identità. Questo fatto è stato segnalato come indicativo di una assenza di consapevolezza in merito alla provenienza illecita del bene e quindi una mancanza di dolo. Alla fine del processo il giudice ha accolto la linea difensiva, assolvendo l’imputato.