La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 23 maggio 2011

IL DECALOGO DELLA VERGOGNA DI GAETANO RAUSO

Un pronostico che appare sempre più favorevole ai galantuomini questa sottospecie di politici stanno cercando di sovvertirlo usando le solite sporche manovre, tipiche di coloro che si sentono franare il terreno sotto i piedi e si aggrappano a tutto per non precipitare nel baratro che si sono scavati con le loro mani.

È assurdo che si abbia questo cattivo gusto di cercare di infangare chi, come Biagio Di Muro, Stellato e Mattucci, ha dimostrato con i fatti di perseguire solo il bene di Santa Maria, contrapponendosi al malgoverno, al clientelismo ed all’affarismo ed alla malavita organizzata.

Questi vigliacchi che no hanno nemmeno il coraggio di firmarsi ed usano delle ragazzine minorenni per distribuire volantini anonimi e diffamatori, sono gli stessi prezzolati dei casalesi che sono avvezzi ad usare questi mezzi e, perfino minacce, per poter creare consensi o zittire chi li contrasta.

Ma questa volta Santa Maria reagirà; è inutile che cerchino di aggrapparsi a speranze vacue e contrarie ad ogni buonsenso, perché è ora che tolgano il disturbo e consentano alla città di risalire il baratro in cui l’hanno sprofondata, consentendo ai veri sammaritani onesti di amministrarla per il bene dei suoi cittadini.

Non c’è speranza per costoro e se, malauguratamente, il popolo confermasse la volontà di essere governata da questa gente, allora Santa Maria meriterebbe di restare nello stato in cui versa ed essere spogliata di ogni speranza di un domani migliore.

Se fossi nel cuore e nella testa di Federico Simoncelli, mi vergognerei di essere a capo di una simile coalizione, perché lui non rappresenta questi personaggi; la sua storia e quella della sua famiglia sono l’antitesi di questo che sta succedendo in questi giorni.

Gaetano Rauso