In data odierna e stata data esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa -su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli - dal GIP del Tribunale di Napoli per il delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso riguardante gli attuali vertici del gruppo camorristico dei " BELFORTE" operante nel Comuni di Marcianise, Capodrlse, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada e comuni Iimltrofi.
Le ordinanze di custodia cautelare - eseguite dai Carabinieri del Comando Compagnia di Santa Maria nei territori di Macerata Campania, Marcianise e Nuoro discendono da attività investigative. diretta dai magistrati della DDA di Napoli e svolta dai militari della Stazlone di Macerata Campania.
Le ordinanze riguardano in particolare due appartenentl della famiglia “BELFORTE" operante nel Comuni di Marclanise, Portico, Recale, Macerata Campania e San Marco Evangelista. Per tale episodio criminoso l’indagine, particolarmente articolata, é stata avviata nel mese dl marzo 2013 a seguito della denuncia sporta presso Ia Stazione CC di Macerata Campania da un imprenditore edile, l'attivita investigative ha consentito di avere un aggiornato quadro delle attività criminali e dell’attuaIe articolazione interna del citato gruppo, comunemente denominato anche "CIan dei Mazzacane", in particolare, a seguito delle indagini é emerso che anche dopo I’arresto dei capi indiscussi del c/an e, poi, anche delle Ioro consorti, sono subentrati — sulla base della ricostruzione accusatoria - al vertici della consorteria criminale i rispettivi figli; in particolare i due giovani reggenti del clan nel maggio 2009, grazie anche alla collaborazione di un imprenditore di Santa Maria Capua Vetere e all‘intermediazione di altro soggetto (ritenuto capo c/an di altro gruppo criminale alleato, operante nel territorio di Portico di Caserta), costringevano due imprenditori, titolari di una ditta dl costruzioni ad eseguire Iavori concernenti Ia realizzazione di due negozi aII’interno del centro commerciale "Sidicinum" di Teano, Iavori commissionati da una ditta riferibile, secondo gli elementi raccoltl, ai Belforte per I’importo di 200 mila euro, cifra notevolmente inferiore al valore reale degli stessi e a quanto gia pattuito (408 mila euro) con regolare contratto, nonché ad eseguire senza alcun corrispettivo in denaro, sempre per la medesima opera, ulteriori lavori per un importo di 45 mila euro.