A
conclusione di indagini dirette dalla procura della Repubblica di
Napoli – DDA - sulle procedure di affidamento, progettazione e
realizzazione del Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti denominato
‘SISTRI’,
il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli
sta dando esecuzione, sul territorio nazionale, a numerose misure
cautelari di cui 3 di custodia cautelare in carcere, 19 di arresti
domiciliari
e 4 di obblighi di presentazione alla p.g. emesse
dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, per il reato di associazione per
delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture
per operazioni inesistenti con conseguenti dichiarazioni fraudolente
mediante l’utilizzo degli stessi documenti contabili, nonché alla
corruzione di pubblici ufficiali.
Sono
stati, inoltre, eseguiti sequestri preventivi di somme e beni per un
importo complessivo di oltre dieci milioni di euro e sono in corso
numerose perquisizioni
Destinatari
delle misure custodiali in carcere sono
un ex
amministratore delegato della Selex
Service Management Spa., società controllata da Finmeccanica
operante nel settore delle telecomunicazioni terrestri e satellitari,
un suo fratello, a cui fanno capo diverse società operanti in Roma,
e un
imprenditore campano operante nell’area dell’elettronica
applicata alla sicurezza.
Destinatari
delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari sono gli
amministratori di società compiacenti che si sono prestati,
attraverso le loro aziende, a fungere da collettori per il
trasferimento dei proventi corruttivi e per l’emissione delle
false fatture. Taluni di loro ricoprivano il ruolo di prestanome di
società riconducibili del suindicato imprenditore campano,
costituite al solo fine di emettere o ricevere fatture per operazioni
inesistenti per giustificare i trasferimenti di danaro.
Destinatario
della misura cautelare degli agli arresti domiciliari è anche un
professionista,che ha agito in qualità di consulente del Ministero
dell’Ambiente per la valutazione del contratto del SISTRI e, poi,
di presidente della Commissione di Vigilanza sulla realizzazione del
progetto
La
lunga e complessa attività d’indagine condotta dal Nucleo di
Polizia Tributaria di Napoli ha permesso di fare luce
sull’affidamento e gestione di un affare stimato in circa 400
milioni di euro per i primi cinque anni.
Per
anni sul progetto non è trapelata alcuna informazione in quanto
sullo stesso è stato apposto il segreto di Stato, in virtù del
quale il
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha
proceduto, nel dicembre 2009, ad un affidamento diretto alla società
Selex Service Management Spa che, autonomamente aveva anche proposto
il progetto al medesimo Dicastero.
Aggiudicatasi
l’affidamento, tuttavia, la Selex Service Management S.p.a., in
violazione – secondo l’ipotesi accusatoria - delle previsioni
contrattuali nonché delle esigenze di sicurezza nazionale poste a
base dell’apposizione del citato segreto di Stato, ha quindi fatto
ricorso a terzi soggetti per realizzare parte del Sistema
(progettazione, realizzazione e distribuzione dei dispositivi
tecnici, tenuta dei corsi per la formazione del personale,
costruzione e realizzazione dei centri presso i quali collocare le
infrastrutture tecnologiche, gestione del call center).
Le
indagini hanno evidenziato che i continui ritardi nell’avvio del
SISTRI, ancora oggi non operativo nonostante l’esborso annuale da
parte dei soggetti obbligati all’adempimento, erano altresì dovuti
alle inefficienze di un Sistema che sin dal suo primo test generale
(il c.d. click
day) si
è rilevato non idoneo a gestire l’acceso contemporaneo del numero
di utenti contrattualmente previsti.
In
tale contesto, le indagini hanno messo in evidenza un grave quadro
indiziario riguardo un articolato sistema di false fatturazioni e
sovrafatturazioni nei rapporti tra la Selex Service Management S.p.a.
e società direttamente o indirettamente riconducibili
all’imprenditore campan e alla creazione di fondi
neri in
parte utilizzati a beneficio dell’ ex amministratore Selex
Service Management S.p.a
e di suo fratello nonchè di persone a loro vicine e in parte finiti
nella disponibilità dello stesso imprenditore campano.
Attraverso
falsi contratti di forniture sono stati inoltre creati altri fondi
per sponsorizzare con cifre esorbitanti la squadra di calcio
abruzzese
Gli
investigatori, seguendo i flussi finanziari, hanno individuato anche
la costituzione di società estere in paradisi fiscali del Delaware e
l’apertura di conti correnti cifrati all’estero sui quali sono
confluite somme destinate al pagamento di tangenti.
Il
giro complessivo di fatture per operazioni inesistenti posto in
essere ed accertato dagli uomini della Guardia di Finanza ammonta a
circa 40 milioni di euro.