La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 17 aprile 2012

CASERTA- I FERMI DEL PROCURATORE CORRADO LEMBO - SONO 8 PERSONE DI CASERTA E MADDALONI

Nella mattinata odierna a seguito di articolate e serrate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M. Capua Vetere ( I dipartimento sez.III ) e condotte dalla Compagnia Carabinieri - Nucleo Operativo- di Caserta, é stato eseguito il fermo nei confronti di

l. Pisanti Francesco, di anni 40 di Maddaloni

2. Tagliafierro Antonietta, di anni 35 Maddaloni, moglie del Pisanti

3. Izzo Antonio, di anni 52 di Maddaloni

4. Izzo Domenico, di anni 27 di Maddaloni (primogenito di Antonio)

5. Izzo Valerio, di anni 25 di Maddaloni (secondogenito di Antonio)

6. Monteforte Giorgio, d i anni 29 di Maddaloni

7. Motta Alessandro, di anni 27, di Caserta

8. Baccigalupi Mauro, di anni 29, di Caserta

9. Aragosa Giuseppe, 26enne di Caserta

L’adozione del provvedimento di fermo si rendeva necessario a causa dell’intenzione, manifestata in più occasioni, dal principale indagato ( PISANTI) di fuggire all’estero, unitamente alla moglie sua complice, dopo aver appreso delI’esistenza di un procedimento penale a suo carico per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Analogo pericolo di profilava anche per gli altri indagati i quali avrebbero inevitabilmente appreso ( per effetto della discovery degli atti) deIl’esistenza di un gravissimo quadro probatorio a loro carico per il medesimi reato. L’attivita di indagine ha consentito, attraverso il monitoraggio di alcune utenze e l’ausilio di telecamere installate in punti nevralgici, di svelare l’esistenza di una fiorente piazza di spaccio sostanze stupefacenti tra Maddaloni e Caserta. In particolare, a Maddaloni in pieno centro, veniva individuato un grosso punto di smistamento di sostanze stupefacenti, in prevalenza di tipo hashish. gestito in prima persona da Pisanti Francesco e dalla moglie Tagliafierro Antonietta, i quali si avvalevano all’occorrenza della collaborazione di Monteforte Giorgio e dei componenti della famiglia Izzo, titolare di un negozio di intimo in Maddaloni.Tale centro era in grado di movimentare ingenti quantitativi pari a diverse decine di chilogrammi di hashish. Infatti proprio grazie al monitoraggio delle utenze in uso a tali soggetti, in data 28.022012, i Carabinieri di Caserta sequestravano oltre l0kg di sostanze stupefacenti di tipo hashish provvisoriamente depositati da Monteforte presso l’abitazione di Tagliafierro Cira, sorella di Antonietta, su disposizione del Pisanti . L’attività di indagine consentiva di acclarare che il Pisanti rappresentava un centro di approvvigionamento importante da cui derivava gran parte della sostanza stupefacente successivamente spacciato al dettaglio nelle piazze casertane. lnfatti, gli esiti dell’attività consentivano di individuare in Motta Alessandro ed Aragosa Giuseppe gli spacciatori di riferimento per il capoluogo. Emblematica é la figura del Motta, il quale, amava definirsi come un vero e proprio “commerciante". Egli infatti trattava direttamente con il Pisanti gli acquisti dello stupefacente che successivamente destinava al dettaglio cedeva ad altri spacciatori, come nel caso di Baccigalupi Mauro che a sua volta gestiva lo spaccio al dettaglio nei pressi di via Acquaviva. Nei confronti di Aragosa Giuseppe emergevano degli elementi, in ordine ai quali si appurava che lo stesso in qualità di spacciatore era solito acquistare dello stupefacente che destinava alla vendita al dettaglio nella zona di via Falcone di Caserta. Normalmente l’Arag0sa non si recava personalmente dal Pisanti ma si avvaleva della collaborazione di alcuni ragazzi - alcuni arrestati in flagranza - che per suo conto effettuavano i trasporti di elevati quantitativi di sostanza stupefacente. Per tutti ( ad eccezione di Baccicalupi) l’accusa e di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, aggravata dall’art. 80 D.P.R 309/1990 per l’ingente quantità di sostanze gestita.