Mele marce nei partiti ,adesso ne parlano anche i magistrati. Se c’è una cosa che mi ha fatto sorridere stamattina, è stato il titolo sul Mattino edizione Caserta che riguardava un pezzo a firma di Nadia Verdile, sulla lezione avutasi venerdì mattina al liceo Manzoni . Il procuratore della Dda di Napoli Federico Cafiero De Raho, memoria storica della criminalità organizzata della provincia di Caserta che l’ha sconfitta inseguendola per più di 20 anni, è stato chiaro nella sua esposizione ai giovani “ le mele marce vanno esautorate”, messe fuori gioco. Ebbene la esposizione del pensiero che è stata catturata da Nadia Verdile, sposa verosimilmente con i pensieri che da tre anni a questa parte sono parte integrante della vita amministrativa e politica della città di Santa Maria Capua Vetere attraverso i free press, il popolo sammaritano e la freccia nel fianco dove hanno sempre denunciato il caso delle mele marce nei partiti.
Inorgoglisce, -aggiungo- ancora di più, il pensiero del procuratore perché il dottor De Raho è al passo con i tempi osservando anche il mondo di internet con i suoi siti e i suoi “ piccoli” blog che gravitano nella scena politica amministrativo e culturale della provincia di Caserta.
Una remora soltanto, peccato che ero al lavoro in quel di Santa Maria Capua Vetere, perché ci sarei andato anche io .
NADIA VERDILE |
Fuori le mele marce dai partiti, questo il monito del procuratore Federico Cafiero De Raho che ieri mattina ha incontrato i giovani del Liceo “Manzoni” di Caserta. Chiamato a testimoniare un pezzo di storia dei nostri giorni, in cui lo Stato ha mostrato di avere mezzi capacità e forza per sconfiggere la criminalità organizzata, l’uomo simbolo della cattura di Michele Zagaria ha spinto la platea studentesca ad agire, a sentirsi protagonista di un cambiamento che «solo la cultura – ha detto – può creare». Centinaia di allievi hanno seguito, in religioso silenzio, i video che mostravano la cattura del criminale di Casapesenna. «Ancora mi emoziono – ha ribadito Cafiero De Raho – quando rivedo quei momenti. Non è stato facile, anni e anni di lavoro. Anche di fallimenti perché, è amaro dirlo, altre volte eravamo andati vicini vicini alla cattura, ma qualcuno ci aveva preceduto, le notizie erano trapelate, le microspie individuate e tolte. Poi la svolta. Un rinnovato pool e un’azione di rete coordinata che ha dato il successo di cui oggi parliamo». Ad accogliere il procuratore la padrona di casa, Adele Vairo, preside del Liceo, il presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, Michele De Simone, presidente Assostampa Caserta, Mauro Nemesio Rossi presidente Cesaf. «Disprezzateli – ha detto ai giovani –, considerateli per quello che sono, dei senza legge, dei criminali. Non chiamateli signori, non date loro attributi, dite solo nome e cognome. Non sono eroi, nemmeno eroi negativi». Una disamina durata ore per la passione messa nelle parole, ed è proprio alla passione che ha fatto riferimento con forza quando ha esortato la platea a seguire le proprie inclinazioni. «Scegliete quello che vi piace – ha quasi urlato Cafiero De Raho – sentitevi parte attiva dello Stato, portate il vostro contributo e siate esempio per gli altri. Qui avete figure a cui potete fare riferimento, figure di grande spessore umano, morale e civile. Penso al questore Guido Longo, il migliore che questa terra abbia mai avuto, uno dei migliori in Italia. Si deve a lui l’arresto di Francesco Schiavone, fu lui che non volle abbandonare la casa dove poi fu catturato il criminale. Vi rimase per 24 ore, sembrava che non ci fosse nessuno. Restò lì con i suoi uomini per un’intera giornata, misurò centimetro per centimetro quell’abitazione quando altri avrebbero forse abbandonato. Scorse dei tubi. Vi lanciò dentro dei lacrimogeni. Catturò Schiavone con tutta la famiglia. Bravo, bravissimo!». E poi ancora l’analisi del territorio: «Alla Camera di Commercio di Caserta un tempo erano iscritte così tante imprese tutte localizzate nell’area casalese che nessun altro luogo, per concentrazione, poteva essere pari. Ora hanno imparato a delocalizzarle. Da uno studio che feci fare tempo fa risultò che c’erano in percentuale più Mercedes in quella zona che in qualsiasi altra parte del mondo. Bisogna studiare, osservare, valutare. È una partita dura ma sappiate che sempre, ribadisco sempre, lo Stato vince. Per farlo ha bisogno di voi, dei giovani, di ragazzi come voi che studiano legalità e che devono essere gli educatori degli adulti. Non vi sentite mai piccoli e inutili, il futuro vostro e nostro vi appartiene». Nel Liceo Manzoni da anni, guidati dalla docente Marisa Mattiello, l’educazione alla legalità è diventata una disciplina trasversale, non aggiunta, ma insita. «Quella appena vissuta – ha detto Adele Vairo – è stata un’esperienza che ci apparterrà per sempre. Siamo fieri di avere studenti eccellenti e attenti e un corpo docente fortemente motivato e colto. Con loro faremo per questa terra la nostra parte».