Nell’ultima giornata di calciomercato, anche il Sindaco Giudicianni e il suo entourage hanno provato a fare acquisti, per chiudere il cerchio di una nuova maggioranza consiliare in grado di supportare un’amministrazione raccogliticcia e senza prospettive.
Non comprendo perché tanto rammarico del Primo Cittadino per le parole di Cacciola. Abbiamo provato tante volte a far prevalere la politica, sperando in un ravvedimento di Giudicianni perché la smettesse di giocare su tanti tavoli, pensando – mai come questa volta – che la destra non sapesse cosa faceva la sinistra (e viceversa).
Leggo che il Sindaco ha invitato Cacciola a non buttare giù dichiarazioni estemporanee e a guardare piuttosto ai fatti. Tra l’altro ha indicato il bilancio come l’atto virtuoso da esempio di un’amministrazione efficiente. Bene: chi votò quel bilancio all’unanimità e senza discussione? Gli uomini di Garofalo? No. Quelli che oggi egli sta provando ad avvicinare? No. Fino a prova contraria quel bilancio fu votato da noi del centrosinistra e grazie anche al mio impegno personale. Cioè proprio da noi, che oggi Giudicianni vorrebbe indicare come traditori o non so cosa. Cosa è cambiato da quella sera di fine maggio? Di quale colpa ci saremmo macchiati? A me vengono a mente solo due episodi: la richiesta di “serietà” politica al Sindaco, il cui “inciucio” con l’on. Romano era già prima dell’estate a livelli insopportabili; le critiche al progetto di insediamento in via Olanda della Procura della Repubblica. Peraltro, nella seconda occasione provammo solo, prima che qualcuno ci bollasse di parlare in un certo modo solo perché appartenenti a quella classe di “pagliette” che sono gli avvocati (il monito è per l’Avv. Garofalo, perché scelga bene i suoi sodali …), a evidenziare le criticità di quel progetto per il funzionamento della macchina giudiziaria. Non fu certo una stroncatura, ma evidentemente il dissenso e neanche il confronto è più tollerato!
Oggi non so quale sia la sorte dell’amministrazione cittadina. Non è dato di sapere quale sia lo stato della discussione tra il Primo Cittadino e il PDL e similtali: è materia che, per il suo contenuto di immoralità politica, non è possibile trattare alla luce del sole, ma solo negli anfratti bui e ai tavoli di qualche localino di periferia. Le voci si rincorrono: hanno i numeri, non hanno i numeri. Vorrei dire: che importa più? Il danno è stato fatto e chi ci ha perso, nessuno escluso, è stata la “politica”, quella vera e nobile, orientata non a qualche poltrona o cose di tal fatta, ma al progetto di rilancio della nostra Città in una congiuntura da brivido, che ha aumentato esponenzialmente il disagio e le povertà. Chi ci guarda da fuori, giustamente prova un senso di disgusto! Questa volta concordo con il cons. Rinaldi: probabilmente sarebbe meglio che tutti quanti rimettessimo il nostro mandato. Noi, però, come centrosinistra il giudizio su questo modo di fare politica l’abbiamo dato. Quello che non si vede e non si sente, ed è un silenzio assordante, è cosa ne pensino l’Avv. Garofalo, che le solite voci maliziose vorrebbero interessato a portare in dote al centrodestra l’amministrazione cittadina per personali sue aspirazioni successive, e il mentore del centrodestra cittadino, l’On.le Romano, cui ribadisco il rispetto per il ruolo istituzionale, ma che, fino a prova contraria, rimane un contraddittore politico non solo del centrosinistra, ma anche del Sindaco, che ha dichiarato sempre di non cercare prospettive se non nel centrosinistra.
Ai semplici consiglieri senza blasone come me abbiate perlomeno la bontà di far capire dove ci dobbiamo sedere in consiglio comunale e se un consiglio comunale si farà più. Ma Giudicianni trovi altri argomenti per giustificare eventuali cambi di casacca: al gruppo consiliare del PD non ha proprio nulla rimproverare e si rilegga piuttosto quali giudizi davano di lui molti fra quelli che ora dovrebbero divenire suoi partners!
Avv. Enrico Monaco