La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

domenica 17 novembre 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - PREPARIAMO A SVELARE I CONTI CHE HANNO PORTATO LA CITTA' SUL LASTRICO NEGLI ANNI PASSATI - PER QUESTI MOTIVI INIZIAMO DALLA GENESI


Genesi dell'Altera Roma
 

In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto. La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne. E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne..  E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. 

La Genesi, l'opera eziologica della creazione del mondo, degli esseri viventi, e in ultimo dell'uomo evidenzia la necessità di tempo perché ogni cosa sia compiuta. I latini dicevano “ festina lente” per sottolineare ai discenti la necessità di operare con zelo ma con il giusto tempo per sottoporre ad un’attenta disamina gli accadimenti. I moralisti, che siedono in seno alla minoranza, chiedono a gran voce una celerità di tempi assolutamente non plausibile, dal momento che lo scempio e lo sfacelo lasciateci in eredità da venti lunghi anni di disamministrazione è come un iceberg, si può soltanto notare la punta emergere dalle torbide acque ma la parte più importante della sua intera struttura è celata sotto la superficie.

Una triste situazione implementata dalla classe politica amministrativa che, non soltanto è stata in grado di distruggere tutte le realtà produttive del territorio, realtà che garantivano benessere e prosperità alla cittadinanza ed un commercio fiorente, ma non è neanche stata in grado di porre le condizioni di rinnovo delle risorse utili a creare nuovi sbocchi occupazionali. Una classe dirigente che ha, altresì, posto tutto il suo impegno nel far decadere la nostra storica città.

Città che per anni grazie ai sodalizi scellerati è stata preda di affaristi spregiudicati più interessati ai progetti di cementificazione e di centri commerciali, atti a favorire i loro amici “imprenditori”.  Progetti attuati in quegli stessi siti che avrebbero, invece, dovuto essere sedi di industrie e di imprese atte a risolvere la disoccupazione, problema sempre più dilagante sul nostro territorio. Progetti per i quali, ad oggi, non è ancora noto a quanti ammonti realmente il danno economico che il Comune sta subendo a seguito delle operazioni degli anni addietro.

E’ sempre bene riportare lo sguardo al recente passato, soprattutto quando gli effetti si ripercuotono sul nostro presente. Potremmo ricordare i debiti dovuti alla Stu, o i danni al Cappabianca, all’ istituto Santa Teresa e al palazzetto dello sport.  Infine l’eredità di morte e sfacelo dello Stir, regalo di chi amministratori che, fingendo una reale e ferma opposizione al progetto, si sono nei fatti dimostrati compiacenti per omologarsi alla loro tanto decantata filiera istituzionale. 

Dopo vent’ anni di disamministrazione, di scelte scellerate e sciacallaggi reiterati, oggi, gli stessi artefici dello scempio, fremono ululando contro una opinabile mancanza di fattività fingendo di ignorare la reale portata dei problemi che, in un periodo di aspra crisi dell’intero sistema e di spending review, il comune si trova ad affrontare. Lontani da un opposizione seria e costruttiva che miri all’interesse dell’intera cittadinanza, s’impegnano in tutti i modi a negare il giusto credito ai risultati raggiunti evidenziando soltanto i passi fallaci, quand’ anche piccoli e facilmente risolvibili, che inevitabilmente lastricano il cammino di chi si mette in gioco.

Parte prima ( seguira un elenco preciso di tutte le spese pazze e inutili delle Amministrazioni Iodice Campochiaro Giudicianni che ci stanno costando caro e amaro )