La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 18 gennaio 2012

ASSOLTO IMPRENDITORE MATESINO DA USURA E ESTORSIONE

Si è concluso stamane il processo a carico di Ruggiero Di Pietro (62 anni) imprenditore nel settore del ferro in Piedimonte Matese. Era accusato di usura ed estorsione ai danni di Vinciguerra Francesco, titolare della fallita Casa del Tramezzino e della consorte Ferrante Maria i quali lo avevano denunciato perché negli anni 1998-2001 avrebbe prestato centinaia di milioni di lire in cambio di tassi usurari fino al 203%. Quando i coniugi Vinciguerra non hanno più potuto far fronte al pagamento dei debito, Di Pietro li avrebbe indotti a vendere un capannone industriale ad un prezzo stracciato (700 milioni di lire quando invece il perito del PM lo ha valutato circa 1 miliardo di lire) e senza corrispondere tutto il dovuto (avrebbe corrisposto solo 400 milioni di lire). Dopo la vendita il Di Pietro avrebbe preteso dal Vinciguerra il pagamento di ulteriori 350 milioni di lire. Hanno oggi discusso il PM Dott. Guarriello che ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione ed €uro 5000 di multa, i difensori dei coniugi Vinciguerra (Avv. Vincenzo Cortellessa ed Avv. Iannazzo) che hanno anche chiesto il risarcimento dei danni, ed infine l'Avv. Alberto Martucci, difensore del Di Pietro. Il Tribunale di S. Maria C.V., Seconda Sezione Collegio B, presieduto dal Dott. Luigi Picardi, in accoglimento delle tesi dell'Avv. Martucci, che ha dimostrato come molti assegni che il Vinciguerra ha dichiarato essere stati consegnati in pagamento furono incassati dallo stesso Vinciguerra, ha assolto Di Pietro Ruggiero perché il fatto non sussiste.