A.A.A. PROVE TECNICHE DI TRASFERIMENTO TRIBUNALE DA SANTA MARIA CAPUA VETERE A CASERTA
L'AGRO AVERSANO VUOLE FARE UN SOL BOCCONE DI CASERTANI E SAMMARITANI- MA QUANTI FESSI CI CASCHERANNO ????
L’elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine avvocati di Santa Maria Capua Vetere che per ovvi motivi , fino adesso non ha reso niente di certo perché tutti vanno al ballottaggio,ha sentenziato che tutti sono utili e nessuno è indispensabile.
Il dato importante che esce fuori dai numeri di una elezione che si è trasformata per certi versi politica, e' che l’avvocato Nicola Di Foggia con i suoi 319 voti , ha rotto le uova nel paniere alle due liste non facendo raggiungere il quorum di 1226 voti di preferenza. Ciò significa che vi sono persone che potrebbero essere utili agli schieramenti per il rinnovo del consiglio dell’ordine . Se la metà dei voti fosse andata alle due liste allora , il presidente uscente Elio Sticco sarebbe stato già con un piede nel consiglio insieme ad Alfonso Quarto , Rosanna Raucci , Elia e Insero, ma potevano scattare anche altri. Ciò significa che i voti rimanenti con tutto il bene e il rispetto che ho per il presidente della Camera Penale Alessandro Diana e Gabriele Amodio non avrebbero sovvertito i dati a loro favore . Ma non è detta l’ultima parola, perchè i voti di Di Foggia sono tutti sulla strada e bisogna solamente raccoglierli . Ma il 24 gennaio incomberà un enigma scespiriano, gli avvocati andranno nuovamente a votare ???
Il secondo dato che è palesemente visibile è quello di un consolidamento di un asse Aversa- Caserta , con qualche spruzzata di sammaritano, escludendo Santa Maria Capua Vetere da un nuovo progetto tribunalizio che vede la città di Caserta in pole position . A questo punto la città sammaritana finirà nel baratro più tremendo con Aversa che farà la parte del leone nella Caserta dove i cittadini assistono increduli ad un chiacchierato cambiamento.
A questo punto è necessario che tutti gli avvocati e chi crede nei progetti, sia sammaritano che casertano, vadino a votare per scegliere chi dovrà guidare nuovamente il consiglio dell’ordine con fatti e non parole.