La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 19 luglio 2011

FINMEK SANTA MARIA CAPUA VETERE SI APRE UN SPIRAGLIO

Il consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere, riunitosi lunedì 18 luglio in seduta aperta, ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno:
“Premesso che:

- risulta evidente, oltre che drammatica, la situazione del lavoro in provincia di Caserta e in particolare nel comune di Santa Maria Capua Vetere;

- in tale contesto, è stata sollecitata una pubblica e aperta discussione della questione riguardante la Finmek (ex Italtel), interessata originariamente al noto accordo di programma che avrebbe dovuto riguardare il rilancio del polo informatico e delle comunicazioni in provincia di Caserta (comuni di Santa Maria Capua Vetere, San Marco Evangelista, Marcianise), accordo di programma purtroppo oggi a serio rischio per carenza di risorse;

- la discussione su tali aspetti è stata approfondita nel consiglio comunale aperto svoltosi in data odierna alla presenza dei rappresentanti sindacali delle segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm;

- all’esito della discussione, cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, è emersa la ineludibile esigenza di difendere nella maniera più forte possibile i livelli occupazionali esistenti e il relativo sostegno al reddito attraverso la proroga del commissariamento della Finmek, attualmente sottoposta alla procedura ex lege Marzano, cui accede la proroga dei relativi ammortizzatori sociali;

- si rende pertanto necessario impedire la messa in liquidazione della società, attivando ogni utile iniziativa politica, che, al di là delle vicende tecniche e di competenza, possa fornire risposta solutiva al problema.
Rilevato che:

- la gravità della situazione richiede interventi immediati atti a scongiurare la paventata messa in liquidazione, che chiuderebbe ogni possibilità di accedere anche all’accordo di programma;

- in tale contesto, l’impegno politico di tutte le forze presenti sul territorio è l’unica seria possibilità di riaprire il tema di discussione;

- tale iniziativa deve essere estesa a tutte le altre comunità e territori interessati alle medesime problematiche;

- si rende pertanto indispensabile una concertazione di tutti i livelli istituzionali del territorio e oltre.



Evidenziata la disponibilità di questa amministrazione a porre in essere ogni iniziativa e ad attivare ogni legittimo intervento al fine di incentivare e agevolare l’iniziativa imprenditoriale pubblica e privata finalizzata al superamento della crisi industriale e del lavoro e all’attivazione di iniziative tendenti alla creazione di opportunità di lavoro e di sviluppo, mediante agevolazioni, benefici e concessioni consentite nel vigente quadro normativo.
Il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta comunale a:

1) istituire un tavolo permanente tra Comune, Provincia, Regione, forze sociali e imprenditoriali finalizzato al monitoraggio delle grave crisi occupazionale e industriale del nostro territorio, con il preciso obiettivo di individuare proposte concrete per superare il delicato momento congiunturale;

2) attuare ogni iniziativa utile, ivi compresa la previsione di incentivi tesi al recupero industriale e lavorativo, come indicato in premessa;

3) investire la Provincia di Caserta e la Regione Campania affinché nell’unità di crisi vengano prioritariamente affrontati i problemi industriali di quelle realtà maggiormente a rischio, quale quella in esame;

4) valutare la concreta possibilità di inibire modifiche alla destinazione dell’area interessata (denominata ex Italtel) nel rispetto della normativa in materia;

5) fissare un incontro ad horas presso il Ministero per acquisire notizie concrete sullo stato attuale della vertenza e per bloccare la suddetta procedura di liquidazione;

6) ribadire la necessità di un globale intervento politico di tutte le forze politiche e istituzionali, al fine di bloccare la liquidazione dell’azienda e di recuperare, di conseguenza, le provvidenze e gli ammortizzatori sociali richiamati in premessa”.