La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

sabato 8 maggio 2010

PD A SANTA MARIA - MONACO : GIANCARLO SEI PROPRIO SICURO CHE STAI FACENDO LA COSA GIUSTA ?

La dichiarazione del Sindaco, con la quale egli ha inteso dare ufficialità alla presa di distanza dal Partito Democratico, è foriera di molte conseguenze, sul piano politico, come su quello amministrativo. E’ inutile bollarla col facile sarcasmo, come abbiamo letto da parte di imprecisate fonti interne al partito. Prendo atto che la stupidità si sposa sempre con la codardia: si dicono cose sciocche e neanche si ha il coraggio di assumerne la paternità. Io, da chi confonde la persona con le idee; da chi riduce il valore di un distacco al numero di tessere che “si spostano” prendo decisamente le distanze: è una maniera di ragionare che mi provoca sinceramente orrore.

Molto meglio provare a comprendere cosa si cela dietro alle parole, per poi discernere cosa fare di conseguenza.

La dichiarazione del Sindaco dà voce a un malessere diffuso all’interno del nostro partito. Inutile negarsi che i recenti esiti elettorali hanno avviato una profonda riflessione interna, non senza malumori verso una dirigenza provinciale, che non voglio dire che sia, ma certo viene letta come autoreferenziale e incapace di porsi in sintonia con le realtà territoriali periferiche. La transumanza di personale politico, che si offre sul libero mercato, in uscita dalle nostre file magari c’entra anche con la morale e la coerenza dei singoli, ma non si può ridurre a esse. Se così fosse maggiore sarebbe anche lo sconforto: chi e come ha scelto i quadri interni? Si è privilegiata l’identità o la cifra elettorale? Quali intendimenti possono in futuro ristabilire la chiusura del circuito ed evitare corti tra i diversi livelli? C’è molto da lavorare: non siamo, per fortuna, un partito padronale, ma viviamo i pregi e i difetti di un partito plurale, che ancora deve trovare una sintesi virtuosa.

Dunque, le parole del Sindaco devono accogliersi con serietà e farne spunto di dibattito.

Il problema è, a mio modesto avviso, dato dal fatto che la terapia da egli individuata è ancora peggio della malattia. Dichiararsi indipendente non è una mera equazione algebrica a esito zero.

Le mani libere del Sindaco danno la stura alla pratica del trasformismo consiliare, che fino a oggi è stato da noi a malincuore tollerato per tutelare la posizione del primo cittadino. Se col Sindaco, però, cessa il vincolo di partito la situazione muta. Noi non siamo indistinti consiglieri comunali, ma sediamo su quegli scranni in nome e per conto di un’identità e di un progetto. Fuor di metafora: si potrebbe dialogare con l’UDC, che non è in campo avverso, ma che fare con quanti sposano appartenenze marcatamente di centrodestra? Postergare le esigenze dell’identità a quelle della governance a lungo andare svilisce le une e non asseconda le altre. Soprattutto si dà adito solo a malintesi.

Questo determina l’improcrastinabilità di un chiarimento, prima politico e poi di assetto dell’amministrazione, fra tutti coloro che oggi danno corpo alla maggioranza consiliare.

Io non sono in grado di dire oggi quale sia la soluzione. Anzi non è tema in mia disponibilità: è il partito, i suoi iscritti che si devono esprimere. A me è dato di dare corso al mandato politico ricevuto o, al contrario, di prendere a mia volta le distanze dal partito. Non possono essere i consiglieri comunali a dire se questa amministrazione debba essere ancora tenuta o meno in vita.

E’ l’ora delle scelte. Esse vanno ponderate nell’interesse di tutti, ma far finta di niente non serve a nulla. Aspetto di comprendere cosa pensino i miei colleghi e intanto lancio un fraterno consiglio al Sindaco: Giancarlo, sei proprio sicuro di star facendo la cosa giusta?

Avv. Enrico Monaco – consigliere comunale PD