La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

venerdì 25 gennaio 2013

CARABINIERI IN AZIONE - LA DDA CHIEDE ED OTTINE UNA ORDINAZA PER L'OMOCIDIO DI RAFFAELE ZIPPO ESEGUITO DAI MILITARI DELL'ARMA

A conclusione delle indagini coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia sull’omicidio di ZIPPO Raffaele, commesso il 03.12.2001 in Casal di Principe (CE), i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di due affiliati al "clan dei casalesi", ritenuti responsabili di ”omicidio e porto abusiva di anni aggravati dal metodo mafioso".

La misura cautelare della custodia in carcere e stata notificata a:

- CRISTOFARO Pasquale, alias "ticket", classe '73, ristretto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), quale agevolatore con il compito di segnalare agli esecutori materiali la presenza della vittima;

- PAGANO Gaetano, alias "marangialo”, classe ’52 (zio di LETIZIA Franco), ristretto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), quale agevolatore e concorrente, fornendo supporto logistico.

Lo ZIPPO Raffaele, venne intercettato in Corso Umberto nei pressi dell’allora Bar "Sirene”, dai sicari, i quali lo attinsero con numerosi colpi d' arma da fuoco esplosi da un fucile calibro 12 e diverse pistole di vario calibro; la vittima, sebbene ferita e barcollante, tentò la fuga a piedi trovando rifugio all’interno di un cantiere edile in via Bach ma venne raggiunta e finita dai killers con altri quattro colpi alla testa (complessivamente il corpo veniva attinto da ben 16 colpi d’armi da fuoco) e il cadavere venne rinvenuto soltanto la mattina seguente.

L’omicidio venne organizzato ed eseguito da GUIDA Luigi e GRASSIA Luigi, attuali collaboratori di giustizia, per riaffermare la supremazia del clan dei casalesi—fazione BIDOGNETTI nei confronti del gruppo antagonista dei CANTIELLO. La scissione interna al gruppo BIDOGNETTI avvenne negli anni 95’-96’, a seguito dell’arresto del capo BIDOGNETTI Francesco, alias "cicciotto e' mezzanotte", con affiliati diretti da CANTIELLO Salvatore, alias "cm*usiell0” che si schierarono con la famiglia SCHIAVONE, divenendone organici. Nella circostanza il PAGANO Gaetano metteva a disposizione la propria abitazione/deposito dove gli esecutori materiali si appostavano prima di partire per commettere l’omicidio, mentre l’at•L•ua1e collaboratore di giustizia DI CATERINO Emilio e CRISTOFARO Pasquale avevano il compito di segnalare agli esecutori materiali la presenza della vittima. Nel corso dell’indagine, che ha portato all’individuazione degli autori dell’agguato, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno raccolto riscontri oggettivi alle dichiarazioni cli sette collaboratori di giustizia, GUIDA Luigi, GRASSIA Luigi, DI CATERINO Emilio, DIANA Luigi, DIANA Alfonso, IOVINE Massimo e CARRINO Anna. Lo scorso 12 gennaio 2013 gli stessi Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe, a seguito di indagini coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad altre tre misure cautelari nei confronti di affiliati, ritenuti responsabili a vario titolo del1’omicidio di PANARO Francesco, commesso il 10.09.2001 in Casal di Principe (CE), in Corso Italia, maturato all’interno della stessa faida tra il gruppo BIDOGNETTI e gli scissionisti di "CARUSIELLO".

1. I Carabinieri della Stazione di Trentola Ducenta, hanno arrestato il cittadino albanese OSMANI ILIR, classe 91, domiciliato in San Marcellino. Lo stesso in via Romaniello, a bordo dell’autovettura Lancia Y di proprietà di un 40enne di Portico di Caserta, unitamente ad altri due individui, in corso di identificazione, non si fermava all’alt impostogli dai militari. L’uomo, quindi, si dava a precipitosa fuga percorrendo ad alta velocità quelle vie cittadine, e dopo un prolungato inseguimento, protrattosi anche a piedi, veniva bloccato dai militari, al termine di una breve colluttazione, mentre i correi riuscivano a dileguarsi per le vie adiacenti. A seguito di perquisizione veicolare, venivano rinvenuti 2 passamontagna ed alcuni attrezzi da scasso sottoposti a sequestro unitamente al veicolo per mancanza della copertura assicurativa. Uno dei militari operanti veniva visitato presso l’ospedale civile di Aversa e dimesso con una lieve "contusione regione toracica”. L’uomo veniva pertanto tratto in arresto per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e tradotto presso la propria abitazione in regime degli aa.dd. in attesa della celebrazione del rito direttissimo.