La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 22 maggio 2011

INDEGNI O NON INDEGNI QUELLI DELL'UDC CHE SI SCHIERANO CON IL PARTITO DI BERLUSCONI ????

Un dramma scespiriano affligge l’U.D.C.

Indegni o non indegni? Questo è il problema!!!

L’ottimo avvocato Antonio Russo, quando ebbe la sfortuna di aver a che fare con alcun componenti dell’amministrazione Giudicianni , dopo un lungo travaglio interiore dovette, nonostante la prudenza che e la signorilità lo caratterizza , definire alcuni dei componenti di quella compagine “indegni” anzi, “indegni perpetui”. Da ciò scaturì la decisione di appoggiare l’azione del sottoscritto e della maggioranza dei componenti di quel consiglio comunale di affossare Giudicianni e soci.

La stessa convinzione determinò il Presidente Zinzi a rilasciare dichiarazioni che avevano lo stesso tono ed a far uscire l’UDC dall’alleanza con il PdL, in occasione delle elezioni amministrative sammaritane ed ad allearsi con Mattucci.

Oggi, però, nonostante il parere espresso dalla maggioranza del partito sammaritano e la decisione di Mattucci di appoggiare Biagio Di Muro, l’UDC si appresta ad apparentarsi con Simoncelli.

Allora mi domando: “come un politico navigato come Zinzi possa commettere questo grave errore”?.

Oltre alla paura che il PdL determini una crisi nel governo della Provincia, quali possono essere i motivi che spingono l’UDC ad ac allearsi con coloro che ha definito “indegni?”

Evidentemente sono le stesse che spinsero il PdL ad accogliere le cosiddette “mele marce” per poter compiere l’ultimo atto della spoliazione di una città già in ginocchio;

il completo disinteresse per le sorti di Santa Maria e dei suoi abitanti nel nome del potere e del dio denaro.

Ma Zinzi e l’UDC non si rendono conto che la città ha già scelto, nonostante i soldi che si sono spesi e si stanno spendendo, nonostante le minacce, la vessazioni, i ricatti morali e politici; così come hanno scelto Mattucci , De Felice e Stellato alleandosi con Di Muro il quale, rinunciando ad avere la maggioranza in consiglio che la legge elettorale gli consentirebbe di avere in caso di vittoria, ha aperto all’apparentamento con questi galantuomini ed ha dimostrato di guardare solo al bene di una città, infestata dalla peggiore progenie di affaristi.

Ma si rende conto Zinzi che tante persone che fanno parte del partito che dirige non accetteranno mai di affiancarsi a questi indegni? Lo dimostra il documento stilato dall’assemblea cittadina nel quale si esprimeva la volontà di apparentarsi con Di Muro. Né è concepibile che Di Rienzo, Rienzo, Russo,Leuci e tanti altri vogliano essere indirizzati verso la diversa decisione sponsorizzata da personaggi che sono stati i principali artefici del disastro di questa città. Gli stessi personaggi che non hanno voluto l’alleanza con Di Nuro e che mi hanno indotto, per il bene della città, a non proseguire nel mio intento di affiancarmi a destini dell’UDC ed a rinunciare a promesse ed all’amicizia di persone che stimo ed ammiro.

Dal responso delle urne, nonostante il potere che detiene e le pressioni che sono state fatte, per l’UDC è scaturito un magrissimo risultato. Da ciò il Presidente avrebbe dovuto trarre una conclusione logica e seguire l’ottimo Mattucci che, ancora una volta ha dato prova di onestà e coerenza.

Avrebbe dovuto abbracciare un progetto che ha a cuore le sorti di una città allo sbando e contribuire a mettere le basi della sua rinascita politica, morale ed economica. Quersta azione avrebbo potuto essere il volano per il rilancio della vera politica in tutta la provincia di Caserta e consentiore la cacciata dei “Barbari Colonizzatori” che ne hanno distrutto il tessuto sociale, economico e culturale, ne hanno sfruttato il territorio e l’economia relegandola al ruolo di terra di sfruttamento e di conquista per i clan camorristici e per gli affaristi di ogni genere.

Non basta più impegnare uomini e soldi, ricattare le persone o cercare di ingraziarsele con prospettive di guadagni o miglioramenti di carriera, la coerenza e la dimostrazione di interesse per i destini della città, sono le cose che in questo momento determineranno la scelta dei sammaritani.

Queste sono le intenzione che sono negli animi di Biagio Di Muro, di Stellato di Mattucci e di De Felice; questo sono le finalità che muovono l’azione politica di chi scrive e di tanti che hanno partecipato, mettendoci la faccia ed il tempo , a questa dura ed impari battaglia che alla fine vinceremo; vinceremo nell’interesse del Popolo Sammaritano. Per chi la Politica la comprende non vi dovrebbe essere più alcun dubbio su quale schieramento scegliere, a meno che, non si abbia alcun interesse per le sorti di Santa Maria.

Gaetano Rauso