La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 2 novembre 2015

CAMORRA IN PROVINCIA - ALLA VIGILIA DELLA FICTON TELEVISIVA SI ANTONIO IOVINE LA DDA DI NAPOLI ESEGUE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe e della Stazione di Cancello ed Arnone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 10 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (nrt. 416 bis c.p.) ed estorsione aggravata dal metodo mafioso (art. 629 c.p. e Art. 7 L. 203/91).
L‘indagine, condotta dal gennaio 2014 al marzo 2015, attraverso attività tecniche e dinamiche, dichiarazioni testimoniali delle vittime di estorsione e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, come anche ritenuta dal G.I.P. nell’ordinanza di custodia cautelare, ha consentito di:
• ricostruire l’articolazione di un’associazione a delinquere di stampo camorristico, operante nella Provincia di Caserta ed in particolare nel Comune di Cancello ed Arnone e quelli limitrofi, riconducibile al clan dei casalesi- fazioni Zagaria e Bidognetti che, avvalendosi della forza intimidatrice che promana dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne sono conseguenza, perseguiva l’obbiettivo di mantenere il controllo sul territorio tramite la commissione di reati contro il patrimonio da cui trarre importanti vantaggi economici per i membri dell’associazione e per il finanziamento della stessa;
• riscontrare la sussistenza dell’elemento della permanenza del vincolo associativo testimoniata  dal "passaggio di testimone", nell'espletamento delle attività estorsive, operato dai vari indagati nei rispettivi periodi di detenzione;
• accertare che i membri dell’associazione attuavano una vera e propria "tassazione parallela", documentata nel periodo 2002-2014, in danno di numerosi imprenditori nell’ambito della quale vanno ricondotte le 18 estorsioni contestate che pertanto non possono essere considerate isolati e indipendenti episodi frutto di autonome scelte criminali.
• verificare che il modus operandi con cui venivano effettuate le estorsioni prevedeva la richiesta di somme tra i 2000 e i 5000 euro dovute dagli imprenditori in occasione di aggiudicazione di gare d’appalto 0 come tipicamente proprio dell’associazione di stampo camorristico in coincidenza con le tre festività del Natale, di Pasqua e di Ferragosto;
• eseguire 1 fermo d’indiziato di delitto nei confronti di uno degli odierni indagati, successivamente raggiunto anche da ordinanza di custodia cautelare in carcere ernessa dall’ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli ed eseguita sempre dal Nucleo Operativo della Compagnia di Casa] di Principe, ritenuto responsabile di 4 tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso;
• intercettare e sottoporre a sequestro durante tempestiva perquisizione maturata ne1l’ambito di servizio d’osservazione organizzato per l’esigenza, pizzino inviato dal carcere dall’indagato sottoposto a fermo ad uno degli associati che continuava ad operare sul territorio, per il tramite della moglie, con indicazioni sugli imprenditori da  che dovevano subire pressioni affinché ritrattassero quanto esposto nelle denunce che avevano portato al fermo (intervento possibile grazie a1l’intercettazione audio-video dei colloqui che L’indagato aveva con la consorte e dei successivi contatti tra la donna e l’associato libero)
ELENCO DEGLI INDAGATI SOTTOPOSTI A MISURA CAUTELARE 
1.        MIGLIOZZI MARIO, cl.1958, di CASTEL VOLTURNO (CE);
2.        TUMMOLO ANNIBALE, cl.1967, DOMICILIATO A QUALIANO (NA);

3.        ALFIERO NICOLA, cl.1960, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI ROMA REBIBBIA;
4.        CAVALIERE MARIO, cl.1972, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI LANCIANO (CH);
5.        DELLA CORTE VINCENZO, cl.1955, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI TERNI;
6.        IANUARIO BIAGIO, NATO A CAPUA (CE) cl.1977, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI NAPOLI-SECONDIGLIANO;
7.        NICOLÒ GIOVANNI, cl.1978, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI FROSINONE;
8.        RUOCCO ANTONIO, cl.1967, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI NAPOLI-POGGIOREALE;
9.        SANTAMARIA ANTONIO, cl.1975, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI VITERBO;
10.    SCIORIO GIOVANNI, cl.1971, DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI NAPOLI-SECONDIGLIANO;