CASERTA- «Se c’è una responsabilità personale di tutti i funzionari dello Stato, non mi sembra straordinariamente rivoluzionario il fatto che ci sia una responsabilità anche nei confronti dei magistrati. Ricordiamoci che su questo tema c’è stata la cosiddetta sovranità popolare, che si è espressa con un referendum poi finito nel nulla». Lo ha detto oggi - intervenendo al convegno dell’Aiga dal tema «Giuristi ed imprenditori alla ricerca della giustizia ‘utile’: con o senza riforme, le risposte possibili alle istanze dell’economia e dei cittadini», tenutosi presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta - il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli che ha aggiunto: «Il fenomeno del sistema correntizio tra le toghe, di cui la stessa Anm ha fatto ammenda nell’ultimo congresso, va a discapito della stessa magistratura. Credo che le misure della riforma sulla separazione delle carriere, non dovrebbero essere contrastate perché largamente attese dall’opinione pubblica». Al senatore ha replicato il responsabile giustizia del Pd, Andrea Orlando il quale, affermando che bisognerebbe lavorare sulla strada della recente forma dell'ordinamento e sui tempi biblici dei processi, queste misure «più che una riforma sulla giustizia, assomigliano a una riforma sull’assetto della magistratura». Sulla farraginosità del processo civile è intervenuta anche Cristiana Coppola, vicepresidente nazionale di Confindustria affermando che «una giustizia efficiente è uno dei più importanti fattori di competitività per un Paese e il suo buon funzionamento dovrebbe rapportarsi con i tempi delle dinamiche economiche». «Sappiamo tutti che i tempi lunghi della giustizia civile – ha proseguito Coppola - sono anche uno degli ostacoli all’attrazione degli investimenti stranieri ma va anche contrastato con forza l’abuso del processo, quello strumentale». La lentezza della giustizia civile – per il vertice di Confindustria – alimenta spesso comportamenti opportunistici da parte di chi utilizza il rimedio giudiziale non come strumento per risolvere una controversia, bensì per dilazionare o anche aggirare l'adempimento di un contratto. Queste disomogeneità accrescono il senso di illegalità soprattutto nelle zone a rischio criminalità rendendo ancor più difficile avviare o continuare un'attività d'impresa. Sul tema riforma è intervenuto anche il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo. «C’è un capro espiatorio che sta per essere sacrificato – ha detto - credo che c’è un aspetto particolare della giustizia che riguarda il pubblico ministero che va attentamente meditato: questo perché sull’indipendenza del pm si gioca anche la partita dell’efficienza della giustizia. Il pm non è semplicemente un ricettore delle notizie di reato, ma egli stesso un cercatore di notizie di reato. Non vorrei che questa riforma, tra i vari aspetti anche condivisibili (per esempio io sono favorevole alla separazione delle carriere che è già nelle cose) possa ledere l’indipendenza del funzionario-pm e soprattutto quelle prerogative che gli consentono di fare un’opera di giustizia utile a tutti». Tra gli interventi, anche quelli del vice segretario generale dell’Anm, Silvana Sica, secondo la quale «questa riforma annunciata come epocale è un modo per sviare l’ attenzione sui reali problemi della giustizia che sono la soluzione dei temp del processo che sono ancora troppo lunghi. Queste misure - ha aggiunto - non ridurranno nemmeno di un giorno i tempi biblici della giustizia. Anche la magistratura ha le sue responsabilità e nel nostro congresso abbiamo evidenziato alcuni aspetti da cambiare, ma questi problemi non possono essere distorti facendo passare i magistrati come gli autori dello sfascio della giustizia». Per il presidente dell’Aiga provinciale, Alfonso Quarto, «occorre aprire un canale di dialogo ed una riflessione con il mondo della magistratura facendo, autocritica ed abbandonando quelle impostazioni autoreferenziali per prima da parte degli avvocati. Un passo da chiedere anche alle toghe, benché ci siano magistrati anche nel foro nostro foro a cui non si possono chiedere ulteriori sacrifici a cui già si sottopongono» Per Quarto, «bisognerebbe puntare più sui contenuti di questa riforma, che su chi l’ha decisa, abbandonando pregiudizi di sorta». Sulla lentezza del processo è intervenuto anche Il magistrato Raffaele Ceniccola, avvocato generale della Procura generale di Cassazione, che ha affermato: «La lentezza del processo è un fatto incontestabile: i rimedi sono l’adeguamento delle strutture, troppi uffici a volte inutili; l’incremento del personale di cancelleria, l’informatizzazione e la semplificazione delle procedure. Con questa riforma si stanno cambiando connotazioni ontologiche del processo, il pm viene allontanato da quelli che sono i valori della giurisdizione». Affrontato, durante il convegno, anche il tema della Conicliazione oggetto di uno sciopero degli avvocati, a pochi giorni dall'entrata in vigore: l'istituto è stato giudicato parzialmente favorevole dagli intervenuti. Il simposio è stato strutturato con le forme della Tregedia Greca: prologo; primo atto: Lamentatio, mea culpa ed accusatio (il territorio); secondo atto: Redemptio, etica, deontologia e formazione (il Paese) con la firma, al terzo atto, della Carta di Caserta tra avvocati, magistrati e imprenditori rappresentati da Alfonso Quarto (Aiga), Annarita Motti (Anm) e Massimiliano Santoli (Confindustria). Intervenuti, tra gli altri, Giuseppe Sileci (presidente Aiga nazionale); il giudice del tribunale sammaritano Raffaello Magi; il presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta, Domenico Zinzi; Elio Sticco (presidente ordine avvocati Santa Maria Capua Vetere); Francesco Caia (presidente ordine forense di Napoli); Franco Tortorano (presidente regionale degli ordini della Campania); il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Campania, Mauro Maccauro; il docente universitario Giuseppe Riccio; il giudice Giancarlo De Donato (in rappresentanza del presidente del Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere, Andrea Della Selva); il segretario dell’Anm locale Ilaria Sasso Del Verme ed altri esponenti del mondo della giustizia.
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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