La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 30 marzo 2011

LA LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ECONOMICA DELLE ORGANIZZAZIONI DI STAMPO MAFIOSO

Ne discuteranno magistrati, avvocati e docenti universitari nel corso del convegno e durante le lezioni organizzate dal Consiglio dell’Ordine con un aggiornamento sulle “Misure di Prevenzione” che durerà fino a giugno - Previsti dibattiti per ogni sessione-

Santa Maria Capua Vetere – ( di Ferdinando Terlizzi ) - Si prevede assai interessante, nonché di scottante attualità ( anche alla luce della recente decisione della 2° Sezione del Tribunale di S. Maria C.V. sul provvedimento di confisca dei beni agli eredi di Dante Passarelli, che ha inviato gli atti alla Corte Costituzionale ), sia il convegno “Lotta alla Criminalità economica delle organizzazioni di stampo mafioso”, organizzato dal Comitato per le Attività Culturali della Facoltà di Giurisprudenza, che avrà luogo, il primo aprile, presso l’Aula Franciosi della Facoltà di Giurisprudenza al Palazzo Melzi e sia il corso ”Misure di Prevenzione”, indetto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. che avrà inizio il 6 aprile presso la Scuola di Formazione Fondazione Elio Sticco. Il seminario organizzato dall’Ordine, durerà fino a giugno e vedrà alternarsi magistrati, avvocati e docenti universitari che dibatteranno lo scabroso argomento del sequestro e della confisca dei beni riconducibili ai boss o ai loro eredi. Mentre sarà di scena, quindi, il 1° aprile il convegno presso l’Università che, dopo i saluti di Francesco Rossi, Magnifico Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, di Lorenzo Chieffi, Preside Facoltà di Giurisprudenza della Secondo Università degli Studi di Napoli, di Andrea Della Selva, Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di Alberto Palma, Vice Presidente Consiglio degli Studenti - ( Seconda Università degli Studi di Napoli) sarà discussa la sessione “Evasione, riciclaggio e paradisi fiscali”. Moderatore il prof. Fabrizio Amatucci, della Seconda Università degli Studi di Napoli, mentre i relatori saranno i chiarissimi professori: Alessandro Sontoro, Università degli Studi di Milano Bicocca e Giuseppe Marino, Università degli Studi di Milano. Nella seconda sessione del convegno si parlerà delle misure patrimoniali di contrasto alla criminalità organizzata: nuovi scenari. Il moderatore sarà Stefano Manacorda, Seconda Università degli Studi di Napoli; mentre i relatori su questo argomento saranno Anna Maria Maugeri, Università degli Studi di Catania e Giovanni Melillo, Procuratore Aggiunto della Repubblica del Tribunale di Napoli. Nel pomeriggio la 3° sessione tratterà dei costi e le diseconomie della criminalità organizzata in Campania e moderatore sarà Giuliano Balbi, Seconda Università degli Studi di Napoli. Sono previsti interventi di: Giacomo Di Gennaro, Università degli Studi di Napoli Federico Il, Franco Roberti, Procuratore dello Repubblica Tribunale di Salerno, Corrado Lembo, Procuratore della Repubblica Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giorgio Fiore, Presidente di Confindustria Campania, Giovanni Allucci, Agrorinasce e Ezio Monaco, Prefetto di Caserta. Assai più dettagliato, invece, il programma dell’Ordine degli Avvocati con il corso “Misure di Prevenzione” che si svolgerà dal 6 aprile all’8 giugno e nella prima lezione si parlerà delle misure di prevenzione personali, relatore sarà il Dott. Raffaello Magi, Presidente di Collegio Penale presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Mentre certamente interessante si annuncia la lezione che terrà Giuseppe Garofalo sulla “confisca dei beni ereditari”. E’ noto, infatti che Giuseppe Garofalo, difensore degli eredi di Dante Passarelli, ha ottenuto un primo successo, chiedendo ed ottenendo la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, perché “la legge sulla confisca dei beni, agli eredi di un presunto boss peraltro morto, che non è stato mai condannato è manifestamente incostituzionale”.Infatti, la Seconda sezione del Tribunale Penale di S. Maria C.V. (Presidente Gabriella Maria Casella, giudici Corinna Forte e Francesco Caramico D’Auria) ha emesso una ordinanza con la quale ha sollevato questione di “legittimità costituzionale dell’art. 2 ter comma 11 della legge 31 maggio 1965 n° 575 recante disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso anche straniere per contrasto con gli articoli 24, commi 1 e 2 e 111 della costituzione. Sospende la decisione del giudizio in corso ed ordina che gli atti siano trasmessi alla Corte Costituzionale”. “Potrebbe essere strano ma per me non lo è mai stato” – commenta il Prof. Ciro Centore – “che sia stata sollevata una eccezione di incostituzionalità per la famosa legge 575/65, così come modificata e arricchita, di altro testo, successivamente, con altra legge, del 2008”. A vista si “evidenziava” una violazione non solo del principio di difesa e della presunzione di innocenza nonché del fatto secondo cui il processo penale deve andare avanti nel rispetto della “ragionevolezza” ma, ancor più, del sacrosanto principio, bimillenario, secondo cui “i figli non possono pagare le cosiddette colpe dei padri” . Nella questione specifica, tra l’altro, per la morte dei “padri” e per la impossibilità di approdare ad un verdetto di colpevolezza e di condanna di questi ultimi, a causa, ripeto, della “morte” naturale dei cosiddetti padri, ne viene che il Magistrato non può disporre, così come da richiesta avanzata dalla Dda, di Napoli di una proposta di “prevenzione”, così come avanzata, senza porsi, così come si è posto, il problema della “legittimità costituzionale” di questo meccanismo procedurale. E, ripeto, dice ancora il Prof. Centore, noto esperto di diritto costituzionale e di diritto amministrativo, bene ha fatto la Magistratura di S.Maria C.V., a rinviare alla Corte Costituzionale questo “serio” problema, eccependo che sussistono “fondati” motivi per una trasmissione degli atti a Roma e alla Suprema Magistratura, competente in ordine alla legittimità costituzionale delle leggi. Tra l’altro va sottolineato che “S.Maria C.Vetere” rende onore alle tradizioni di alta cultura giuridica e, anche in questa occasione, così come lo è stato per il passato, in rapporto ad altri procedimenti, sia pure di natura civile o amministrativa, si è posta problematiche di altissimo profilo e considerazione, collocandosi, tra le prime Magistrature italiane attenta e sensibile alle eccezioni di incostituzionalità di leggi “sospettate” di violazione della Carta Costituzionale e accogliendo, così, le tesi dell’Avvocatura sammaritana . Onore, quindi, a questo Foro che, tra l’altro, per la specifica questione, è stato il primo “Foro”, in Italia, a proporre questa problematica. Interessantissime, oltre a quelle dedotte da Ciro Centore, le argomentazioni di Giuseppe Garofalo, sostenute nel corso della sua difesa che “a giudicare i morti c’era stato già Tomás de Torquemada, primo Grande inquisitore dell'Inquisizione spagnola, e che la tortura dei “parenti” del presunto reo è già stata abolita da anni nel nostro ordinamento”. La tortura infatti, aggiungiamo noi, è un metodo di coercizione fisica o psicologica, talvolta inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni; molte volte accompagnata dall'uso di strumenti particolari atti ad infliggere punizioni corporali. In ambito di diritto penale preclassico non si considerava una punizione ma un mezzo di prova. Ancora una volta un tribunale di frontiera 5° in Italia per importanza ha dato lezione sia da parte dei valenti magistrati che di veri e propri “padri” dell’avvocatura.