L'imprenditore Alfredo Romeo detenuto dal 17 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti a Napoli resta in carcere , ma l'inchiesta non è ancora chiusa del tutto . Lo fa pensare il fatto che il procedimento penale si allargato anche ad altri comuni della campania che sono coinvolti . Lo confermano i pareri negativi dei pm della dda di Napoli i sostituti della Dda Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli titolari delle indagini dopo che il gip del tribunale di Napoli Paola Russo aveva respinto la liberatà all'imprenditore di Cesa . Romeo, era stato già condannato per reati della stessa natura per i quali è successivamente intervenuta la prescrizione (le tangenti per la gestione del patrimonio immobiliare a Napoli) . msa un suo coinvolgimento è stato anche quello di penetrare all'interno degli organi istituzionali, siano essi politici, amministrativi o giurisdizionali». Il gip accenna inoltre ai «ramificati rapporti» intrecciati da Romeo «capace, peraltro, di asservire a sè chiunque possa essere utile al perseguimento dei suoi scopi». «Non può infine sottacersi - scrive il magistrato - a supporto delle rilevata inclinazione al dispregio della legge e delle prescrizioni impostegli, l'esistenza (quale carico pendente) di una condanna, di primo grado, per violazione di sigilli». Per il giudice «il mero decorso del tempo in regime cautelare non è elemento rilevante ai fini della sostituzione e (vieppiù della revoca) della misura cautelare».
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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