La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 12 ottobre 2015

POLIZIOTTI, CAMORRA ED AVVOCATI - QUANTI GIORNALISTI SCARRAFONI SI CREDONO DI ESSERE AVENDO A CHE FARE CON AVVOCATI E POLIZIOTTI AL SOLDO DELLA CAMORRA

Sono stato fin troppo in silenzio sulla vicenda dei poliziotti arrestati emessa dalla Dda di Napoli qualche giorno fa che ha visto indagato un puledro forense di Marcianise  vendendo i giornalisti e   gli avvocati in pasto alla camorra e alla mafia .
 Continuo a dire e manifestare che oggi non importa essere in prima linea per accaparrarsi la notizia perché quando escono telefonate , millantato credito e cosi via non ti salva più nessuno , anzi penso che anche i magistrati della Dda e delle procure distrettuali mettono sotto indagini i giornalisti  anche per  fesserie producendo    soltanto numero,  non ti salva più nessuno . Aggiungo che  poi  rimani isolato dai tuoi stessi colleghi  perché sei un “leccaculo” della polizia o dei carabinieri o dei magistrati  .
 Nella mia vita di giornalista pubblicista ed anche direttore di giornale e di blog ho cercato di dare una giusta dimensione a tutte le notizie che sono apparse e firmate da me.
 Secondo i leccaculi cartacei ( ci sono anche le donne da quattro soldi)  io ero un pazzo a scrivere l’apertura di certe  indagini penali nei confronti di qualcuno che poi si sono confermate veritiere , ma scoprire che alcuni poliziotti addirittura volevano con l’aiuto di avvocati mescolare le carte su alcuni capi di imputazione con l’aiuto della camorra  che avevano formulato i pm della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere,  significa che siamo giunti ad un bivio .
 Innanzi tutto bisogna  che i magistrati della Dda di Napoli e di tutte le procure circondariali capiscano chi effettivamente ha credibilità  giornalistica , in secondo luogo chi abbia una credibilità professionale , e mi riferisco ad avvocati , commercialisti e operatori del settore della pubblica amministrazione, capendo chi sta veramente non dalla loro parte , i più precisamente  dalla  parte dello stato servendolo anche non facendo il compagno di merende.
 Quando qualcuno di loro mi si è avvicinato dicendo “ a te le notizie non te le possiamo dare perché preferiamo dare ad altri giornali o siti internet “ e questi sono stati indagati e arrestati per camorra e estorsione e quant'altro, io sono  stato fiero di non averle pubblicate e non averli telefonati perché rappresentano la feccia della schifezza italiana professionale e statale.
 Posso essere d’accordo che se si cade una volta ti puoi anche rialzare , ma se sei recidivo non sei più credibile.
 Meno male che sono solo , perché solo che male accompagnato.

 Ad majora  giornalisti scarrafoni !!!