Nelle prime ore della mattinata odierna, militari della Guardia
di Finanza appartenenti alla Compagnia di Marcianise ed allo SCICO di Roma,
hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
G.l.P. presso il Tribunale di Napoli nei confronti di:
l) CAMPOMAGGIORE Pietro, nato il 03.01.1958 a Marcianise;
2) CAMPOMAGGIORE Michele, nato il 28.07.1963 a Marcianise.
L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Napoli, e stata tesa disarticolare il Clan Belforte, in
particolare i soggetti che hanno reinvestito in attività ` illecite,
soprattutto usura i proventi dell’organizzazione criminosa
Le indagini, nell’ambito delle quali risultano indagate altre
persone, hanno permesso di acquisire gravi indizi di reato nei confronti degli
arrestati, responsabili di concorso esterno in associazione maliosa ed usura
aggravata dall’utilizzazione del metodo camorristico, posti in essere in danno
di vari imprenditori locali (molti dei quali attivi nel settore delle vendite di
auto usate).
In particolare, le investigazioni hanno dato riscontro a
diverse dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, portando alla
luce l’esistenza di un’intensa attività usuraia perpetrata in modo sistematico
e quotidiano attraverso continue richieste di denaro in danno delle numerose
vittime.
Le pressioni esercitate sulle persone offese, soggette a
gravi e frequenti atti di intimidazione, le ponevano in una condizione di paura
e totale soggezione. A causa del timore di subire gravi ritorsioni, gli
imprenditori usurati, a fronte dei prestiti ricevuti,
dovevano corrispondere interessi elevatissimi in una spirale
perversa che li ha portati in una situazione di grave dissesto finanziario e
sul ciglio del fallimento.
Le vittime, seppur inizialmente reticenti perché costrette al
silenzio, a seguito delle indagini svolte dalla Fiamme Gialle, poste di fronte
ai fatti, hanno confessato di essere da decenni vittime degli appartenenti al
clan camorristico.
Grazie alla proficua collaborazione dei finanzieri di Marcianise
e di Roma, attraverso l’esecuzione di perquisizioni, sequestri, intercettazioni
telefoniche ed ambientali,
appostamenti e pedinamenti, sono state raccolte plurime risultanze
probatorie attestanti i rapporti esistenti tra le vittime ed i loro oppressori.
Sulla base dei dati raccolti, e stato quindi dettagliatamente
ricostruito il "giro d’affari" della consorteria criminosa e,
attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria, sono stati
determinati gli interessi usura ad applicati, che, in alcuni casi, harmo
raggiunto la soglia del 60% -70% mensili.
L’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le vicissitudini
di diversi imprenditori operanti in provincia di Caserta entrati da anni nel
vortice usurario dell’associazione per delinquere oggetto del provvedimento. In
particolare, avvalendosi di societa di rivendita di auto usate, i sodali
obbligavano le loro vittime (altri imprenditori in difficoltà economiche
operanti nel medesimo settore) ad acquistare autovetture ad
un prezzo doppio rispetto a quello di mercato, costringendoli a corrispondere
mensilmente delle quote. Questo allo scopo di dissimulare l’esistenza degli
interessi usurari celati dietro le compravendite, rivendevano, a prezzi
bassissimi, le auto in precedenza acquista terzi medesimi usurai.
Sulla base: di quanto sopra, l’Autorità, Giudiziaria ha disposto
il sequestro preventivo noi‘ confronti degli indagati, di soggetti appartenenti
al loro nucleo familiari e di prestanome, di immobili, disponibilità finanziarie,
quote societarie e beni mobili per un valore complessivo di oltre 4.000.00
euro. Ai fini della confisca, sono stati quindi sottoposti a vincolo cautelare 20
appartamenti, 6 terreni e la somma di € 294.000.