1. MASTROIANNI Mario, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 16.11.1972, ivi residente;
2. FAVA Pasquale, nato a Teano (CE) il 28.05.1979, residente a Santa Maria Capua Vetere (CE),;
3. DI MONACO Francesco, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 01.04.1982, ivi residente;
4. SANTONE Vincenzo, nato a Santa Maria C.V. (CE) il 15.10.1984, ivi residente;
5. MEROLA Biagio, nato a S. Maria Capua Vetere (CE) il 28.11.1988, ivi residente;
6. DE LUCA Cristian, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 07.03.1992, ivi residente.
In particolare le indagini permettevano di accertare che i soggetti sopra indicati, in concorso tra loro, nella tarda mattinata di ieri, in Santa Maria C. V., alla via Consiglio d’Europa, esplodevano ad altezza d’uomo 20 colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del pregiudicato PIMPINELLA Giuseppe, nato a Santa Maria Capua Vetere il 12.11.1982, ivi residente, mentre si trovava all’interno del piazzale della ditta di traslochi, ove lavorava come operaio, senza però attingerlo o ferirlo.
In particolare, in base alle risultanze investigative, il gruppo giungeva sul luogo del delitto a bordo di uno scooter mod. Vespa, su cui viaggiavano il DI MONACO ed il SANTONE, materiali esecutori, mentre FAVA e MASTROIANNI, a bordo di una Seat Arosa, di proprietà del MEROLA, e MEROLA e DE LUCA, a bordo di una Mini Cooper intestata al SANTONE, li seguivano.
Immediatamente dopo l’attentato, pattuglie della DIGOS e della Squadra Mobile di Caserta, a breve distanza dal luogo dell’attentato, intercettavano lo scooter su cui viaggiavano il SANTONE ed il DI MONACO, che materialmente avevano appena sparato all’indirizzo della vittima designata, i quali venivano bloccati dopo un tentativo di fuga ed un inseguimento, mentre alcuni equipaggi della Compagnia dei Carabinieri di Santa Maria C.V., intervenuti sul posto, a loro volta, fermavano la vettura Mini Cooper citata, su cui si trovavano il MEROLA ed il DE LUCA, rinvenendo, nel portabagagli, un passamontagna ed un paio di guanti gialli corrispondenti a quelli utilizzati dagli attentatori, secondo le prime notizie fornite da alcuni testimoni.
Le incalzanti indagini avviate immediatamente da Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria C.V., tempestivamente informata, permettevano di ricostruire dettagliatamente l’episodio delittuoso. In particolare, si appurava che gli indagati, a bordo dei descritti veicoli, effettuavano un primo sopralluogo presso la ditta di trasporti, dove si trovava il PIMPINELLA insieme ad un amico, i quali, alla vista del gruppo, avrebbero esibito con intenti intimidatori una pistola, verosimilmente giocattolo, ed un grosso coltello a scatto.
Il gruppo, per tutta risposta, istigato in particolare dal FAVA e dal MASTROIANNI, a sua volta si procurava una pistola Beretta cal 7,65, completa di matricola, risultata rubata ed una Sig Sauer P. 226 cal. 7,65 parabellum, con matricola abrasa, successivamente recuperate e sequestrate, passamontagna e guanti in lattice, che venivano indossati dal SANTONE; questi, insieme al DI MONACO a bordo dello scooter, seguiti dagli altri quattro a bordo delle menzionate vetture, raggiungevano via Consiglio d’Europa e dalla strada esplodevano, ad altezza d’uomo, 20 colpi all’indirizzo del piazzale della ditta dove si trovava il PIMPINELLA, il titolare della stessa ed alcuni addetti, rimasti tutti miracolosamente incolumi.
Le immediate indagini, articolatesi in sequestri, acquisizioni di sommarie informazioni, perquisizioni ed interrogatori dinanzi al P.M., permettevano di delineare il ruolo di tutti gli altri componenti del gruppo, in particolare quello di promotori ed istigatori del delitto del FAVA e del MASTROIANNI, nonché la partecipazione del DE LUCA e del MEROLA, oltre che del DI MONACO e del SANTONE quali materiali esecutori .
Pertanto, all’esito delle investigazioni, la Procura della Repubblica di Santa Maria C.V., sulla scorta dell’univoco quadro indiziario raccolto da Polizia e Carabinieri, emetteva in nottata decreto di fermo nei confronti di tutti gli indagati sopra citati. Venivano inoltre recuperate le due pistole utilizzate nell’attentato, occultate tra i rovi prospicienti una strada interpoderale contigua allo svincolo di S. Prisco del raccordo ANAS che collega Santa Maria C. V. a Maddaloni.
In base alle indagini, il movente del tentato omicidio potrebbe ricondursi alla contrapposizione di due diversi gruppi criminali che si contendono il controllo delle piazze di spaccio nel comprensorio di Santa Maria C. V.
I fermati, dopo le formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di S. M. Capua Vetere