La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 10 aprile 2015

RIFLESSIONI DI UN CITTADINO NORMALE – DOPO LA CAMORRA E LA MAFIA ADESSO IL PERICOLO COSTANTE VIENE DALLA POPOLAZIONE ESAUSTA DI SOPRUSI SUBITI

VORREI CHE QUESTO POST LO LEGGESSERO 
CHI OPERA IN ITALIA SECONDO LE NORMATIVE VIGENTI 
Non desidero prendere posizioni a fare di uno o dell’altro, ma l’episodio avvenuto in un tribunale di giustizia la dice lunga su come si stanno  affrontando situazioni e questioni inerenti al normale lavoro quotidiano di imprenditori, cittadini normali,  tutori dell’ordine  e soprattutto  della giustizia, dove in un tourbillon pieno di documenti giustificativi alla norme che regolano il normale andamento della nazione, succedono episodi e fatti molto spesso di carattere pschiatrico.
Al di la’ del fatto prettamente criminale , che sta ai tutori della giustizia accertare e sentenziare ciò che avvenuto, non si può non analizzare ciò che è successo e quali sono le ragioni per le quali il singolo cittadino e sottolineo il singolo cittadino, può in un momento di rabbia consumare fatti e episodi a dir poco criminali.
 La certezza di ciò è suffragata anche da un’altro episodio singolo avvenuto  ieri mattina  in un centro a pochi passi della città di  Caserta dove un imprenditore ha sparato ad un altro cittadino perché non lo aveva pagato . Un somma irrisoria 1800 euro per un lavoro eseguito.
 Ecco la focalizzazione di questi episodi , anche se avvenuti in luoghi diversi, hanno centrato quello che è il vero problema “IL TORTO”, positivo e negativo si intende  ,  che molto spesso viene vendicato attraverso una operazione personale da vero paese di sceriffi e banditi del 1800.    
Purtroppo nella maggioranza dei casi “ il reato o torto”  secondo le norme che regolano la  giustizia italiana devono essere  prima consumati o addirittura tentati per procedere ad una inchiesta giudiziaria penale , amministrativa o civile, perché la prevenzione , parola molto grossa non esiste, anzi è un termine molto scomodo per chi fa questo mestiere l’inquisitore , il giudice , il tutore dell’ordine e soprattutto il cittadino normale che giornalmente si affaccia giorno per giorno ad una realtà completamente diversa.  
 I politici, tutti, questa parola la usano per gettare fumo negli occhi . Poche sono oggi le normative che regolano la prevenzione.
 Così se  un cittadino giunge in un ufficio pubblico dopo che ha ricevuto un avviso una cartella esattoriale e si rivolge ad un dipendente della pubblica amministrazione dopo aver dato una spiegazione plausibile agli interessati, questi lo apostrofa  con vocaboli non consoni o addirittura lo minaccia di intimidazione il dipendente o  giudice questi commette un atto criminale.
 Così se un impiegato constatato qualche episodio del genere chiede o denuncia   per sua sicurezza e di quelli altri dipendenti  un intervento dei tutori dell’ordine all’interno del luogo di lavoro, questi viene trasferito, non si sa per quale motivo,  in altre stanze con un lavoro pieno di carte come nel film di Mario Monicelli interpretato da Alberto Sordi    “Un Borghese piccolo piccolo” .   
 Così se un giornalista racconta ciò che è stato scritto su un provvedimento giudiziario o affermato nelle udienze dibattimentali e nelle sentenze , perché sono in nome del popolo Italiano, viene bersagliato come scomodo e giù querele a go go.
Molto spesso chi è imputato ha ricevuto un torto e il torto si tramuta in vittima .

La prevenzione si sa è un termine astratto , mentre il fatto accaduto è un episodio concreto e quest’ultimo si preferisce al primo.