Ieri sera il gran finale della performace di Renzo Arbore
insieme all’orchestra Italiana, ha riservato una piacevolissima sorpresa degni
di un gossip di fine estate.
Quasi sul finale, dopo che lo showman aveva deliziato gli
intervenuti con un repertorio al bacio ricordando sia Roberto Murolo che Totò con dei video inediti, mentre era
intento a cantare sul palcoscenico con la gente in delirio a sbatter le mani
portando il tempo insieme all’Orchestra Italiana, chiamando anche il pubblico
al ritornello di una vecchia canzone napoletana , ad un certo punto dal microfono
di Renzo Arbore si ode “ Tu con la
telecamera sali vieni sali sul palco – e con un gesto quasi inedito portando la
mano destra verso di lui chiamando sul palco ha detto “ Sali sopra!” come se
fosse un ordine da regista .
Contro tutti i
protocolli della sicurezza, il cameramen di una produzione televisiva
napoletana , incredulo aveva quasi paura a salire quando Arbore , addirittura
si è arrabbiato. Il cameramen non ha potuto fare a meno ed ha aperto la porta
di ingresso al palco , e dopo alcune peripezie con gli addetti alla sicurezza che correvano in lungo ed in largo è riuscito a salire.
Arbore a quel punto
gli ha detto “ Mettiti qua e riprendi il pubblico!!” – Ed a quel punto non si è
capito più niente con donne uomini ,
ragazzi e ragazze che ballavano e
cantavano a suon di musica con l’onorevole Cesaro e il presidente Zinzi che
ammiravano le gesta dello showman e regista di una serata divertente . Ma
mentre sulle ultime note salutava il pubblico, Arbore avvicinandosi al
cameramen gli ha sussurrato nell’orecchio “ Dopo mi dai il video !!”
Dopo tre ore e mezzo
di concerto la gente era cosi stanca che voleva tornare a casa soddisfatta .
Ma non finiva qui, perché dopo il concerto lo
showman accompagnato dalla sicurezza mentre
percorreva il viale di uscita del teatro insieme anche ad alcuni del pubblico
intervenuto che lo veneravano come fosse il Dio Apollo dal pubblico si è levato
un grido “ E a campa’ cient’ann !!!”.
Egregio maestro
Non so se leggerà queste poche righe, ma sul palcoscenico e
nella sua perfomance ho visto per molti aspetti quella “goliardia” – che chiameremo
universitaria degna di una feste di quella più antiche come quella della
matricola degli anni cinquanta e sessanta quando presso le università si
organizzare per conoscere le nuove ragazze che giungevano negli atenei fresche
diplomate.
Che a saput' nu quart e luna............. peccato che non c'era , ma nascosta si è deliziata lo stesso