Tutte le forze politiche, da tempo, sbandierano i il loro desiderio di far rimanere il Tribunale a Santa Maria Capua Vetere.
Oggi che il Governo, nonostante le pressioni di alcuni personaggi ben individuati, ha deciso di eliminare le sedi distaccate dei Tribunali, accorpandole a quella principale che ha sede della nostra Città, c’è bisogno unire le forze e dimostrare la vera intenzione di sfruttare questa occasione e mettere a disposizione strutture idonee per ospitare degnamente gli Uffici Giudiziari.
Negli anni passati questo intendimento non è stato mai concretamente attuato e sono stati spesi tantissimi soldi per fittare immobili non idonei; cosa che ha determinato il decentramento delle sedi e l’impoverimento del centro storico.
Una Politica seria avrebbe impedito che il Tribunale Civile fosse ospitato in appartamenti destinati a civili abitazioni e non degni del prestigio di un’Istituzione che da più di due secoli ha sede nella nostra città.
Oggi, con il fitto dei capannoni di via Grattapulci, si ripete questo errore.
In questo periodo di profonda crisi economica non ci si può permettere di dilapidare risorse economiche tanto ingenti senza ottenere alcuna finalizzazione patrimoniale.
Queste mie parole non vogliono essere un’accusa, ma uno sprone ad affrontare seriamente e definitivamente il problema che implica il futuro economico ed il prestigio della città.
Il Tribunale è e deve rimanere a Santa Maria Capua Vetere. Per questo, invece di limitarci, tutti quanti , a sterili critiche che non potranno portare ad alcun risultato utile per la città, è necessario che venga profusa ogni energia, congiuntamente, per raggiungere questo obiettivo.
La situazione economica e sociale in cui versa S.Maria C.V., impone a chi l’ama veramente ed è responsabile delle sue sorti a non ambire solo a comandare ed a sfruttare il potere per fini personali, , di mettere in campo tutte le potenzialità di cui dispone per contribuire a raggiungere questo obiettivo.
Le risorse a livello ministeriale per affrontare le spese necessarie per creare sedi definitive e strutturalmente idonee degli Uffici Giudiziari ci sono. Esse, con l’aiuto di chi può contare nei palazzi, devono essere destinate a costruire nuove strutture, sicuramente nel centro storico (nella ex Caserma Mario Fiore o mettendo a disposizione la ex Casa Comunale in via di ultimazione o l’ex Mulino Buffolano e l’ex Tribunale, oggi deserta sede dell’Università) e non a fittarne altre in sedi provvisorie e precarie. Per questo motivo si devono mettere da parte le contrapposizioni e si devono chiedere gli aiuti necessari a chi detiene il potere, a qualsiasi parte politica appartenga.
Non è pensabile che si continuino a spendere milioni di Euro per fitti di strutture private quando, con investimenti mirati e minore spese per l’Erario, si potrebbero costruire nuovi edifici strutturalmente idonei o ristrutturare quelli esistenti.
Per fare questo, però, è necessaria un programmazione seria e responsabile e, soprattutto, la collaborazione di tutti e l’appoggio delle forze politiche che contano.
Per rendere possibile la fruizione di queste strutture , inoltre, si dovranno creare parcheggi ed altre infrastrutture a servizio, che potrebbero essere individuate in aree private già individuate allo scopo o ricorrendo alla formula del project financing in cado di mancanza di fondi pubblici.
Ma, come dicevo prima, per ottenere questi risultati tanto ambiziosi, necessita lo sforzo di tutti ed, in particolar modo, l’appoggio politico a livello nazionale che permetta di indirizzare le risorse per consentire i necessari investimenti e non per pagare i fitti delle strutture private, peraltro non idonee.
Allora questa Amministrazione deve fare un bagno di umiltà e chiedere la collaborazione di tute le forze politiche, sia a livello locale che a livello centrale e, soprattutto, affiancarsi a coloro che, in tempi recentissimi, hanno scoraggiato le manovre tese a portare le sedi degli Uffici Giudiziari fuori dalla nostra città.
La capacità di interpretare positivamente questo messaggio potrà determinare il cambiamento delle sorti di una città che, da troppo tempo, è stata nelle mani di incapaci e di persone che hanno contribuito a depauperarla delle potenzialità che aveva e che, mono male, possiede ancora.
Allora cerchiamo di dare una svolta a questo modo negativo di fare politica che, da parte di tutti è stato perseguito. Pensiamo al futuro ed al bene della comunità e lasciamo stare le sterili polemiche e le cacce alle streghe.
Propongo, quindi, di convocare, con l’avallo di tutte le componenti presenti nel Consiglio Comunale, un riunione dell’Assise Civica aperta ala partecipazione delle Autorità Giudiziarie che contano, degli Ordini Forensi e dei Parlamentari della Provincia che ci rappresentano a Roma, al fine di giungere ad una proposta definitiva e condivisa che possa essere sottoposta al Governo ed agli Organi decisionale del Ministero della Giustizia.
Gaetano Rauso