Ho letto con molto interesse degli articoli che hanno avuto come tema l’utilizzo del Palazzo Melzi.
Fin dagli anni “90 del passato secolo, l’Amministrazione Comunale ha fatto ogni sforzo per assicurarsi che la città divenisse sede di importanti facoltà universitarie.
Con successive decisioni, seppur discutibili, è stata inibito alla città di ottenere anche la sede della facoltà di Sociologia che avrebbe potuto completare l’orientamento di studi giurisprudenziali e letterarie e che attualmente trova sede in altra città perché non si è trovata idonea sistemazione a quella Facoltà.
Oggi, attraverso alcune chiacchiere senza senso, si sta imbastendo una diatriba sull’effettivo utilizzo del palazzo Melzi da parte della Facoltà di Giurisprudenza, senza pensare che quella sede deve, ad ogni costo essere valorizzata ed implementata nelle sue attività didattiche, al fine di far rinascere le attività del centro storico che, per la dislocazioni in sedi periferiche delle aule di Giurisprudenza e di sedi del Tribunale Civile, stanno man avendo un decremento e l’edilizia residenziale e commerciale risulta essere sempre più abbandonata e fatiscente. Se la Facoltà di Giurisprudenza non avesse nei suoi programmi l’utilizzo della struttura si potrebbe, attraverso una concertazione serie e costruttiva,pensare ad un suo utilizzo per altre finalità in simbiosi con quella universitaria.
L’università per Santa Maria è una risorsa e, come tale, deve essere un volano per il suo sviluppo economico e culturale, quindi non va svilita e mortificata ma valorizzata.
Gaetano Rauso