La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 6 novembre 2010

PENTITI A GOGO - DIECI ANNI FA CATERINO DETTO BAFFONE CUSTODì LE ARMI PER L'OMICIDIO DI MICHELE PIETRAPAOLO E IL TENTATO OMICIDIO DI FRANCESCO PANARO

Nella serata del 5 novembre 2010, in Castel Volturno (CE), i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su conforme richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di CATERINO Vincenzo, 46enne titolare del ristorante “Lancione” (detto “baffone”) ubicato in Castel Volturno via delle Dune.


Il provvedimento cautelare in esame costituisce un’appendice di quello eseguito il 21 ottobre u.s. nei confronti di otto affiliati al clan “dei Casalesi” ritenuti a vario titolo responsabili dell’omicidio di PIETROPAOLO Michele e del tentato omicidio di PANARO Francesco, rispettivamente il 31 gennaio 2001 in Castel Volturno ed il 16 febbraio 2001 in Casal di Principe.

Ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso infatti di:

- acquisire gravi e concordanti elementi di colpevolezza a carico del CATERINO in ordine al reato di favoreggiamento aggravato dalla finalità di aver agevolato affiliati al gruppo Bidognetti; il CATERINO, infatti, nel febbraio del 2001, in occasione di un controllo eseguito dai Carabinieri all’interno del suo ristorante, aveva detenuto ed occultato una pluralità di armi, almeno tre pistole ed un fucile, poco prima ricevute dal commando designato per l’eliminazione di PANARO Francesco, evitandone di fatto il sequestro; in quell’occasione furono condotti in caserma alcuni affiliati al gruppo Bidognetti ed uno di essi, DI MAIO Francesco cl.’68, fu sottoposto a fermo;

- appurare che il ristorante, di cui il CATERINO è titolare, ha costituito per lunghi anni un punto di ritrovo degli affiliati al gruppo Bidognetti, che lo utilizzavano per riunioni, per la convocazione di persone da sottoporre ad estorsione nonché per la custodia di somme di denaro.