La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 21 giugno 2012

TRAGEDIA IN CASERMA A MIGNANO MONTELUNGO – SI SPARANO DUE CARABINIERI

Il comandante Angelo Simone
Nessuno poteva mai immaginare che Angelo Simone, ultracinquantenne, e Tommaso Nella, 40enne,si potessero beccare prima a parole e poi a suon di arma da fuoco . Con la pistola di ordinanza hanno eseguito un vero e proprio duello , ma poi Visto che quello vivente aveva commesso un atto fuori dal normale , si è suicidiato . Sono morti entrambi all'interno della caserma di Mignano Montelungo, nel Casertano. Angelo Simone maresciallo, comandante dei carabinieri del luogo e residente ad Alvignano, tra l'altro nel 2009 partecipò all'arresto di Giuseppe Setola, il boss del clan dei Casalesi. Il secondo invece è il suo vice, Tommaso Nella, re di Sora in provincia di Frosinone. L'episodio sarebbe scaturito prima da un diverbio tra i due militari,poi successivamente si sono affrontati con le armi di ordinanza. Secondo le prime notizie alle che sono filtrate da fonti militari, i due hanno ricordato di un episodio di omicidio-suicidio. Per questi motivi tra i due carabinieri c'erano dissapori per motivi di servizio. Erano rientrati da un servizio di pattugliamento effettuato in zona e una volta giunti in caserma avrebbero avuto un diverbio sfociato poi in tragedia. Uno dei due, a qunato si apprende , avrebbe puntato l’arma di ordinanza verso l’altro. Una volta fatto fuoco si è tolto la vita la vita. Sul posto sono accorsi i carabinieri del reparto operativo di Caserta e un pm della procura di Cassino.