La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 22 febbraio 2009

Ospedale a Santa Maria Capua Vetere sammaritani gabbati da una lobbie affaristica senza scrupoli.

Ciò che aveva affermato la dirigente dell’asl ce2 la Dottoressa Costantini era stato già individuato due anni fa da autorevoli personaggi politici che desideravano aiutare la città di santa Maria Capua Vetere. La costruzione di un nuovo ospedale nel territorio di Santa Maria Capua Vetere e alle porte di Capua, individuando la zona nei 62 mila metri quadrati dell’area dell’ex tabacchificio in via Galatina poteva, in ogni caso, ridare quella produttività di reddito e quindi benessere a Santa Maria Capua Vetere che negli ultimi dieci anni è finita nei bassi fondi di una classifica essendo la città fra quelle meno attive dal punto di vista industriale . Gli uomini politici che si sono battuti affinché si potessero risollevare le sorti di una città come negli anni pregressi quando la Siemens- Italatel e i 6000 e più dipendenti era considerata negli anni settanta e ottanta una delle industrie più fiorenti della Campania e della nazione, hanno trovato un vero e proprio muro da parte di un amministrazione comunale. Due anni fa nel prospettare un programma politico che desse dignità ai cittadini samaritani fu stesso il governo ad emanare una legge finanziaria ad hoc per incentivare quei comuni che nei loro territorio avevano arrea dimesse e quindi aiutare gli enti . Una di queste era appunto il tabachificio. Non a caso lo stato aveva stanziato nelle legge finanziaria precedenti più di 20 milioni di euro affinché i comuni interessati potessero acquistare quel bene e individuando l’area come un bene di pubblica utilità costruirci come ad esempio un ospedale un industria o scuole. Già perché l’ospedale è considerata come la vera industria sanitaria che c’è nel nostra nazione. Un po’ come aveva fatto l’amministrazione comunale comunale del 56 acquisendo il terreno e ratificandolo con una delibera gabbando poi da eventuali speculazioni edilizie . L’ubicazione di un nuovo ospedale, perchè i fabbricati sia di Capua che Santa Maria Capua Vetere, che erano considerati manufatti di importanza storica, non avevano quella funzionalità tale da far accogliere la popolazione residente nel distretto sanitario . Quindi si pensò alle aree dismesse in modo che si potesse risparmiare sulle acquisizione delle stesse essendo le parti interessate due soggetti statali che agivano per il benessere della città. Quest’ultimo che a Santa Maria Capua Vetere doveva conoscere con la ubicazione del nuovo ospedale dove i 3000 e più dipendenti avrebbero preso posto. Perdere una struttura ospedaliera oggi non è da tutti poiché recarsi altrove significa un aggravio nel fabbisogno della famiglia che è costretta a recarsi in strutture lontano dai luoghi di residenza . L’ubicazione del nuovo ospedale nell’ex tabacchificio era stata individuata ad hoc poiché alla luce della costruzione nuova barriera autostradale a Santa Maria Capua Vetere la città poteva avere un polo sanitario di tutto rispetto con professori e medici infermieri che raggiungevano santa Maria Cpau Vetere in poco tempo, ma soprattutto si dava possibilità di vita a chi giungeva in condizioni disperate con un equipe di medici valida . Nessuno dell’attuale amministrazione, in tempi non sospetti ha creduto che l’ospedale potesse dare vita ad una città , anzi nessuno ha voluto attuare il programma politico che si erano prefissati di eseguire invece sono stati gabbati da una lobbie forestiere che ha deciso di costruirci un mega centro commerciale che oggi non ha più quegli effetti desiderati.
( continua)