In
questo periodo sono stato contattato da diversi persone che vogliono conoscere
il mio parere in merito alle prospettive elettorali dei vari candidati alla
carica di sindaco e di consigliere comunale, in vista delle elezioni comunali
del 5 giugno. E degli episodi di cronaca
giudiziaria che hanno interessato la nostra ed altre città italiane.
Come è noto a coloro che hanno
seguito il mio impegno politico,non è mia abitudine esprimere giudizi sulle persone,ciò
che mi interessa è analizzare i fatti e le ragioni che hanno determinato questa
tragica situazione.
Dopo tanta esperienza nella Pubblica Amministrazione, sono sempre
più convinto che è necessario modificare la legge che disciplina l’elezione del Sindaco
e del Presidente della Provincia, al fine di porre un argine al malgoverno nelle Autonomie Locali e porre fine ai fenomeni
di trasformismo dettato solo da interessi personali che riducono le Pubbliche Assise in un mercato delle vacche.
La situazione sta degenerando in
un modo che potrebbe portare ad irreparabili conseguenze per la stabilità
istituzionale. Con questa sistema elettorale,che non garantisce il rispetto dei
programmi elettorali, si facilita
l’affermarsi di interessi malavitosi che
sono rappresentati da persone che non disdegnano l’acquisto del voto attraverso
il mercimonio e lo sfruttamento dello stato di indigenza di alcune fasce
disagiate della cittadinanza.
Dopo il referendum che ha portato
alla promulgazione della legge n°81 del 1993, è stata introdotta l’elezione diretta del
Sindaco e del Presidente della Provincia; la scelta del Capo dell’Amministrazione
fatta dal Popolo, avrebbe dovuto
sottintendere l’attribuzione di facoltà decisionali più vaste a coloro che sono
destinatari di tale incarico, ma “ i
soliti compromessi all’Italiana” hanno generato un sistema ibrido che ha
determinato una situazione più difficilmente gestibile in confronto a quella
precedente in cui decidevano i Partiti.
Un Sindaco, infatti, non può ben governare se, per
mantenere la maggioranza che lo sostiene, deve assoggettarsi ad un continuo
ricatto da parte di consiglieri che sono delegati ad affermare interessi
personali o quelli delle lobby che li sostengono, invece di quelli della collettività che li ha votati nei Consigli Comunali o Provinciali.
A cosa servono
questi Consigli se il Popolo che ha la
facoltà di scegliere chi Lo dovrà rappresentare e governare nei cinque anni di
mandato non può avere la garanzia, attraverso questo sistema elettorale
assurdo, di essere governato da coloro i quali ha scelto attraverso
l’espressine del voto. Vi dovrebbe essere a governare la città solo il Sindaco
eletto che renderà immancabilmente conto,
quando si ripresenterà al giudizio degli elettori, delle sue azioni.
Tanti personaggi si propongono al giudizio del Popolo
solo perché ambiscono all’incarico per
soddisfare la loro ambizione o per essere alle dipendenze di qualche mandatario, perciò si continua ad assistere a
questi fenomeni di trasformismo.
In più occasioni ho ribadito la mia convinzione che queste
Amministrazioni, fortemente condizionate dai Comitati d’Affari, non potranno mai governare le comunità che
rappresentano con serenità e con spirito costruttivo.
Con questa Legge in vigore,quali sono i personaggi che
si propongono all’elettorato per essere scelti quali suoi rappresentanti?Un’accozzaglia
di incompetenti chiamati dall’aspirante Sindaco a far numero e che non hanno la benché minima idea di quali sono
i compiti di un amministratore e che, in molti casi, sono proposti
all’elettorato solo perché hanno una famiglia numerosa.
Inoltre l’assenza di controlli sugli atti
amministrativi, permette che i dirigenti ed i politici che danno loro le
direttive, agiscano senza un minimo di controllo sugli atti che partoriscono e,
solo la Magistratura, se riceve denunzie circostanziate e se viene messa in
condizione di accertare i reati, può intervenire per arginare questi abusi,
dato che è impossibile proporre ricorsi alla Giustizia amministrativa, in
quanto il processo, con la riforma introdotta, prevede costi non sostenibili da
privati cittadini o da consiglieri che vorrebbero opporsi all’emanazione di
atti presunti illegittimi.
Poi
non ci lamentiamo di dover assistere ad episodi di cronaca nera, ribaltoni o al
sovvertimento della volontà popolare.
Gaetano Rauso , commissario UDC e candidato al
consiglio comunale