L’architetto Maurizio Francesco Malena ritorna in libertà. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Napoli dopo aver accolto le tesi difensive dell’avvocato Emilio Maddaluna . Malena era finito sotto inchiesta nell’operazione della Dda di Napoli dove i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) avevano eseguito 8 provvedimenti restrittivi della libertà tra cui l’ex sindaco Enrico Parente e l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Grazzanise ma vi erano anche alcuni imprenditori casertani.
Le
accuse abbastanza pesanti sono state focalizzate su una presunta associazione per delinquere di tipo mafioso,
concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti,
falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, intestazione fittizia di
beni e reati in materia di armi, tutti con l’aggravante del metodo mafioso.
In particolare, le indagini avevano consentito, tra l’altro, di acclarare per gli
anni 2008 e 2009, le infiltrazioni della criminalità organizzata nel Comune di Grazzanise (Caserta)
ed i rapporti intrattenuti, dall’allora primo cittadino, con soggetti legati al
clan “dei Casalesi”.
Nel mirino degli inquirenti i lavori per la realizzazione
del collettore fognario, che sarebbero andati a ditte collegate al clan
camorristico.
Da oggi però Maurizio Malena è un uomo libero stava
scontando una pena detentiva domiciliare.