La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 22 febbraio 2016

CANCELLO ED ARNONE - ESTORSIONE A COMMERCIANTE - ARRESTATO GIOVANE VENTICINQUENNE

II 19 febbraio 2016, all'esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri della Stazione di Cancello ed Arnone hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dall'Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un venticinquenne di Cancello ed Arnone ritenuto responsabile di estorsione in danno di commercianti di generi alimentari di nazionalità indiana. L'indagine, condotta nel mese di maggio 2015 dalla Procura della Repubblica e delegata ai Carabinieri di Cancello ed Amone con servizi di osservazione controllo e pedinamento ed escussione delle vittime, ha consentito di accertare che, dal mese di dicembre 2014, l'indagato, minacciando di ritorsioni fisiche uno dei due gestori dell'esercizio commerciale, costringeva la vittima a consegnargli somme variabili da venti a cinquanta euro con cadenza mensile, che venivano riscosse sempre presso il negozio, pretendendo nel mese di aprile 2014 che la somma dovuta fosse maggiorata di ulteriori quindici euro in occasione delle festività pasquali. La vittima alla prima richiesta, pervenuta poco dopo l'apertura del negozio, aveva provato a rifiutare il pagamento. Al rifiuto hanno fatto seguito le minacce e, da quel momento, i gestori dell'alimentari avevano sempre pagato perché spaventati dalle ritorsioni prospettate dall'estorsore fino a che, incapaci di sottrarsi ad una situazione divenuta insostenibile, avevano deciso di chiudere l'attività.