La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 29 dicembre 2015

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE - E' PROPRIO VERO CHE IL PRESIDENTE DIANA CAMBIA ??

Clamoroso nelle sue dimissioni, dopo l’acclamazione della presidenza a termine,  a distanza di due mesi dalla automatica scadenza regolamentata, il presidente inaspettatamente ed improvvisamente anticipa le dimissioni consacrate in un documento propagandato ampiamente  sulla stampa, no ha atteso il termine fissato affidando le proprie dimissioni ad una motivazione critica che stranamente prende di mira la politica del cambiamento con grande risalto negativo ad una presa di posizione verso la fondazione F.e.st. – Fondazione Elio Sticco.

La contraddizione della motivazione è stata notata dagli acuti lettori nel fatto che il presidente dimissionario esordisce nel dire che l’atto è stato determinato dal voler anticipare la presidenza all’avvocato Angela Del Vecchio che quale prima eletta nelle recenti elezioni sarebbe in effetti una designazione popolare dalla quale non ci sarebbe potuto prescindere.

Successivamente a tale esordio la critica punta su un deliberato che investe la proposta del consiglio di modificare il regolamento della fondazione Fest prospettato dalla commissione nominata dal consiglio e presieduta dall’avvocato Franco Buco coadiuvato dall’avvocato Agata ed altri.

Tale proposta non ebbe a sortire l’unanimità del consiglio pur avendo il presidente Alessandro Diana, sponsorizzata la detta proposta.
Certamente l’approvazione a maggioranza e non ad una unanimità è stata letta non come una sfiducia al Consiglio dell’Ordine, ma come una necessità da parte dei consiglieri disapprovanti di evitare di aprire conflitti che si erano composti con la precedente gestione Sticco e quindi una sollecitazione ai proponenti di rendere edotti la new entry consiliare dei precedenti e di non rimuovere il clima di pace e serenita’ così faticosamente conquistato.

In effetti, il precedente  “Consiglio Diana” eletto con programma confliggente con  56 anni  di storia di buon governo giudiziario ed armoniosa gestione, si è trovato a dover utilizzare una perfetta organizzazione  adeguatamente strutturata che gli ha dato facilità di conduzione e quindi non vi era possibilità di rinnegare quanto di positivo era stata realizzata, così che l’ordine di Santa Maria Capua Vetere  si ritrovava ai primi posti della considerazione nazionale .

Ora, poiché la proposta Buco  di modifica del regolamento della Fondazione veniva a rinnegare la fulgida storia del consiglio, certamente lo stop del dissenso  era altamente nobile perché saldava le due gestioni e portava idoneità al foro che dell’unità aveva beneficiato,  ed aveva bisogno per costruire il futuro dell’ordine .

In conclusione  , aldilà dei misteri e del gossip di cui la società moderna non riesce farne a meno, riteniamo che  comunque l’atto delle dimissioni sia una cosa utile per l’unità del foro e con questo sicuro auspicio porgiamo l’augurio per il nuovo anno dopo quello della nascita del Salvatore .