La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 11 dicembre 2015

JAMBO FUORI LEGGE PERCHE' RICONDUCIBILE A MICHELE ZAGARIA ARRESTI , MA ANCHE LATITANTI COME IL SINDACO MICHELE GRIFFO

In data odierna, la Squadra Mobile di Caserta e il Ros di Napoli Distaccamento di Caserta, hanno dato esecuzione ad un ordinanza cautelare personale e reale emessa dal G.I.P. c/o il Tribunale di Napoli su conforme richiesta di quest’ Ufficio nei confronti dei soggetti indicati nell’allegato elenco, gravemente indiziati di partecipazione all’associazione maliosa denominata clan dei casalesi gruppo ZAGARIA, nonché di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in arti pubblici, abuso d’ufficio, truffa, turbata liberta degli incanti. Tutti i reati contestati sono aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei casalesi. L’indagine, che ha consentito una ricognizione della composizione attuale del clan di ZAGARIA Michele specie con riferimento agli esponenti di livello pii1 elevato e quindi ai collegamenti di tale clan con personaggi politici ed imprenditori del casertano, tuttavia, ha il suo baricentro in quella che deve ritenersi, sotto il proiilo patrimoniale, la pivh importante azione di contrasto contro il clan ZAGARIA e le sue eccezionali capacita imprenditoriali.
In particolare attraverso plurime e convergenti fonti di prova di diversa natura — accertamenti patrimoniali, dichiarazioni di collaboratori e di testi, consulenze tecniche, intercettazioni — si e dimostrato a livello di gravita indiziaria, cosi come ritenuto dal GIP, come a partire dal 1997 fino all’attualità, quello che era un piccolo centro commerciale del valore stimato di circa 2 miliardi di lire, il Jambo di Trentola Ducenta, sia diventata, grazie agli investimenti e alle attività in suo sostegno svolte dal clan ZAGARIA, una imponente realta commerciale del valore di 60 milioni di euro che e stata sottoposta a sequestro preventivo in quanto ritenuta dal Gip nella sostanziale disponibilita del capo clan.
L’indagine, infatti, ha evidenziato come la crescita del centro cormnerciale Jambo si sia determinata, con riferimento ad ogni suo aspetto, proprio attraverso l’utilizzazione della forza economica, politica e mafiosa di Michele ZAGARIA.
E cosi gli stessi terreni su cui venivano costruiti, nel corso del tempo, i numerosissimi ampliamenti del centro commerciale, erano direttamente individuati ed acquisiti da Michele ZAGARIA e dai suoi uomini che poi mettevano i formali proprietari del centro commerciale  in condizione di concludere i contratti d’acquisto. Ma non solo. Si e anche accertato che per consentire lo sviluppo del centro commerciale e fare posto alla “creatura" commerciale del capo camorra venivano spostati i limitrofi capannoni commerciali appartenenti ad altri soggetti. Soprattutto grazie agli interventi degli uomini del clan venivano, non solo, rilasciate le licenze edilizie necessarie ( anche illegittime ed anche emesse consentendo una imponente evasione iiscale ) ma addirittura venivano promosse e realizzate opere pubbliche – talora anche pericolose per la pubblica incolumita - a servizio del J ambo e delle sue nuove esigenze commerciali. Ci si riferisce in particolare alla costruzione di un nuovo svincolo sulla strada statale ss 265 che, come segnalato inutilmente dagli organi preposti, non rispettando alcune distanze di sicurezza mette in pericolo gli automobilisti in transito.
Proprio gli approfondimenti investigativi su questa vicenda ( che, secondo il giudice delle indagini preliminari, dimostrava il pieno ed assoluto dominio del clan sulle amministrazioni locali ) consentivano di accertare come il sodalizio, non contento di realizzare opere pubbliche in favore delle proprie imprese, riuscisse ( grazie, ancora, alla propria capacita di comando sulle pubbliche amministrazioni ) a realizzare, in prima persona, attraverso propri imprenditori, lo stesso svincolo. In particolare, grazie ad una consulenza tecnica svolta dalla Polizia di Stato, si e infatti accertato che, come pure dichiarato da un collaboratore, la quasi totalita delle buste contenenti le offerte della gara ( che erano oltre 100 ) erano state previamente aperte, in modo da consentire all’impresa mafiosa di aggiudicarsi la gara formulando l’offerta vincente.
In particolare, le quote della società C.I.S. Meridionale Srl, proprietaria del centro commerciale, sono state ritenute dallo stesso giudice per le indagini preliminari come sostanzialmente riconducibili a ZAGARIA Michele, reale dominus dell’iniziativa economica.
Michele ZAGARIA, durante la sua latitanza, si incontrava con la dirigenza del Centro Commerciale per delineare le strategia imprenditoriali del centro commerciale stesso, e fra queste, non ultima la scelta dei patners commerciali che dovevano operare all’interno del centro commerciale fra cui la catena di supermercati presente nel centro.
Importante evidenziare che tutto il sistema economico che ruotava intomo al centro commerciale in questione era direttamente riconducibile a Michele ZAGARIA e ai suoi fiduciari a partire dalle ditte di pulizie impegnate nel centro commerciale a quelle che realizzavano le opere di ampliamento del centro.
E’ emerso in particolare sulla base di dichiarazioni acquisite da collaboratore ritenuto attendibile dallo stesso giudice per le indagini preliminari, che, per anni, gli ufiici e gli ambienti riservati del predetto centro commerciale, venivano utilizzati quale luogo di incontro fra l’allora latitante Michele Zagaria e i vertici del clan nonché con molti imprenditori ed esponenti politici.
Sono state ritenute, altresi, dimostrate dal Gip, gravi collusioni fra l’Amministrazione di Trentola Dugenta, Comune nel quale e ubicato il Centro Commerciale, ed il clan Zagaria.
L’accertamento di tali rapporti illeciti fra sodalizio criminals ed Amministrazione Pubblica ha consentito di elevare contestazioni concorso estemo in associazione mafiosa ( Gruppo ZAGARIA) a carico di locali pubblici amministratori che esercitavano le loro funzioni pubbliche in modo da soddisfare (spscie nel settore delle licenze edilizie e degli appalti) le richieste provenienti dal clan ZAGARIA e dalle azienda riferibili al medesimo ( fra cui il Centro Commerciale Jambo). In cambio di tale sostegno il clan forniva appoggio elettorale ai pubblici amministratori collusi.
ll complesso di tali elementi ha consentito al Gip, su richiesta di questo Ufficio, di disporre il sequestro dell’intero complesso aziendale denominato Centro Commerciale Jambo.
Il decreto di sequestro del centro commercials, tuttavia, prevedendo la nomina di un amministratore giudiziario consentirà la prosecuzione delle attivita commerciali ivi ubicate.
Il contesto delle indagini partendo dai predetti interessi economici del clan ZAGARIA ha consentito di ricostruire ulteriori proiili strutturali ed operativi della medesima organizzazione.
Di rilievo, in proposito, si sono rivelate le pregresse investigazioni svolte in occasione per la cattura dell’allora latitante ZAGARIA Michele, attualizzate dalle indagini svolte a riscontro delle recentissime propalazioni di collaboratori di giustizia che hanno vissuto fianco a iianco con Michele ZAGARIA duxante quegli anni. E’ emersa, secondo quanto afferma il G.I.P. nell’ordinanza, una vasta rete di affiliati e concorrenti del clan che operavano per conto di ZAGARIA sia nel settore del sostegno economico del clan che nella distribuzione ed imposizione delle macchinette slot machine dei territori sottoposti al controllo del sodalizio.
In particolare, l’attivita ha consentito di far emergere l’esistenza di due distinti gmppi criminali, quello di Casapessrma (CE) e quello di Trentola Ducenta (CE), entrambi sotto l’egida di ZAGARIA Michele e coordinati da personaggi ritenuti come sua diretta espressione.
L’indagine, infatti, ha permesso di far rilevare delle modalita estremamente accorte di comunicazione tra i fra i soggetti appena menzionati basandosi esse su:
• un uso meticolosamente riservato del telefono cellulare, caratterizzato da conversazioni dal contenuto criptico, a volta telegrafico, finalizzate per lo piu a realizzare appartamenti di persona senza riferimenti chiari al luogo dove incontrarsi;
 • l’’impiego di utenze telefoniche "dedicate", ossia destinate a contatti tra una stretta cerchia di persone 0 tra due singoli interlocutori
• l’impiego di numerosi autoveicoli a noleggio o in prestito;
• L’approvvigionamento di sofisticati e costosi strumenti elettronici, realizzati allo scopo di inibire o  rilevare i segnali GSM emanati da rilevatori GPS c trasmettitori ambientali, utilizzati dalla Polizia Giudiziaria.

Inoltre, le attività d’intercettazi0ne, hanno in particolare consentito di delineare le figure di GAROFALO Giovanni e Giuseppe come protagonisti nella gestione, di internet paint, sale giochi e centri scommesse.