della Repubblica di Napoli Nord, militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia
di Finanza di Napoli, con la collaborazione di altri reparti del Corpo operanti sul
territorio nazionale, hanno dato esecuzione a una ordinanza emessa dal GIP presso il
Tribunale di Napoli Nord, che ha disposto il sequestro preventivo “per equivalente” di
beni mobili e immobili, quote sociali, nonché denaro e altre liquidità nella disponibilità
dell’indagato CESARO Aniello, fino a concorrenza della somma di euro 4.285.398,45.
L’attività investigativa in questione trae origine dall’esito di una verifica fiscale
eseguita nei confronti della società di costruzioni - con sede legale e amministrativa in
Sant’Antimo (NA) - di cui il CESARO è rappresentante legale.
In particolare, durante tale attività ispettiva svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria
partenopeo sono emerse le seguenti ipotesi di reato:
dichiarazione infedele relativamente agli anni d’imposta 2008 - 2011, per l’omessa
indicazione nelle rispettive dichiarazioni annuali di ricavi, nonché per la deduzione
di costi indeducibili.
I ricavi non dichiarati scaturivano prevalentemente da sopravvenienze attive non
contabilizzate e da interessi attivi (non rilevati) per finanziamenti erogati a società
partecipate.
Gli elementi passivi fittizi, invece, erano costituiti da costi di ingente importo relativi,
in gran parte, a consulenze, lavori edili e prestazioni di servizi da terzi, in relazione
ai quali la società verificata non è stata in grado di esibire le pertinenti fatture e/o
altra documentazione giustificativa;
emissione, nell’anno 2011, di una fattura per operazioni inesistenti per euro
400.000 + IVA (pari a euro 80.000) a favore di un’altra società di diagnostica
appartenente al “Gruppo Cesaro”, anch’essa con sede in Sant’Antimo (NA).
Tale fattura documentava lavori di ristrutturazione, che sarebbero avvenuti nel
2010 presso il predetto centro medico, ma che in realtà, secondo gli
approfondimenti dei verificatori, non risultano essere mai stati eseguiti.