La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 11 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE 2014 - Nicola Caputo: «Un Euro troppo forte rallenta l’economia interna. Dobbiamo difendere i confini europei. Il patto di stabilità va cambiato per permette gli investimenti»

«L’Italia ha bisogno di una scossa economica che l’Europa può dare. La strada da seguire è quella della revisione del patto di stabilità». Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd in Campania e candidato alle elezioni europee, ha le idee ben chiare su quello che dovrà essere uno dei primi argomenti da affrontare a Bruxelles. «Abbiamo un piano chiaro per rilanciare l’economia italiana ed in particolare del Sud. Rivedere il patto di stabilità per permettere nuovi investimenti sul territorio, immettendo nell’economia locale una liquidità che oggi è la vera causa della crisi che affligge l’area del Mediterraneo». Ed aggiunge: «Gli investimenti non possono essere gettati nel calderone del Patto di stabilità, devono essere distaccati e permessi». Le strade per la ripresa, secondo Caputo, sono già tracciate, ma vanno perseguite: «Oggi noi viviamo un’economia martoriata dagli interventi a gamba tesa dei mercati mondiali che colpiscono l’Europa e, in particolar modo, l’Italia. Una moneta unica forte come l’Euro oggi è un vantaggio per chi come gli Usa ed i paesi asiatici attuano manovre speculative di svalutazione della loro moneta». Caputo crede nella ripresa: «I segnali ci sono e non bisogna lasciarsi prendere dal pessimismo. Soprattutto i giovani devono credere che l’Europa, se governata bene, può dare tanto. Lasciamo a casa i pensieri negativi e disfattisti. Non è il momento dei populismi. Dobbiamo credere nel futuro».