Nella
mattinata di oggi, 2 luglio 2013, alle ore 11,30 circa, personale
della Squadra Volante della Questura di Caserta, diretta dal V.
Questore Agg. dr Riccardo Di Vittorio, nel corso dei quotidiani
servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione dei
reati di criminalità diffusa, ha tratto in arresto per tentato
furto aggravato in concorso, nr. 2 donne di etnia slava,
pregiudicate:
- MILANOVIC Dafina, nata in Jugoslavia il 28.05.1990 e residente in Mondragone;
- N. M., nata a Palermo il 28.02.1999 e domiciliata presso il campo nomadi di Secondigliano.
Questi i fatti:
Alle
ore 10.00 circa personale della Squadra Volante, su disposizione
della Sala Operativa, si portava in questo Corso Trieste, c/o
un’abitazione privata, per una segnalazione di furto in atto.
In
luogo, gli operanti contattavano la vittima del reato, la quale
riferiva che poco istanti prima, mentre era all’interno
dell’abitazione, udiva
dei rumori provenire dall'esterno della porta di ingresso, quindi
immediatamente si portava in silenzio sul posto e notava dallo
spioncino la presenza di due ragazze che cercavano di forzare i
cardini laterali di un'anta della porta.
Immediatamente apriva la porta e
le due persone di sesso femminile, delle quali forniva un’accurata
descrizione somatica, si davano alla fuga attraverso le scale.
Il
personale operante, sulla scorta delle indicazioni ricevute, si
poneva subito alla ricerca delle responsabili del tentato furto, che
immediatamente venivano individuate nella vicina Via Unità Italiana,
nel mentre stavano ancora correndo per guadagnare la fuga.
Gli
operanti, pertanto, provvedevano a fermare le due donne ed ad
accompagnarle in Questura, ove venivano immediatamente riconosciute
dalla vittima del tentato furto che nel frattempo si era lì portata
per sporgere regolare querela.
Addosso
ad una di esse veniva rinvenuto un grosso cacciavite, sottoposto a
sequestro, adoperato per la commissione del reato.
Per
quanto sopra, acclarata la piena responsabilità delle due fermate,
le stesse, dopo le formalità di rito, venivano tratte in arresto e
su disposizione del P.M. di turno, associata l’una agli arresti
domiciliari, in attesa del giudizio per direttissima e l’altra,
essendo minore, affidata alla Comunità di accoglienza per minori di
Nisida.
Caserta,
2.07.2013