La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 31 agosto 2012

FAVOLETTA DELLA SERA - IL SULTANO E IL LEONE



Il sultano Dondolo, in illo tempore,

a furia di confische,

aveva molti cervi e molti buoi

ed infinite pecore,

radunati nei boschi e parchi suoi.

Un dì sente che nato era un Leone

nella vicina selva.

Per fare i complimenti d'occasione

- credendosi arguto nelle arti diplomatiche –

alla sua presenza lo chiamò,

ed a lui così, dicon, parlò:

“Ti dirò, povero orfanello, che io non ti temo tanto,

anzi, mi fai quasi pietà.

Sono anzi certo che in mezzo ai tanti imbrogli dell'impero,

non che nuocere agli altri avrai pensiero

perché in condizione di farti solo i fatti tuoi,

a metterti, si provvederà” .

Il Sultano dormì sul suo pericolo

e dormirono i suoi, bestie e non bestie,

finché il Leon fu grosso diventato.

Un giorno a un tratto romba

nell'aria un tuono , e rimbomba

un grido di spavento.

A lui gettare subito, occorreva, un boccone,

e se non fosse bastato, un quarto di montone.

Due di quelle bestie gli furon date.

Fu scelto poi il più pasciuto dell'armento, con riccioli d’oro e capelli al vento, sperando proprio che così,

con uno, se ne fossero salvati cento .

Ma ciò non lo sfamò, ed azzannò i parcheggi.

Merenda prelibata, ricca e molto nutriente

satura di proteine intelligenti, inventate apposta per chi

invece di lavorare,

non vuol far niente.

Tutti fur vinti e comandò quell'uno

ch'essi temean terribile animale.

Invani furon così, gli sforzi di quei pochi onesti, che tentarono di mutar le losche consuetudini del lor misero reame.

Si sa, belva altra belva non morde, e la scorpacciata, al famelico animale, non tolse al fin la fame.

La gente savia a quei due girò le spalle;

dalla padella nella brace era caduta

e la battaglia per la legalità era oramai perduta.