La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 18 ottobre 2011

TRUFFA LA MONTE DEI PASCHI - UN COMMERCLISTA , UN ARCHITETTO E UN CITTADINO DI SAN MARCELLINO FACEVANO PARTE DELL'ASSOCIAZIONE

ln data odierna, a seguito di approfondite indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere — Sezione reati contro il patrimonio e delegate alla Sez. di P.G. presso questo ufficio della Guardia di Finanza in coordinamento con la Polizia Tributaria della G. di Finanza di Caserta, sono state eseguite n.5 misure cautelari personali emesse dal G.l.P. di questo Tribunale.

ln particolare, sono state eseguite n.3 misure applicative della custodia in carcere nei confronti dei seguenti indagati:

1) Rinaldi Francesco nato a Napoli il 14.10.67;

2) Rinaldi Francesco nato a Napoli il 28.11.78;

3) Lonato Salvatore nato a Napoli il 28.2.75;

altre 2 misure applicative degli arresti domiciliari nei confronti di 2,

4) Rinaldi Vincenzo nato a Melito di Napoli il 12.5.68;

5) Alimonda Giuseppe nato a Napoli il 10.8.66.

i quali rispondono dei seguenti reati: tutti del reato previsto dall’art. 416 c.p., inoltre: Rinaldi Francesco nato a Napoli il 14.10.67 anche per i reati di cui agli artt. 640, 48-479, 497 bis c.p.; Rinaldi Francesco nato a Napoli il 28.11.78 e Rinaldi Vincenzo anche per il reato di cui agli artt. 81, 648 bis c.p. , Lonato Salvatore anche per i reati di cui agli artt. 648 bis, 81, 497 bis c.p. ed Alimonda Giuseppe anche per il reato di cui agli artt. 81- 640 c.p. Fatti commessi in Caserta ed altri luoghi sino al maggio 2007 .

Le indagini coinvolgono a vario titolo altri dieci indagati, i quali hanno cooperato alla commissione dei reati su indicati svolgendo un compito che a questo ufficio è parso determinante per la realizzazione degli scopi illeciti. Alcuni hanno predisposto false perizie estimative, altri risultavano acquirenti degli immobili con generalità false facendosi accreditare su conti correnti a loro intestati, presso istituti di credito diversi dal Monte dei Paschi di Siena, le somme date a mutuo, che poi venivano distratte con assegni circolari e prelievi in contanti. ln particolare la complessa e puntuale attività investigativa ha consentito di disarticolare un sodalizio criminoso, nell’ambito del quale Rinaldi Francesco classe ’67 aveva assunto il ruolo di capo e promotore, ed i cui componenti, in concorso anche con altri soggetti non tutti identificati, hanno posto in essere molteplici reati di truffa, falso in atto pubblico, riciclaggio e formazione ed utilizzo di documenti falsi ai danni della Banca Monte Paschi d Siena filiale di Caserta, per un danno economico cagionato pari a circa 1.400.000 euro. A seguito del
’attività di indagine, articolatasi in numerosi sequestri, sopralluoghi, accertamenti bancari, sommarie informazioni, acquisizioni di documenti, si acclarava che gli indagati, avvalendosi sempre del medesimo modus operandi, riuscivano a lucrare ai danni dell’istituto bancario ingenti somme di denaro mediante la stipula di contratti di mutuo fondiario nulli, il più delle volte, concessi a favore di soggetti i quali utilizzavano documenti di identità falsi e documentazione, anche inerente a rapporti di lavoro, contraffatta. I falsi acquirenti venivano presentati a
l’istituto bancario dal Rinaldi Francesco nato a Napoli il 14.10.67, il quale si accreditava quale esperto intermediario finanziario, che accompagnava i suoi complici sia in banca, sia in occasione della stipula dei contratti di compravendita dinanzi ai notai roganti. Più specificamente il sistema consentiva agli apparenti acquirenti, proprio grazie all’esibizione di falsa documentazione, di ottenere dal Monte Paschi di Siena l’accensione di n° 11 pratiche di mutuo a proprio favore relative a

’acquisto di immobili situati nella provincia di Caserta, di modestissimo valore commerciale ma che invece divenivano oggetto di compravendita a prezzi di gran lunga superiori al loro reale valore di mercato, grazie alla redazione di perizie estimative palesemente "gonfiate" e anch’esse false nella descrizione dei manufatti. Le perizie venivano redatte sia da

’A
imonda,•sia da altri tecnici anche’essi coinvolti ne

’inchiesta, ed erano utilizzate per ottenere a che la banca _ concedesse a mutuo somme ingenti, nel
’ordine di centinaia di migliaia di euro, senza in realtà poter contare su alcuna idonea garanzia reale, in quanto le ipoteche che le banche accendevano sugli immobili oggetto delle pratiche di mutuo non sortivano alcun vantaggio sia per il valore effettivo degli immobili, molto al di sotto di quello fatto rilevare nelle perizie false, sia perche i contratti di acquisto erano nulli perché una delle parti contraenti utilizzava generalità non veritiere. Successivamente alla stipula dinanzi ai notai, anch’essi tratti in inganno a mezzo dell’utilizzo di documenti falsi, dei contratti di mutuo immobiliare e l’erogazione delle somme, il meccanismo criminale veniva perfezionato attraverso il ritiro, dai conti correnti intestati agli acquirenti presentatisi con false generalita, delle somme erogate dalla Banca, e dunque con la definitiva distrazione del denaro eseguita da parte dei beneficiari del mutuo mediante girate, assegni circolari e prelievi in contanti. In tal modo, attraverso la consumazione di numerosi reati di riciclaggio, trasferendo il denaro tra gli indagati ed altri complici non tutti identificati, ed anche avvalendosi di società di comodo, è risultato possibile sottrarre definitivamente le somme alla disponibilità della Banca che non ha potuto neanche azionare le ipoteche sugli immobili sia per l’esiguo valore commerciale degli stessi, sia perché oggetto di contratti di compravendita nulli. Al fine di evitare che in futuro siano commesse con le stesse modalità e con gli stessi immobili ulteriori truffe, e con la prospettiva di poter acquisire beni da destinare ad un eventuale risarcimento, in considerazione della distrazione delle somme illecitamente acquisite dalla banca, è stato chiesto ed ottenuto dal GIP di questo Tribunale il sequestro preventivo di n. 11 immobili, utilizzati per commettere le truffe contestate. L’attività di indagine, dunque, ha consentito di porre in luce una vicenda di notevole allarme sociale e di smantellare un sodalizio criminale dedito alla commissione di numerosi reati di truffa, falso e riciclaggio ai danni di istituti bancari, per rilevanti somme di denaro, fenomeno molto diffuso nel nostro territorio e a cui non si contrappongono i controlli e le cautele necessarie.