La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 30 giugno 2011

CAMORRA A MARCIANISE - BLOCCATO IL FIGLIO DI MIMì BELFORTE , CAMILLO

Dalle prime ore dell’alba, in provincia di Caserta é in corso un’operazione, coordinate da questa D.D.A e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operative Ecologico di Roma e dai Carabinieri della Compagnie di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti degli esponenti apicali appartenenti al clan camorristico "Belforte/Mazzacane" operante in Marcianise. In particolare, in data odierna è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presse il Tribunale di Napoli nei confronti di BELFORTE Domenico, esponente indiscusso del predetto clan e del figlio`BELFORTE Camilla in ordine al reato di cui all’art. 416 his c.p. '

Dall’ attività investigative, condotta congiuntamente del Comando CC N.O.E. di Roma e della Stazione CC di Marcianise, e emerso che il predetto Domenico BELFORTE, sebbene sottoposto al regime di massima sicurezza, durante i colloqui in carcere con il figlio Camillo impartiva direttive funzionali alla gestione degli affari illeciti del clan che venivano poi rese esecutive dagli affiliati. Nel contempo, in ossequio della consolidate regola applicata ed osservata nei sodalizi di matrice camorristica del diritto "successorio" forniva al primogenito Camille i fondamentali insegnamenti di natura criminale necessari ad esercitare in mode carismatico il ruolo indiscusso di capo del clan "Belforte" quale "erede” del padre detenuto. Infatti, nel corso delle indagini e emerso in modo univoco che Camillo Belforte abbia assumo una posizione apicale all’interno del clan in essenza del proprio padre. Forte degli insegnamenti e delle direttive ricevuta dal padre, Camillo BELFORTE ha dai tempo avviato un imponente attività di riciclaggio di denaro , proveniente da illecite attività del sodalizio

criminoso, investendo ingenti somme di capitali in società, in beni immobili ed immobili fittiziamente inteestati a suo nome ed a nome di prossimi congiunti ed affiliati.

L’attività di intercettazione ha permesso di ricostruire le nuove dinamiche del potere all’interno del clan camorristico marcianisano e di ricostruire l’effettiva consistenza patrimoniale dei beni riconducibili al sodalizio criminali. Sono stati raggiunti da provvedimenti cautelari BELFORTE Domenico (già detenuto presso il carcere di Spoleto ) e BELFORTE Camillo.

Sono inoltre stati sequestrati beni per svariati milioni di euro tra cui una villa con piscina, due appartenenti, un appezzamento di terreno di 300 mq, quattro società gestite dal Belforte Camillo e dei suoi affiliati nel settore edile, immobiliare e commerciale, dieci polizze vita c quattordici conti correnti nonché numerose autovetture di grossa cilindrata .