La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 15 giugno 2010

SCOVATO IL FIGLIO DI FRANCESCO SCHIONE DETTO SANDOKAN

ERA IN UN APPARTAMENTO A SAN CIPRIANO D'AVERSA. QUNADO è STATO ARESTATO HA DETTO
 " SIETE TROPPO FORTI "


Nella mattinata odierna, personale della Squadra Mobile di Caserta ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale, su richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti di SCHIAVONE Nicola (nato a Loreto (AN) il 11.4.1979) - figlio di SCHIAVONE Francesco, soprannominato “Sandokan” - per il delitto di triplice omicidio in danno di PAPA Giovanni Battista, MINUTOLO Modestino e BUONANNO Francesco, commesso l’8 maggio 2009.

Le complesse indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, hanno ricostrutito tutte le fasi dell’omicidio ed hanno consentito di acertare che le tre vittime erano appartenenti al Clan dei Casalesi – gruppo Schiavone, di cui Nicola è stato fino ad oggi il reggente; la causale dell’omicidio è stata individuata nello “sgarro” consistito nell’aver richiesto somme di denaro a titolo estorsivo e di recupero crediti ad un’impresa casearia, riconducibile alla stessa famiglia “Schiavone”; in tale condotta Papa, Minutolo e Buonanno avevano operato in accordo con esponenti della fazione Bidognettiana, anch’essa federata al “Clan dei Casalesi”. In particolare PAPA, MINUTOLO, BUONANNO, su mandato di Nicola SCHIAVONE, erano stati attirati in un trappola e assassinati a colpi di pistola.

I cadaveri di PAPA e MINUTOLO, seppelliti in un podere a Villa di Briano (CE), venivano recuperati, il 15 maggio 2009, a seguito di serrate indagini, sviluppate, con attività tecniche, dalla Squadra Mobile di Caserta immediatamente dopo la scomparsa e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli.

Lo stesso giorno, venivano sottoposti a fermo due degli esecutori materiali del triplice omicidio, VARGAS Roberto, fratello dell’allora latitante Pasquale, e DELLA CORTE Francesco.

Dopo alcune settimane, il 10 Luglio 2009, in San Benedetto Val di Sambro (BO) veniva rintracciato ed arrestato anche un altro partecipe al triplice omicidio, DI MARTINO Eduardo che si era reso irreperibile subito dopo i precedenti arresti.

Il prosieguo delle indagini consentiva di individuare altri due componenti del gruppo di fuoco che, su mandato di SCHIAVONE Nicola, aveva commesso il triplice omicidio, i fratelli LAISO Crescenzo, assassinato a sua volta il 20 Aprile u.s. in un chiaro agguato camorristico, e LAISO Salvatore, sottoposto a provvedimento di fermo del p. m. emesso dalla Procura Distrettuale di Napoli per concorso nel triplice omicidio.

Il quadro indiziario raccolto è fondato sui risultati delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, tra i quali, Piccolo Raffaele, Diana Francesco e Laiso Salvatore.

In data ordiena, in esecuzione della stessa ordinanza di cusodia cautelare, è stato posto agli arresti domiciliari D’URSO Angelo per il delitto di favoreggiamento aggravato.