Non c'è cosa più squallida di quella dell'elezione del Presidente della Provincia. Gia' perchè il popolo è tagliato completamente fuori, non ha espressione costituzioalmente garantita con il proprio voto per eleggere un capo della Provincia .
Consiglieri comunali eletti nei propri comuni si sono recati per conto del popolo che dovrebbero rappresentare ai seggi .Gli stessi e non si come, a descapito di altri che forse non sguazzano nelle organizzazioni di associazioni criminali si sono messi la giacca e la cravata e si siedono ai tavoli politici di tutte le fazioni per dettare legge di cui deve diventare sindaco , assessore e consigliere e perchè non anche consiglieri provinciali anche presidente della Provincia . Mi meraviglio anche di chi deve ispezionare il mondo politico dal punto di vista istituzionale giudiziario, che sa come si svolgono le trattative. Per gli anni passati vigeva la regola " lui non poteva non sapere "invece adesso questa regola non esiste più perchè anche le cariche istituzionali giudiziari giocano come loro .
Oramai nella provincia di Caserta si sa una volta che il clan dei casalesi non esiste più , perchè quello che sto affermando è pura verità, ma che fai sei pazzo , i nuovi criminali sono camorristi che girano sotto forma di imprenditori delle start up , che hanno un fiuto per chi vuole candidarsi per poi fare il cravattaro.
E purtroppo nella nostra provincia e città ve ne sono molti e stanno anche nelle altre istituzioni statali come ad esempio l'Asl di Caserta ma anche a livello regionale, non lo dico io ma le innumervoli ordinanze e provvedimenti emanati dalla DDA . Si perchè i dirigenti delle Asl e non degli ospedali, si permettono di nascondersi nei propri uffici e uscire soltanto quando qualche paraculo giornalista, siccome deve mangiare oltre i soldi che prende dal giornale, gli fa una bella intervista e dice che sta tutto ok.
Vi raccontiamo, invece, ancora una volta, una storia che ha dell'inverosimile perchè accduta alla Caserma Garibaldi di Caserta, però questa volta al centro della diatriba vi sono non solo i dirigenti dell'asl che addirittura hanno messo una email per le comuncazioni dei pazienti cittadini e rispondono dopo giorni ( che schifo ) ma anche i militari.
In parole povere una paziente cittadina invalida civile e con patologie sanitarie immunodepresse fra qualche giorno deve superare il teste dell'invalidità all'Inps di Caserta. La comunicazione gli è stata notificata giorni addietro. Il 16 dicembre gli viene notificato il messaggino della convocazione da parte dell'Asl di Caserta della somministrazione della terza dose di vaccino nello stesso giorno e a distanza di un ora dalla visita dell'inps . Il marito, poichè la cosa era abbstanza seria, si è recato presso la Caserma Garibaldi per chiedere di anticipare l'orario nella stessa giornata di un ora la terza dose per la moglie , ripetiamo invalida e con patologie immunodepresse.
Giunto presso la Caserma Garibaldi ha parcheggiato l'auto ed è entrato dall'uscita delle auto per chiedere delle informazioni . Molto gentilmente ha chiesto, ma la prima cosa del militare, un sergente maggiore o un maresciallo dell'esercito ha detto " Lei deve entrare dall'altra parte" trattandolo come come un vero e proprio pecoraro e non cittadino. Il marito ha spiegato il problema e lui continuando nelle sue affermazioni ha risposto " Gli addetti fuori sono molto fiscali lei non può venire prima perchè deve entrare mezz'ora prima " ma il marito della donna continuava a dirle che non poteva spostare la visita perchè la moglie avrebbe perso la pensione.
Ecco come rispondono alla caserma garibaldi . Morale della favola .
Noi cittadini siamo in preda ad esecutori prima dirigenziali dell'asl e poi militari i quali trattano in aniera abnorme i cittadini che desiderano essere gentili ma soprattutto capaci di intendere e di volere per risolvere anche in maniera normale un problema invece di vestirsi da assassini sociali.
Buon giorno e speriamo che lo capiscano