Santa Maria Capua Vetere. Truffa alle assicurazioni adesso sono formalmente indagati tre giudici di pace che svolgono attività a Caserta e Santa Maria Capua Vetere.L’inchiesta per questi giudici si trasferisce alla procura di Roma. Saranno infatti i giudici del tribunale capitolino a decidere se possono essere perseguiti penalmente. L’indagine sulle truffa alle assicurazioni si allarga sempre di più e gli indagati ancora in stato di detenzione fra cui l’infermiere Nicola Iodice e l’avvocato Stefano Chillemi nei giorni scorsi sono stati nuovamente ascoltati dal pubblico ministero titolare delle indagati Maurizio Giordano assistiti dai loro legali di fiducia. La nuova trance annunciata nei giorni scorsi è legata ad altri personaggi all’associazione a delinquere finalizzata a falsi incidenti . Quindi nuovi risvolti potrebbero alle avvenire nei giorni futuri . In tutto gli indagati sono 50. Ventisette che sono elencati nella prima ed altre 23 persone che sono ancora in osservazione. Dei ventitre indagati i nomi sono ancora top secret ma già nell’ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento ad altri avvocati , a gente nuova come ad esempio anche poliziotti municipali di santa Maria Capua Vetere e Caserta L’intera truffa infatti si svolgeva soprattutto attraverso giudizi civili davanti ai tribunali di Caserta e Santa Maria Capua Vetere davanti ai giudici di pace i quali avrebbero avuto anche contatti con alcuni degli indagati. Il gip Giuseppe Meccariello , il giudice che ebbe il coraggio di firmare una delle ordinanze di custodia cautelare più rappresentative dal punto di vista politico , ne ha curato già il primo troncone. I falsi incidenti, che sono stati contestati si consumavano attraverso appuntamenti anche fuori i locali pubblici con atti di corruzione. Ciò è stato confermato anche dal gip nella motivazione relative alla scarcerazioni. Quanto al reato di corruzione in atti giudiziari ed a quello di falsa testimonianza che sono strettamente connessi tra loro, si deve sottolineare che essi traggono origine dalle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio da Nicola De Santis il quale ammetteva in pieno le proprie responsabilità e chiamava in causa, quali determinatori ed istigatori delle condotte illecite, lo Iodice ed il Casella .
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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