La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

giovedì 14 aprile 2011

STRAGE DI SAN GENNARO QUATTRO ERGASTOLI E UNA CONDANNA A 23 ANNI DI RECLUSIONE

Il 18 settembre 2008 non ebbero pietà ad uccidere, cosi come i due pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Alessandro Milita e Cesare Sirignano lo hanno fatto con chi aveva eseguito la sentenza di morte  chiedendo e ottenendo una condanna esemplare . Proprio per il lavoro svolto dalla direzione distrettuale antimafia presso la procura delal repubblica di Napoli era presente anche il procuratore aggiunto delal Dda di Napoli  Federico Cafiero De Raho.  

La strage di Castelvolturno più comunemente chiamata Strage di San Gennaro si è conclusa con la sentenza di primogrado ,. Una strage di Camorra causata dal gruppo scissionista del clan dei casalesi facente riferimento a giuseppe Setola , avvenuta la sera di giovedì 18settembre 2008 , che ha portato alla morte di Antonio Celiento, un pregiudicato affiliato ai casalesi, titolare di una sala giochi a Baia Verde e sei immigrati africani, vittime innocenti della strage: Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako del Togo; Jeemes Alex della Liberia; che si trovavano presso la sartoria "Ob Ob exotic fashions" a Varcaturo, in due operazioni distinte da parte dello stesso gruppo di fuoco. Oltre al reatro di strage , è stato contestato anche l’aggravante del razziszmo. Cinque gli imputati: il boss del clan dei casalesi Giuseppe Setola, Davide Granato, Antonio Alluce a cui sono stati commiati 23 anni di reclusione , Alessandro Cirillo e Giovanni Letizia. Per quattro di loro la massima pena dell’ergastolo  . Il tutto si è svolto davanti alla prima corte di assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presidente Elvira Capecelatro e giudice a latere Nanda D’Amore .