La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 25 gennaio 2009

S.maria CV Il consigliere comunale Gaetano Rauso sulla delibera del bando per la realizzazione di alloggi per giovani coppie.


Pur apparendo condivisibile la premessa della deliberazione di G.M. n.3/2009, circa l’esigenza di sopperire all’assenza di una politica a favore di famiglie e coppie di nuova costituzione che ha comportato danni notevoli all’assetto demografico della Città, politica perpetrata però, bisogna sottolinearlo, dalle amministrazioni comunali degli ultimi quindici anni, tutte di centrosinistra, deve richiamarsi l’attenzione al fenomeno che l’A.C. evita di prendere in considerazione quale elemento di maggiore evidenza della progressiva contrazione demografica: lo spopolamento del centro storico cittadino.

La mancata programmazione di una politica di recupero e valorizzazione dell’ambito urbano ha comportato il progressivo decadimento del patrimonio edilizio, innescando una perversa spirale d’abbandono e di degrado con l’inevitabile contestuale migrazione della popolazione residente, alla ricerca di abitazioni moderne e confortevoli, verso Comuni che offrivano tali opportunità a prezzi contenuti.

La disattenzione al recupero del centro storico, risultato di una miope politica di conservazione generata da un fanatismo integralista che, salvandosi l’anima con l’immobilismo, è pronto, di contro, ad avallare ogni speculazione, ha prodotto i frutti avvelenati che oggi vengono denunziati dall’Amministrazione Comunale che, pur prendendo atto delle conseguenze di tale delirante politica, non riesce a resistere alle lusinghe dell’affarismo, proponendo con questi provvedimenti, solo formalmente tesi a promuovere interventi costruttivi di edilizia convenzionata, una dissennata politica d’incentivazione edificatoria mirante a compromettere l’assetto urbanistico dell’intero tenimento comunale, con l’utilizzo, a fini residenziali, di aree destinate alle urbanizzazioni secondarie o ancora peggio agli insediamenti produttivi.

Una squilibrata scorciatoia all’adozione di una organica pianificazione urbanistica che potrebbe raggiungere gli stessi obbiettivi in modo ordinato, razionale e soprattutto legittimo.

Perché dare incentivi all’uso residenziale di aree comunque utili allo sviluppo produttivo o indispensabili all’adeguamento infrastrutturale, quando si dispone di un incommensurabile patrimonio edilizio che, opportunamente recuperato, servirebbe ad innescare una spirale virtuosa per il commercio, il turismo e tutta l’economia cittadina.

Eppure, per raggiungere contestualmente il risultato di uno sviluppo dell’edilizia convenzionata ed agevolata e quello di un riscatto del centro cittadino, basterebbe proporre una nuova disciplina dei piani di recupero di cui alla Legge 457/85, che, pur con politiche d’incentivazione, impongano il rispetto di parametri di conservazione e rivalorizzazione dell’edificato esistente che prevedano il mantenimento delle cortine e dei fronti stradali.

Una tale politica consentirebbe una diffusa realizzazione di interventi di edilizia residenziale convenzionata nel centro storico, impedendo la formazione di nuovi quartieri ghetto in collocazione periferica o addirittura in aree a vocazione industriale, ma soprattutto eviterebbe di consegnare la Città a speculatori (unici in grado di fornire la dimostrazione del possesso di requisiti economici,palesemente prevaricatori della larga partecipazione al bando, ed il possesso di una capacità di fatturato richiesta dal bando proposto dall’A.C.; ciò palesemente in contrasto con i principi dalla normativa vigente) in tutti gli atti, come ho sempre ribadito, bisogna privilegiare la trasparenza dell’azione amministrativa con tutte le necessarie garanzie per l’amministrazione e per coloro i quali potranno usufruire dell’edilizia economica agevolata.

Come già fatto con la presentazione di apposita mozione, chiedo, quindi,che si provveda all’annullamento della delibera n.3/2009 ed alla proposizione in Consiglio Comunale, unico organo preposto alla programmazione, di un nuovo programma di interventi per realizzazione, secondo le regole e le procedure sopra dettate, di interventi di edilizia agevolata e non atti a favorire speculazioni, anche in considerazione che nel programma politico di questa Amministrazione non figura la costruzione di alloggi per giovani coppie, come falsamente citato nella delibera, né è competenza della Giunta approvare un bando, prerogativa gestionale del dirigente secondo lìart. 107 del Testo Unico per gli Enti Locali.

Gaetano Rauso