La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 23 gennaio 2009

Prima condanna ad esponenti del clan casalesi. Omicidio del sindacalista Del Prete,condannato a 14 anni di reclusione il pentito Antonio Corvino

Casal di principe . Omicidio Del Prete, condannato il pentito che parlò delle modalità dell’episodio. Cesare Siringano pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli chiede , ma ottiene anche la condanna per Antonio Corvino perché partecipante all’omicidio del sindacalista . E’ la prima sentenza contro il clan dei casalesi dopo la l’arresto di Giuseppe Setola, ma è stata anche la vittoria delle parti civili che si sono costituite in udienza fra cui anche l’Alilacco Sos impresa rappresentata dall’avvocato Andrea di Croce, ma soprattutto è stata riconosciuta da parte dei giudici samaritani la condanna al risarcimento del danno di Antonio Corvino nei confronti della famiglia, fra cui mari Cafiero Moglie di Federico del Prete ,ma anche dei fratelli Ferdinando e Mario del prete del figlio Gennaro,ed altri familiari quantificata in circa 30 mila euro. Eè’ stata riconosciuto il risarcimento del danno anche alla Fai ( federazione antiracket Italiana ) . La seconda corte di assise di Santa Maria Capua Vetere presidente Elisabetta Garzo ha condannato a 14 anni di reclusione il collaboratore di giustizia Antonio Corvino reo confesso dell’omicidio . Federico Del Prete fu dalla camorra il 18 febbraio 2002 a Casal di Principe in provincia di Caserta. Fu un uomo coraggioso che aveva denunciato più volte i soprusi dei clan della camorra che avvenivano nel mercato di Mondragone controllato dal clan la Torre che d’accordo con alcuni boss del clan dei casalesi eliminarono il sindacalista nella sede del sindacato in via Francesco Baracca, in quell’istante era al telefono . Il suo omicidio nacque da una denuncia nei confronti di tale Mattia Sorrentino che successivamente fu condannato a 13 anni di reclusione. Addirittura Del prete doveva essere sentito in aula per il processo al clan la Torre non ci giunse mai perché venne ucciso. In sostanza il vigile di Mondragone secondo la ricostruzione di alcuni collaboratori di giustizia, gli atti processuali ed attraverso le denunce di Federico Del Prete, riscuoteva il pizzo per conto del clan La Torre all’interno del mercato di Mondragone . Fu anche promotore di manifestazioni contro il pizzo. Il suo omicidio vene alla luce perché Antonio Corvino una volta iniziata la sua collaborazione affermò che il 18 febbraio 2002 si presentarono da Romolo Corvino, cugino di antonio , Vincenzo Schiavone e Giuseppe Misso i quali ordinarono l’omicidio . Secondo sempre il racconto del collaboratore di giustizia, in due Corvino una volta avuto l’ordine presero l’auto e si recarano in via Francesco Baracca a Casal di Principe . Alla guida Antonio Corvino mentre Romolo era la suo fianco . Giunti sul posto Antonio aspettò in auto mentre Romolo salì le scale del fabbricato dove aveva la sede il sindacato e mentre era la telefono, di cui Federico del Prete rappresentava prese l’arma una pistola un a 7.65 e freddò il del prete con cinque colpi di pistola . La requisitoria del pm Siringano, che è stata eseguita ieri in tarda mattina ha ricordato il movente per il quale è stato freddato , ha fatto riferimento alle dichiarazioni del Corvino che a sua volta devono essere avvallate da altri pentiti e quindi per ora la posizione dello Schiavone e del Misso sono congelate in attesa di nuovi risvolti giudiziari sul caso. Nell’aula al di fuori delle parti civili non erano presenti organi istituzionali che all’epoca dei fatti strumentalizzarono l’accaduto .