Io
che sono un ignorante in tema di lavori pubblici, credevo che la riserva fosse
solo un rincalzo da utilizzare da parte di un allenatore di una squadra di calcio,
in caso di infortunio o scarso rendimento di un componente della squadra
titolare.
Invece,
mettendo il naso nei procedimenti per l’affidamento e la realizzazione delle
opere pubbliche nella città di Santa Maria, non ho potuto che essere allibito dalla consuetudine che si deve
rilevare in ogni procedimento, o quasi, che è stato posto in essere per
costruire o ristrutturare opere
pubbliche nella nostra città. Tra gli esempi più eclatanti e squallidi vi è il cadente
palazzetto dello sport di Sant’Agostino La scuola Principe di Piemonte, l’ex
Istituto Santa Teresa, il Cappabianca, l’ex Casa Comunale, ecc.., ecc… per i
quali ci sono stati instaurati dalle ditte appaltatrici contenziosi per tanti e
tanti milioni di Euro. Milioni che sono stai sborsati dalla collettività per
far ingrassare le ditte appaltatrici ed i loro sponsor, mentre é non sono stati
perseguiti i veri responsabili che sono i responsabili dei procedimenti e i
direttori dei lavori che non hanno vigilato sull’esecuzione delle opere, né per
contrastare queste pratiche fraudolenti, si sono volute trattare delle cause
come CRISTO COMANDA con avvocati che facessero gli interessi della collettività
e non fossero solo ignari strumenti della più abietta perversioni ed
illegalità.
Addirittura
alcune riserve sono state mosse prima di
iniziare i lavori; infatti alcuni
imprenditori, imbeccati forse da qualche arguto suggeritore, hanno espresso, in
forma ufficiale, riserve che non sono contestate da chicchessia, né si è cercato
di porre rimedio, da parte di chi doveva farlo ,a probabili errori o omissioni,
al fine di non creare contenziosi e
proseguire con speditezza i lavori necessari per realizzare quelle opere e non farle rimanere delle eterne
incompiute.
La
normativa in vigore è chiara, sia per le procedure che debbono essere seguite
quando si affidano i lavori pubblici, sia quando si creano i presupposti per
delle riserve; non si capisce, quindi, come il comune di Santa Maria e
sicuramente anche altri comuni dove ci sono persone molto furbe, puntualmente in
tanti anni, specialmente quelli passati, si è trovato in seria difficoltà nella
gestione dei lavori pubblici e perché è stato costretto e lo anche a oggi a
sborsare tanti denari che, invece, dovrebbero servire ad aiutare la povera
gente che non arriva alla fine del mese o a aggiustare le strade e le scuole.
Questo è successo per anni di amministrazioni di sinistra e, quando
quest’Amministrazione è entrata in carica, con gli alleati che si ritrova,
corresponsabili di quelle situazioni, non ha mosso un dito per recuperare il
mal tolto.
Ma
fino a quando dovremo sopportare questa realtà e si comincerà, invece, a
scoprire gli altarini per far pagare a chi a sbagliato, tutti i danni arrecati
alla collettività? Speriamo che la Magistratura prenda in seria
considerazione questo grave problema che
potrebbe essere un modo
nuovo per veicolare le vecchie mazzette dando una cattiva interpretazione
dell’art.103 del Regolamento dei Lavori Pubblici.
Gaetano
Rauso